Dokument-Nr. 6679

Progetti di Concordato, in: Frankfurter Zeitung, Nr. 917, 10. Dezember 1921
(Traduzione)
Un uomo politico della Germania meridionale ci scrive: "Da parecchio tempo trapelano nel pubblico notizie incerte intorno al Concordato, che il Governo Bavarese intende di stipulare col Vaticano. La volontà di concluderlo esiste da ambedue le parti. Sembra però che ancora non siano terminate le difficili trattative preliminari, le quali si tengono gelosamente segrete. Nondimeno agli uomini politici bavaresi non è ignoto il progetto del Concordato. Meno conosciuto è invece il fatto che la Curia Romana fa sforzi onde addivenire ad un Concordato anche con il Reich. L'occasione di iniziare le trattative sembrò in particolar modo propizia, allorché tanto nel Reich quanto anche in Prussia (nella persona del Sig. Stegerwald) il primo e supremo funzionario di Stato apparteneva al Centro. Come per il Concordato bavarese, così anche per quello del Reich, la diplomazia vaticana attribuisce una importanza decisiva alla questione della scuola. Nei relativi progetti è stato richiesto che l'istruzione religiosa venga dichiarata materia obbligatoria in tutte le scuole medie e superiori, senza però il diritto di sorveglianza dello Stato previsto nell'articolo 149 della Costituzione. I maestri di religione sarebbero bensì nominati dallo Stato, però solo dopoché il Vescovo abbia dato il suo Placet, e parimenti dovrebbero essere licenziati, qualora il vescovo non fosse contento di loro. Anche nelle scuole elementari l'istruzione religiosa dovrebbe essere regolata d'intesa con la superiore Autorità ecclesiastica. Oltre alla sorveglianza dell'istruzione
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religiosa si accorderebbe alla Chiesa pure la designazione dei rispettivi libri di testo. Nei luoghi, in cui gli abitanti cattolici sono poco numerosi, dovrebbero erigersi scuole elementari cattoliche a richiesta dei genitori. In conseguenza di ciò si domanda altresì che lo Stato debba provvedere a che vi sia un numero sufficiente di istituti cattolici per la formazione dei maestri e delle maestre, nei quali esclusivamente si possa ottenere la abilitazione ad impartire l'istruzione religiosa. Le persone appartenenti ad Ordini o Congregazioni religiose dovrebbero essere ammesse ad insegnare alle stesse condizioni che i laici.
Agli Ordini ed alle Congregazioni religiose si dovrebbe concedere anche il diritto di erigere scuole private, pareggiate a quelle dello Stato. Finalmente per la formazione del clero la Chiesa reclama il diritto di erigere istituti di insegnamento filosofico e teologico dipendenti esclusivamente da essa, mentre alle facoltà di teologia cattolica nelle Università lo Stato dovrebbe ammettere soltanto quei professori che ottengano e conservino l'approvazione canonica. Nell'art. 138 della Costituzione del Reich è stabilito che le prestazioni finanziarie dello Stato alle società religiose, fondate su legge contratto o particolare titolo giuridico, dovranno essere svincolate in via legislativa dai singoli Stati in base alle norme da fissarsi dal Reich. Ora il Vaticano vorrebbe ottenere che queste leggi del Reich e dei singoli Stati non debbano essere emanate senza previo accordo colla S. Sede. Le spese risultanti dalla estensione dell'istruzione religiosa in tutte le scuole sarebbero naturalmente a carico dello Stato.
Le stipulazioni intorno alla scuola non esauriscono il contenuto del progettato Concordato. Si pensa di domandare nuova-
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mente per i cattolici la precedenza del matrimonio religioso rispetto all'atto civile. Si sono richiesti anche per le persone aventi un ufficio ecclesiastico la posizione ed i privilegi dei funzionari pubblici, senza che debbano prestare allo Stato alcun giuramento. Però il punto principale rimane la scuola, e la diplomazia vaticana, allorché le fu detto che sarebbe stato assai difficile far accettare le disposizioni riguardanti la scuola, ha risposto che senza di quelle preferiva di rinunziare al Concordato. Probabilmente la Curia Romana si è fatta illusioni intorno alla portata politica di quelle pretese ed alla impressione che farebbero sui circoli acattolici della Germania. Qualora si cercasse di farle adottare sul serio, non si può dissimulare che in tal modo sarebbe messa in grave pericolo la attuale coalizione dei partiti. È infine ancora da rilevare che la Curia Romana, anche dopo la conclusione del Concordato col Reich, desidera mantenuto quello da stipularsi colla Baviera, del quale essa sembra supporre che in ogni caso sarà più favorevole del primo".
Se tali informazioni non ci pervenissero da una personalità che dobbiamo assolutamente considerare come bene informata, non le avremmo riprodotte, perché difficilmente si crederebbe che sussistessero progetti di concordato così larghi. Non già che la Curia Romana non avrebbe simili desideri; essi sono conformi alla sua indole. Ma non si comprende come la Curia Romana possa credere di attuarli, anche qualora avesse di mira soltanto le scuole frequentate da fanciulli cattolici. In questa materia, come in altre, l'adempimento di tali desideri presupporrebbe modificazioni alla Costituzione, le quali però farebbero crollare l'attuale coalizione dei partiti. Che se poi si formasse eventualmente un blocco di destra, la cui intonazione sarebbe protestante, non si vede quale profitto la Curia Romana se ne potrebbe ripromettere.
Empfohlene Zitierweise
Anlage vom 10. Dezember 1921, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 6679, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/6679. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 14.05.2013, letzte Änderung am 20.01.2020.