Dokument-Nr. 674

Il processo Suchomlinoff. Stockholm, 28. August 1917

Dalla "Nowoje Wremja" del 26 agosto. Nel processo Suchomlinoff è cominciata l'audizione dei testimoni. Il primo teste escusso fu l'ex-capo di Stato Maggiore del Supremo comandante, generale Janusckewic. Il difensore Sacherin domandò al teste se nel giorno della mobilitazione l'ex-Zar non gli aveva telefonato di rimandare la mobilitazione o di sospenderla. Il teste rispose che questa telefonata aveva, infatti, avuto luogo, ma che si trattò soltanto di un cambiamento della mobilitazione generale in una parziale comprendente le sole quattro circoscrizioni sud-occidentali. A richiesta della difesa, dovere [sic] il teste narrare dettagliatamente come si svolse la telefonata coll'ex-Zar e qual ne fu il contenuto, egli narra ampliamente delle circostanze che precedettero la dichiarazione di guerra:
"Dapprima fu deciso di dichiarare soltanto la mobilitazione parziale delle quattro circoscrizioni per incutere timore all'Austria-Ungheria; poi la questione fu decisa in altro luogo, e il 30 luglio, dopo che io ebbi fatto la mia relazione all'ex-Zar, questi sottoscrisse la mobilitazione generale. Insistendo sulla mobilitazione generale io dissi allora essere assolutamente necessario mostrare un contegno fermissimo, non solo dinanzi all'Austria-Ungheria, ma anche dinanzi alla Germania, che l'Austria-Ungheria sorreggeva. – (Seguono alcuni brevi stroncamenti del telegramma.) Partito da Peterhof mi presentai alla seduta del Consiglio dei Ministri e consegnai l'ukase di mobilitazione firmato dall'ex-Zar; ma in quello stesso giorno, verso le 11 della sera all'incirca, fui da questi chiamato al telefono. Egli mi domandò a che punto stava la mobilitazione generale, se non si poteva trovare il modo di evitarla, se era possibile ridurla ad una mobilitazione parziale contro la sola Austria. Risposi esser ciò straordinariamente difficile e minacciarci conseguenze catastrofiche. Aggiunsi che la mobilitazione generale era in corso e che 400.000 riservisti trovavansi già sotto le armi. L'ex-Zar mi dich i arò allora con grande precisione, aver egli ricevuto dall'Imperatore Guglielmo un telegramma col quale questi impegnava la sua parola d'onore, garantendo che se la mobilitazione generale non fosse stata dichiarata, le relazioni fra Germania e Russia sarebbero rimaste, come per lo addietro, amichevoli. Dopo questo colloquio coll'ex-Zar mi recai da Sasonoff e lo persuasi dell'impossibilità di procedere all'annullamento della mobilitazione generale. Fu stabilito che la mattina seguente Sasonoff avrebbe parlato nuovamente collo Zar. Ci parlò infatti; e il giorno dopo alle ore 4½ pomeridiane ebbe luogo a Corte un consiglio al quale prendevano parte Sasonoff, Suchomlinoff ed io. In circa 10 minuti avevamo deciso che era assolutamente impossibile recedere dalla mobilitazione generale, e che arrestarla sarebbe stato disastroso per la Russia.
Escusso il teste che sopra, Suchomlinoff chiede di poterne completare le dichiarazioni. Egli parla in modo molto semplice, ha gesti alquanto teatrali e si batte spesso le mani sul petto.

"Nella notte del 30 luglio – dichiara – l'ex-Zar mi chiamò al telefono e mi impose di sospendere la mobilitazione. Si trattava di un ordine diretto, categorico, che non ammetteva replica. Ne rimasi sconcertato. La mobilitazione era già st ata dichiarata ed arrestarla voleva dire esporsi ad una catastrofe. Che cosa dovevo fare? Sapevo della impossibilità di sospendere la mobilitazione per difficoltà tecniche. Se avessimo dato l'ordine di sospensione, sa Iddio che cosa sarebbe avvenuto in Russia, che bel pasticcio ne sarebbe saltato fuori. Mi sentivo morire al solo pensarci. Era scorsa appena mezz ' ora dal mio colloquio collo Zar, che il telefono squillò di nuovo e Janusckewic mi disse aver lo Zar dichiarato ancora a lui che la mobilitazione doveva esser sospesa. " E che cosa gli ha risposto Lei? " – domandai. " Ho risposto, ‒ replicò quegli – che è tecnicamente impossibile; ma lo Zar ha, ciò non ostante, insistito, e ha ordinato che la mobilitazione sia sospesa. " Il generale Janusckewic mi domandò, quindi, che cosa avrebbe dovuto fare. Gli risposi: " Non ne faccia nulla! " A questo mio ordine trasse un sospiro di sollievo. La mattina seguente mentii collo Zar e gli dichiarai che la mobilitazione proseguiva soltanto nelle circoscrizioni dei territori sud-occidentali. In questo giorno stavo per perdere la ragione. Sapevo che la mobilitazione era in pieno corso e dell'impossibilità di arrestarla. Per buona fortuna ci fu chi riusci, in quel medesimo giorno, a far cambiare opinione allo Zar, ed io fui poi ringraziato per aver condotto a buon porto la mobilitazione. Caso contrario sarei da lungo tempo in prigione."
9r
Richiamato il testimone Janusckewic, riferisce del suo colloquio coll'addetto militare tedesco:
Gli diedi la parola d'onore del capo di Stato maggiore che in quel momento, ossia ore 3 pomeridiane del 29 luglio, la mobilitazione non era stata ancora dichiarata. Mi ricordo di tutti i dettagli di questo importantissimo momento. Il maggiore non mi credette. Gli offrii di dargli assicurazione per iscritto, ma egli cortesemente rifiutò. Mi ritenni autorizzato a dargli una tale dichiarazione scritta perchè la mobilitazione in quel momento non era in realtà stata ancora dichiarata. L'ukase che la ordinava era però ancora nella mia tasca."

Dall'esposizione fatta resulta:

1. Che il capo di Stato maggiore russo ingannò scientemente l'addetto militare tedesco facendo la sua nota dichiarazione corroborata dalla parola d'onore. Il 29 di luglio egli aveva in tasca l'ordine di mobilitazione generale dello Zar e non solo non acceno nemmeno a questo fatto, ma pretese con enfasi tutto l'opposto.
2. Janusckewic conferma che la mobilitazione generale russa già il 29 luglio era stata ordinata ed eseguita non soltanto contro l'Austria-Ungheria, ma anche contro la Germania.
3. Janusckewic insieme a Sasonoff e Suchomlinoff hanno scatenato la guerra mondiale contro la volontà dello Zar, non ubbidendo all'ordine che imponeva la sospensione della mobilitazione, e mentendo dinanzi allo Zar stesso.
Empfohlene Zitierweise
Anlage vom 28. August 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 674, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/674. Letzter Zugriff am: 26.06.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 14.01.2013.