Dokument-Nr. 7104

[Erzberger, Matthias]: Tre anni di guerra in cifre, 08. August 1917

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Mentre il mondo sta per varcare la soglia del quarto anno di guerra è opportuno dare uno sguardo indietro e passare in rassegna i risultati dei tre anni trascorsi. Considerando questi risultati, spontanea, in chiunque aneli la pace, sorgerà la domanda donde mai i Governi dell'Intesa traggano motivo per somministrare ai loro popoli il cordiale della speranza in un prossimo tracollo delle Potenze centrali sicché seguitino a diguazzare nel bagno di sangue che non deve cessare prima del conseguimento degli scopi di guerra imperialistici dei detentori del potere. Infatti i risultati della guerra dimostrabili per cifre, e cioè la superficie dei territori conquistati; il numero dei prigionieri fatti; le perdite nemiche di uomini, di materiale da guerra ed economico provano, in modo inconfutabile, il successo della condotta della guerra delle Potenze centrali e la loro invincibilità nel riguardo militare, come pure che la credenza di poter giungere alla pace mediante l'annientamento delle Potenze centrali con la forza è una follia criminosa.
Ma lasciamo parlare le cifre.

Territori occupati.
Alla fine del terzo anno di guerra le Potenze centrali occupavano in paese nemico:
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nel Belgio 28.800 chilometri quadrati
in Francia 19.220 chilometri quadrati
in Russia 280.450 chilometri quadrati
in Rumenia 100.000 chilometri quadrati
in Serbia 85.867 chilometri quadrati
nel Montenegro 14.180 chilometri quadrati
in Albania 20.040 chilometri quadrati
ossia 548.557 chilometri quadrati in totale.

La superficie di questo territorio in mano delle Potenze centrali supera quella dell'Impero germanico (che è di 540.800 chilometri quadrati). Le fortezze sorgenti nel territorio in discorso sono 47.
Invece, in mano dei nemici, del territorio delle Potenze centrali, non si trovavano che

circa 900 chilometri quadrati, occupati dai Francesi nell'Alsazia;
circa 8.500 chilometri quadrati, occupati dai Russi in Austria;
ossia 9.400 chilometri quadrati in tutto.
Ma occorre notare che in conseguenza delle grandi operazioni nella Galizia orientale e in Bucovina questo totale è divenuto frattanto assai più piccolo.

Le perdite umane dell'Intesa.
Secondo calcoli prudenti le perdite umane dell'Intesa, dal principio della guerra sino al 31 luglio u. s., sono le seguenti:
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Russi: 9.500.000;
Francesi: 4.400.000;
Inglesi (esclusi gl'Indiani): 1.600.000;
Italiani: 1.600.000;
Belgi: 240.000;
Serbi: 500.000;
Rumeni: 300.000;
ossia 18.140.000 uomini in tutto.

Questa perdita totale dell'Intesa di oltre 18 milioni di uomini (cifra che corrisponde, a un dipresso, alla popolazione della Danimarca, della Norvegia, della Svezia e dell'Olanda prese insieme) rappresenta uno spaventoso salasso dei popoli che, a dir vero, si ripartisce assai inegualmente. Assolutamente è la Russia che sta alla testa, ma relativamente la Francia. E l'Inghilterra, che figura nella lista con una cifra eguale a quella della piccola Italia, se la cava molto meglio dei suoi alleati: una circostanza che a questi ultimi dovrebbe dare, in verità, da pensare.
Nei 18 milioni menzionati sono compresi pure i prigionieri, di cui in mano delle Potenze centrali si trovano, in cifra tonda,
3 milioni
e fra essi quasi 30.000 ufficiali.
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Le perdite di materiale da guerra.
Le Potenze centrali catturarono, in cifra tonda:
12.000 cannoni;
8.352 mitragliatrici.
Di aeroplani ne vennero distrutti
dell'Intesa: delle Potenze centrali:
1914 9
1915 131 91
1916 784 221
1917 (fino al
31 luglio)
1.374 370
2.298 682

Inoltre l'Intesa perdette:
186 palloni frenati;
3 dirigibili.

Navi da guerra perdute dall'Intesa.
Le perdite di navi dell'Intesa si ripartiscono, nei singoli anni di guerra, come segue:
1914/15 337.866 tonnellate;
1915/16 325.464 tonnellate;
1916/17 274.685 tonnellate;
in totale: 938.015 tonnellate.

Questo numero di tonnellate si riferisce a 265 navi, delle quali 132, stazzanti 669.290 tonnellate,
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spettano all'Inghilterra. Le perdite complessive di navi da guerra dell'Intesa superano così di circa 28.000 tonnellate la flotta degli Stati Uniti al principio della guerra e sono inferiori soltanto di 2.000 tonnellate del tonnellaggio totale delle flotte del Giappone e dell'Italia prese insieme, all'inizio delle ostilità.

Navi mercantili perdute dall'Intesa.
L'Intesa perdette:
nel 1914 342.000 tonnellate;
nel 1915 1.459.000 tonnellate;
nel 1916 2.778.000 tonnellate;
nel 1917 (fino al 1./7.) 5.110.000 tonnellate;
totale 9.689.000 tonnellate.

Spese di guerra.
Nei tre anni di guerra le spese ammontarono
per l'Intesa a: per le Potenze centrali a:
258 miliardi 107 miliardi

Nonostante l'immane consumo di beni e di sangue, indicato nelle cifre suesposte, non si riuscì ad abbattere gli Imperi centrali. Ai contrario questi Imperi, con minore impiego di uomini, di materiale da guerra e di danaro, hanno tenuto testa agli assalti ed agli
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sforzi formidabili dell'Intesa e dimostrato che i suoi scopi di guerra, e cioè l'umiliazione e lo smembramento della Germania, sono utopie, perché in realtà irraggiungibili. Vittoriosa sui campi di battaglia, la Germania, insieme con i suoi alleati, ha offerto tuttavia più volte la pace all'Intesa, che l'ha respinta, giacché ancor oggi essa crede alla possibilità di conseguire i suoi scopi. Gli eserciti e i sottomarini tedeschi, che sin qui hanno difeso con tanto successo la patria contro l'impeto di un mondo intero, faranno sì, però, che questa fiducia diminuisca, via via, sempre più.
8. 8. 1917.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], Tre anni di guerra in cifre vom 08. August 1917, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7104, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7104. Letzter Zugriff am: 26.12.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 20.01.2020.