Dokument-Nr. 7200
Erzberger, Matthias: Memoriale sulla riapertura dell'Università di Vilnius (Wilna), vor dem 06. Juni 1918
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L'odierna ed umane guerra europea, che ha portato seco
tanti strazi e tante miserie, infonde contemporaneamente molte speranze per un futuro
migliore; così, fra i popoli oppressi, anche i Lituani attendono la reintegrazione dei loro
diritti nazionali.L'oppressione della vita intellettuale in Lituania al tempo del giogo russo.
Sono trascorsi più di cent'anni dacché il giogo russo fu imposto al popolo lituano. Questo giogo era, per la infelice nazione lituana insopportabile per due ragioni diverse: i Russi distruggevano nel popolo non soltanto la vita politica, ma cercavano di estinguere completamente anche la vita intellettuale lituana. Mossi da questo intento chiusero tutti quanti gli istituti scolastici, sia che vi si impartisse istruzione primaria, sia che vi si impartisse istruzione superiore. A questo modo i Lituani dovevano esser posti allo stato di barbarie, per poterli, poscia, signoreggiare e russificare secondo il talento del Governo di Pietroburgo. Fu così che i Russi vietarono la stampa di qualsiasi parola in lingua lituana; violazione intellettuale questa che la storia quasi non ne conosce di più atroce.
Per quanto la feroce misura di violenza gravasse iniquamente e dolorosamente sullo spirito lituano, pure
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i Russi non raggiunsero con ciò il loro
scopo: i Lituani possono gloriarsi di superare quasi del doppio i loro oppressori nella
cultura intellettuale; come testimoniano le stesse statistiche russe.Oggi le speranze dei Lituani si rivolgono verso quel popolo d'Occidente che ha saputo liberarli dal giogo moscovita. Per esso i Lituani sperano di veder ristabilita la loro libertà.
Quanto è avvenuto fin qui, non fa che corroborare le speranze dei Lituani. Centinaia di scuole nelle quali la lingua di insegnamento è il lituano, son potute nuovamente risorgere, fondate e mantenute con mezzi degli stessi Lituani. Ma una cosa manca tuttavia: la ristaurazione dell'Università di Wilna, così famosa nei secoli passati.
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L'Università di Wilna.
a.) Il suo passato.
La storia di questa Università è, brevemente compendiata, la seguente: Quando i Gesuiti giunsero a Wilna nel 1569, vi fondarono un istituto di insegnamento superiore che essi chiamarono "Accademia". Questo istituto di insegnamento confermò nel 1578 e favorì il Granduca di Lituania e Re di Polonia Stefan Bathory. Per tutto il secolo XVII° e nella prima metà del secolo XVIII l'Accademia fu diretta dai Gesuiti, e contribuì moltissimo alla civiltà del paese. Nel secolo XVII dall'Università di Wilna uscirono scienziati famosi, come il teologo Smiglecki, Sarbiewski – un secondo Orazio – Kojalowicz – il primo storico della Lituania – e il noto filologo Syrvidas. Dopo la soppressione dell'ordine dei Gesuiti nell'anno 1773 l'Università di Wilna, secolarizzata e riorganata, cominciò a curarsi più delle scienze naturali e della giurisprudenza. L'Università, così riorganata, divenne celebre e fu illustrata da grandi scienziati, come l'astronomo Poczobut, il matematico A. Sniadecki, il botanico Förster e gli artisti Gucewicz e Smuglewicz.
Venuta la Lituania a trovarsi nel 1795 sotto il dominio russo, l'Università di Wilna rimase chiusa per un certo tempo; soltanto sotto il regno del più mite Alessandro I fu riaperta nuovamente e riorganizzata (nell'anno 1803); tanto che in quel tempo raggiunse il suo mas-
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simo
splendore. Essa ricevette un'ampia costituzione autonoma ed organizzazione in
4 facoltà: Matematica delle scienze naturali; Medicina; Teologia giuridica; Letteratura
e Filologia. Le cattedre dell'Università non avevano soltanto professori lituani, ma anche
celebri scienziati esteri. Lituani e Polacchi, nonché stranieri, affluivano all'Università
di Wilna per udirvi valenti maestri, come Giovanni e Andrea Sniadecki, Lelewel, Bojanos,
Jundzil, Bobrowski, Goluchowski e tanti altri ancora.Nello stesso tempo in cui l'Università di Wilna costituiva il più alto Istituto d'insegnamento in Lituania, essa fungeva ancora da Ministero per i Culti della Lituania; dirigeva tutto quanto l'ordinamento scolastico; fondava e manteneva le scuole del paese.
Ma non si rallegrò per molto tempo di questo splendore. Già nel 1821 i Russi cominciarono a sopprimere la vita interna dell'Università e nel 1831 fu chiusa per sempre sotto il pretesto di una sollevazione avvenuta nel paese.
b.) Il suo significato per la civiltà della Lituania.
Sebbene l'Università di Wilna fosse diretta con spirito polacco che contribuì non poco al polacchizzamento del paese, pure i suoi meriti per la Lituania non vanno sconosciuti; imperocché essa promosse non solo la cultura dello spirito, ma fu anche la culla della rinascita della Lituania. Da essa uscirono uomini come Bohusz, Mickiewicz, Kraszewski, Kosarzewski, Jucewicz, i quali, sebbene scrivessero polacco, amarono la Lituania e si sforzarono di infondere anche ad altri questo amore. Da essa uscirono, infine, i risvegliatori della vita intellettuale lituana, per
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esempio, lo storico Daokantas, lo scrittore Valancius, Stanevicius ed altri ancora.c.) Il popolo lituano domanda la riapertura dell'Università di Wilna.
Riaprire le porte di questa Università così cara ai Lituani e massima sorgente della loro vita intellettuale, è il più ardente desiderio del popolo lituano. Per questa ragione i Lituani si rivolgono all'alto Governo dell'Impero tedesco e lo pregano, in nome della cultura e della civiltà, di voler porgere ad essi il suo valido aiuto per la ristaurazione dell'Università di Wilna.
Un'Università è indispensabile per la Lituania appunto oggi che sono stati istituiti una grande quantità di ginnasi e di scuole medie di vario genere.
Si domanderà se i Lituani sono in grado di fondare un'Università e di disporre dei mezzi materiali ed intellettuali necessari. A questa domanda possiamo rispondere affermativamente.
Per un'Università son necessari i seguenti mezzi: anzitutto un edificio con annessa biblioteca, poi i professori, quindi un fondo congruo per mantenere i primi e i secondi, infine gli uditori.
Noi possiamo rispondere per tutto ciò.
L'edificio esiste, ed è precisamente quello che costituiva la vecchia università di Wilna. Per il primo tempo sarebbe più che bastante; sarebbe soltanto necessario di ripristinarlo e rinnovarlo. Qual biblioteca dell'Università potrebbe servire per ora, la Biblioteca pubblica di Wilna, la quale origina per la maggior parte dalla vecchia Biblioteca dell'Università di Wilna e che è
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ricca di più di
200.000 volumi. Essa comprende ancora un ricchissimo ed importante archivio di storia
lituana.Professori ve ne sono a sufficienza; basta soltanto chiamarli a tener lezioni.
Dapprincipio bisognerebbe aprire soltanto quelle facoltà che si possono più facilmente istituire, e per le quali vi sono attualmente professori adatti.
Sarebbero queste le facoltà di Teologia, Filologia e Legge. –
I. – La facoltà di Teologia cattolica, avrebbe bisogno delle seguenti cattedre:
2 – per le Sacre Scritture (Vecchio e Nuovo Testamento),
2 – per la Dogmatica (Dogmatica fondamentale e speciale),
2 – per la Teologia Morale,
1 – per la Teologia Pastorale,
1 – per l'Archeologia e Patrologia,
1 – per il Diritto Ecclesiastico,
2 – per la Storia Ecclesiastica.
In tutto dunque 11 cattedre.
II. Per la facoltà di Filologia sarebbero necessarie le seguenti cattedre:
2 – per la Filosofia Sistematica,
2 – per la Storia della Filosofia,
1 – per la Pedagogia,
2 – per la Storia Lituana,
1 – per la Storia Tedesca,
1 – per la Storia dei Popoli Slavi,
1 – per le Scienze Accessorie Storiche,
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1 – per la Lingua Lituana e Letteratura,
1 – per la Letteratura Tedesca,
1 – per la Letteratura Slava,
1 – per la Letteratura Romana,
2 – per la Filologia Classica,
1 – per la Storia dell'Arte,
In tutto dunque 18 cattedre, le quali, al principio, potrebbero esser combinate a due a due, a seconda dei casi e delle materie.
III. Per la facoltà Legge sarebbero sufficienti, al principio, le seguenti cattedre:
1 – per la Filosofia del Diritto,
1 – per l'Enciclopedia Giuridica,
1 – per il Diritto Romano,
2 – per lo Statuto Lituano,
1 – per il Diritto Penale e Procedura Penale,
1 – per il Diritto Internazionale e Pubblico,
1 – per l'Economia Politica.
In tutto dunque 8 cattedre.
Per tutte queste cattedre si troveranno certamente i professori diplomati adatti. Alcuni specialisti, per esempio per la Storia e la Letteratura tedesche, si potrebbero prendere dall'estero.
In quanto all'apertura di corsi per le facoltà Matematica, delle Scienze Naturali e Medicina, bisognerebbe attendere finché i laboratori e le cliniche non fossero pronti.
Le spese di mantenimento per l'Università dovrebbero esser tratte dalle consuete sorgenti di denaro esisten-
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ti per l'istruzione pubblica.Gli uditori non mancheranno. Per la facoltà teologica si debbono prendere in considerazione i candidati presenti venuti dai seminari ecclesiastici. Di questi seminari ve ne sono attualmente 3; a Wilna, a Kowno e a Sejny. In ognuno di questi seminari vi si trovano da 100 a 150 studenti. A questo modo si potrebbero raggiungere comodamente circa 400 studenti per la sola facoltà teologica. Per le facoltà storico-filosofico-filologica e Legge vi son giovanotti lituani abbastanza, e più precisamente quelli che oggi attendono a studi superiori nelle università di Russia, Polonia e di altri paesi. Si può prevedere che, subito all'inizio, dai 600 agli 800 studenti si iscriverebbero; cifra questa che giustificherebbe il diritto di esistenza dell'Università.
Noi siamo fermamente convinti che per la ristaurazione dell'Università di Wilna non vi si opporrebbero altri ostacoli.
Se il Governo tedesco permetterà ai Lituani l'apertura dell'Università, questi incaricheranno una commissione speciale di elaborare un progetto dettagliato e di procedere alla scelta del corpo insegnante per l'Università lituana.
d.) I Lituani domandano a Wilna un'Università puramente lituana.
I Lituani vogliono avere a Wilna una università lituana. È noto che i Polacchi e i Lituani polaccheggianti, considerano l'Università di Wilna come un'Istituzione polacca, e che vorrebbero ristaurarla a onore e gloria del-
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l'idea
panpolacca e del polacchizzamento della Lituania. A tale uopo inviarono già l'anno scorso al
Governo tedesco un memorandum particolareggiato.Dinanzi a questi tentativi facciamo rilevare che l'Università di Wilna, la capitale della Lituania, fu instituita per i Lituani e non per i Polacchi. – "Quod multum accedere tornamenti ac utilitatis Magno Ducatus Lituaniae si privilegia Universitatis Collegio Soc. Jesu concederentur" – dice il documento di fondazione del Granduca e Re Stefan Bathory.
Facciamo notare ancora che quest'Università fu mantenuta sempre dai Lituani e non dai Polacchi, e portò sempre il nome di "Università Lituana" e mai Università polacca.
È vero che nell'Università di Wilna per un certo tempo dominò non solo la lingua polacca, ma anche lo spirito polacco; ciò che non basta a giustificare le presunzioni dei Polacchi e dei Lituani polaccheggianti. Ci fu anche un tempo nel quale in tutte le università tedesche dominava la lingua latina, ci furono anche epoche nelle quali anche in Germania i circoli intellettuali imitavano di preferenza lo spirito delle lingue estere; tuttavia, oggi, le università della Germania sono considerate come università dello spirito tedesco. Così anche l'Università di Wilna dovrà cominciare a curare lo spirito lituano.
Questo desiderio fu espresso dai rappresentanti del popolo lituano già nel 1915 nella conferenza di Berna (28 febbraio – 3 marzo) colle seguenti parole:
Essi (gli inviati Lituani) dichiarano, inoltre, che le relazioni fra la Lituania e la Polonia, sciolte colla spartizione di questi paesi da parte
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degli Stati finitimi alla fine del XVIII secolo,
cessò ipso facto di esistere; che il popolo lituano vuol rimanere padrone del suo suolo e
che protesta energicamente contro qualsiasi tentativo che i Polacchi si permettono
all'intento di impossessarsi dei diritti legittimi dei Lituani nella Lituania. Anche contro
i tentativi fatti da parte di certi partiti polacchi o sedicentisi polacchi intesi ad
impossessarsi della vecchia università di Wilna, i Lituani protestano in nome di tutti i
cittadini della Lituania domandando per se stessi uguali diritti ed esprimono il desiderio
che questa celebre Università risorga per il benessere e per il vantaggio di tutti gli
abitanti della Lituania.Aggiungasi a tutto ciò che la cifra dei Polacchi, compresi i loro aderenti polaccheggianti non supera il 5 % di tutta la popolazione del paese; che i Polacchi hanno già tre università polacche – Cracovia, Leopoli e Varsavia – mentre i Lituani non ne posseggono nemmeno una che curi la loro lingua, la loro letteratura, la loro storia e civiltà. Un popolo di più milioni che possiede uno spirito ed una lingua propria, può domandare per diritto innato di curare questo spirito e la sua lingua; in rapporto naturalmente con quella civiltà occidentale che rappresenta oggi la cultura mondiale.
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I Lituani nutrono la speranza che il popolo germanico, che occupa un posto così eminente nella cultura dello spirito, non abbia a seguire le orme della Russia; non neghi ai Lituani questi diritti; ma che, qual vero rappresentante della civiltà occidentale, aiuti i Lituani a compiere questo loro compito civilizzatore.
I Lituani si ricordano benissimo che il fondatore dello Stato prussiano, il Duca Albrecht di Prussia, promosse con amore e con zelo i primi passi della letteratura lituana nel secolo XVI. Questo fatto storico infonde anche oggi ai Lituani le migliori speranze.
Le quali si basano in special modo sul fatto che i Tedeschi hanno già aperto a Gand un'Università per i Fiamminghi, e a Varsavia un'Università per i Polacchi.
Così agendo i Tedeschi si acquisteranno non solo la riconoscenza del popolo lituano, ma proveranno a tutto il mondo che, mentre altri sono intenti a distruggere la civiltà intellettuale, essi sanno gettare nuove fondamenta per incitarla e promuoverla.