Dokument-Nr. 7204

[Erzberger, Matthias]: L'assassinio dell'Imperiale Ambasciatore Tedesco a Mosca . Opera di socialisti rivoluzionari russi e di agenti dell'Intesa, 08. Juli 1918

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Sabato, 6 del corrente mese, fu assassinato a Mosca l'imperiale ambasciatore tedesco conte Mirbach. Due comunicati tedeschi del 6 e 7 luglio danno le prime notizie sull'assassinio che fu consumato nel modo che segue:
Comunicato ufficiale del 6 luglio.
Stamattina due signori si son presentati all'ambasciata tedesca di Mosca ed han chiesto di poter parlare coll'imperiale ambasciatore. L'ambasciatore, conte Mirbach, ha concesso il colloquio in presenza del consigliere di legazione Riezler e di un ufficiale presente. I due sconosciuti hanno tratto di tasca il revolver e sparato sull'imperiale ambasciatore ferendolo leggermente alla testa. Poi, prima di poterne essere impediti, hanno gettato un paio di granate a mano e si son salvati saltando dalla finestra nella strada. Il conte Mirbach gravemente ferito è morto poco dopo senza aver riacquistato i sensi. Gli altri due signori son rimasti illesi. Appena noto il misfatto, son giunti immediatamente all'ambasciata i commissari per gli Affari esteri, Tschitscherin e Karachan, ed hanno espresso al consigliere di Legazione Riezler tutto lo sdegno e il rincrescimento del Governo dei Sowjets per il fatto impressionante. Purtroppo non è stato possibile sin qui scoprire i responsabili e di arrestarli. Il risultato delle prime ed immediate ricerche fa supporre che si
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tratti di agenti a servizio dell'Intesa.
Comunicato del 7 luglio.
Per entrare più sicuramente nell'Ambasciata e per essere ammessi alla presenza del conte Mirbach, i due assassini si fecero annunciare, in base a documenti falsi che avevano saputo procurarsi, quali incaricati della Commissione per la lotta contro la controrivoluzione; e parlarono del processo di un ufficiale ungherese, un certo conte Roberto Mirbach. È questi un membro di un lontano ramo ungherese della famiglia Mirbach, personalmente sconosciuto all'ambasciatore assassinato. Gli assassini portavano seco perfino gli atti del processo.
Solo dopo qualche minuto i due trassero il revolver e spararono sul conte, sul consigliere di legazione Riezler e sul tenente Müller. Sparati i colpi, saltarono dalla finestra della stanza ubicata a pianterreno; e, saltando, gettarono granate a mano addosso all'ambasciatore già ferito. Altri membri dell'ambasciata rimasero illesi. Gli assassini fuggirono in un'automobile già pronta, contro la quale la sentinella fece fuoco invano.
Dopo che Tschitscherin e Karachan ebbero espresso all'Ambasciata tedesca, immediatamente appena avuta notizia dell'assassinio, il loro profondo rincrescimento per il delitto, rivolto più contro i Bolscevichi che contro la Germania, anche Lenin e Swerglow si presentarono due ore dopo al presidente
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del Comitato esecutivo centrale. Essi fecero le medesime dichiarazioni ed assicurarono che sarà fatto tutto l'umanamente possibile per la punizione degli assassini.
Si è potuto assodare sin qui che gli assassini sono fuggiti nell'edificio di un gruppo di socialisti rivoluzionali di sinistra. La casa è stata circondata di truppe. I capi dei socialisti rivoluzionari di sinistra Kamkow, Karlin e Spiridonowa, non si sono presentati sin qui nel Gran Teatro dove son riuniti tutti i membri del Congresso dei Sowjets.
L'ambasciatore della Repubblica russa dei Sowjets a Berlino, signor Joffe, ricevette la notizia dell'assassinio del conte Mirbach dal Governo tedesco, poiché la comunicazione telegrafica diretta che l'ambasciata russa di Berlino ha con Mosca, era interrotta per guasti. Il signor Joffe, sebbene gravemente ammalato, ha espresso ancor durante la notte, con una lettera di suo pugno al Segretario di Stato degli Esteri, in suo nome e in nome del suo Governo il suo vivo dolore e lo sdegno per il misfatto. Il capo della stampa dell'ambasciata russa a Berlino ha rimesso alla stampa tedesca una dichiarazione nella quale leggesi esser l'ambasciatore russo persuaso che questo caso, tanto doloroso quanto deplorevole, non abbia contraccolpo alcuno nei rapporti fra la Germania e la Russia.
In Germania non si è pensato nemmeno per un minuto che il Governo bolscevistico potesse avere qualche relazione col delitto. È invece sicuro che, al contrario, l'assassinio doveva essere il segnale di un moto rivoluzio-
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nario contro il Governo dei Bolscevichi. A questo movimento controrivoluzionario partecipa una parte dei socialisti rivoluzionari della sinistra, i quali formano un accordellato cogli agenti dell'Intesa a Mosca. L'Intesa dà il danaro necessario per le manovre contro il Governo bolscevico, che essa vuole rovesciare per indurre di nuovo la Russia, servendosi degli elementi intesofili, a marciare ancora in guerra e ad essere, così, utile alle Potenze dell'Intesa. Del resto i socialisti rivoluzionari di sinistra si sono confessati autori dell'assassinio. I loro rappresentanti circondati dalla truppa nel teatro, sono stati arrestati. Nella città sono scoppiati in più punti combattimenti fra controrivoluzionari e bolscevichi. Un membro del Governo bolscevico si è acquartierato nella casa dell'ambasciatore tedesco a Mosca per provare che il Governo si addossa la garanzia della sicurezza del personale all'ambasciata tedesca. Si dice che il Governo russo intenda inviare a Berlino un'ambasciata speciale, prendendo motivo dal tragico avvenimento. Come ben si comprende, il Governo tedesco ha espresso al Governo dei Sowjets nel modo più reciso la ferma speranza che gli assassini abbiano ad essere energicamente ricercati e puniti insieme ai loro complici.
Che l'Intesa ha in mano i fili dei socialisti rivoluzionari della sinistra in Russia, è fuori dubbio. Un articolo dell'organo ufficiale del Governo dei Sowjets, la "Iswestija", pubblicato alcuni giorni fa, conteneva un chiaro ammonimento del Governo russo all'Intesa, anelante un'azione armata contro i Sowjets russi e l'occupa-
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zione di territorio russo da parte delle forze armate dell'Intesa. La "Iswestija" si richiamava inoltre sul fatto che questa politica offensiva dell'Intesa avrebbe ottenuto l'effetto diametralmente opposto, e sarebbe potuto anche accadere che nel quinto anno di guerra l'Intesa si trovasse contro truppe russe alleate a truppe tedesche. L'articolo faceva riconoscere chiaramente in quale via si muoveva la politica del Governo russo; e che i fattori competenti a Mosca non han davvero la voglia di far della Russia il cedevole strumento dell'Intesa. Non è senza fondamento la supposizione che, nella sua precaria situazione, l'Intesa abbia ricorso al riprovevole mezzo dell'assassinio ispirandosi alle gesta dell'ambasciatore inglese Findlay, il quale, come è noto, cercò di far assassinare il martire irlandese Casement.
Tutta la stampa tedesca rileva che nessuna colpa ricade sul Governo bolscevico; che la presa in considerazione dell'aiuto tedesco da parte della Russia contro l'Intesa fa comprendere qual sia il vero stato delle cose in Russia e mostra che l'Intesa, specialmente l'Inghilterra, è l'autrice intellettuale di tutto.
Le ultime notizie dicono che a Mosca è stato dichiarato lo stato d'assedio, e che i socialisti rivoluzionari di sinistra, bombardati coll'artiglieria nel loro quartiere, hanno inviato, durante il 7 luglio, parlamentari ai Bolscevichi. Vi è la ben basata speranza che i Bolscevichi abbiano a dominare la situazione a Mosca. Le indagini sull'assassinio dell'ambasciatore hanno dimostrato che il delitto era stato preparato da lunga mano dai
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rivoluzionari socialisti e dagli agenti dell'Intesa.
I rapporti tedesco-russi non subiranno quel cambiamento che l'Intesa voleva determinare coll'assassinio dell'ambasciatore germanico.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], L'assassinio dell'Imperiale Ambasciatore Tedesco a Mosca . Opera di socialisti rivoluzionari russi e di agenti dell'Intesa vom 08. Juli 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 7204, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/7204. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011.