Dokument-Nr. 7702
[Gasparri, Pietro] an [Hartmann, Felix von]
Vatikan, 02. Februar 1918
Ho ricevuto la venerata lettera del 10 Gennaio scorso, colla quale Vostra Eminenza m'informa sull'esito delle pratiche svolte presso il Signor Barone von Falkenhausen, Governatore Generale del Belgio allo scopo di ottenere che i beni degli Istituti Universitari di Lovanio siano esenti da ogni requisizione e che le famiglie dei prigionieri belgi ospitati nella Svizzera possano seguire i loro parenti nel luogo del loro internamento.
Rendo vivissime azioni di grazie a Vostra Eminenza per la deferente e pronta corrispondenza ai desideri della Santa Sede. E questa instancabile attività e sollecita cura dell'Eminenza Vostra – malgrado le gravi occupazioni – nel secondare i pietosi disegni del Santo Padre, allo scopo di mitigare i dolori della guerra, mi muovono nuovamente a chiedere il di Lei efficace intervento in un'opera sommamente pietosa.
La Santa Sede è stato informata che in seguito al rifiuto del Governo Francese di accogliere le proposte del Governo Imperiale circa la nota questione degli Alsaziani Lorenesi detenuti in Francia, le Autorità Tedesche avrebbero comin-
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ciato a porre in atto la rappresaglie minacciate, prendendo da varii luoghi della Francia occupata circa 600 Notabili (tra i quali i settantenne Canonico Delasalle, fratello del Maire di Lilla ed il Signor Paul Féron-Vrau), e 400 Signori.Una parte degli uomini sarebbe stata già deportata a Grodno mentre le donne verrebbero internate a Holzminden; non senza il timore che essi siano sottoposti a regime dei prigionieri comuni. Ma siccome nessuna di dette persone è individualmente colpevole di alcun delitto, e molte di esse appartengono alla migliore Società di Lilla, io faccio appello, nel nome Augusto del Santo Padre, ai ben noti caritatevoli sensi di Vostra Eminenza affinché voglia adoperarsi nel miglior modo per ottenere dall'Imperiale Governo Tedesco che sia assicurato ai medesimi detenuti un trattamento del tutto conforme alle leggi dell'umanità e corrispondente, non solo alla loro condizione di ostaggi, ma altresì al sesso, alla età ed allo stato di salute di ciascuno.
Attese poi le sofferenze di cui lamentarono altra volta i deportati ad Holzminden, sembrerebbe desiderabile ottenere che gli ostaggi in parola fossero possibilmente internati in un campo di concentrazione. A tale riguardo si è fatto alla Santa Sede il nome del campo di Celle-Schloss.
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Il nobile zelo che Vostra Eminenza ha mostrato nel 1916 a favore degli ostaggi Francesi, mi dà pieno affidamento ch'Ella vorrà interporre anche in questo caso la Sua benefica mediazione, e ringraziandoLa anticipatamente, godo confermarLe i sensi della profonda venerazione con cui Le bacio umilissimamente le mani e mi ripeto