Dokument-Nr. 8015
[Erzberger, Matthias]: La nuova puntata tedesca lungo l'Oise (Con una cartina), 17. Juni 1918
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Alle tre grandi operazioni offensive svoltesi in occidente,
a cominciare dal 21 marzo, (ai due lati della Somme, nelle Fiandre e fra Soissons e Reims)
ne ha tenuto dietro una quarta, il 9 giugno, lungo l'Oise. Visti falliti i suoi grandi
contrattacchi nei primi giorni del giugno, il generale Foch ammassò tutte le truppe e le
riserve di cui poteva disporre, racimolandole in più settori vicini e lontani, fra l'Oise e
la Marne, col fronte verso l'est, per tener testa all'ulteriore avanzata delle forze
tedesche fra Noyon e Château Thierry. Non era escluso rinnuovasse i suoi contrattacchi,
considerato che egli aveva sguarnito ancora una volta molti settori lontani, per esser più
forte che fosse possibile nel punto in cui più ardeva la lotta. I comandanti tedeschi erano
preparati ad un nuovo attacco dei Francesi, anche se meno minaccioso di quello sferrato al
principio del giugno, il quale non riuscì ad assumere il carattere offensivo che Foch
avrebbe voluto imprimergli. L'ala sinistra francese sulla riva occidentale dell'Oise, fra
Noyon e Compiègne, invitava i Germanici ad un attacco di fianco che fu deciso ben presto dal
Supremo commando e portò subito i frutti sperati. La lotta mosse dalla linea Montdidier-Noyon. Su un fronte di 15 km., e dopo una tempesta di fuoco di preparazione ai due lati del fiume Matz – un affluente dell'Oise – nella notte dall'8 al 9 giugno le truppe tedesche irruppero profondamente nella linee francesi. Il fronte
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d'attacco fu rapidamente ingrandito fino a 30 km.
all'incirca; le truppe d'assalto guadagnarono ben presto terreno; e già nel secondo giorno
il fiume Matz era stato guardato, Autheuil raggiunte i Francesi recacciati verso l'Arronde.
Ancora una volta un forte cuneo d'attacco si protende verso il sud; il suo apice,
dall'Arronde a Ribecourt, si trova 8 km. a nordovest di Compiègne. Il terreno d'attacco a
sud di Montdidier si allarga; mentre nelle stesse proporzioni si amplia gradatamente anche
il fronte davanti a Compiègne verso nordovest e ovest.L'assalto fu eseguito dall'Armata Hutier. Il suo compito era immane, imperocché il colpo doveva esser vibrato contro uno dei centri principali, più turgidi di guerrieri e di pezzi, del fronte francese. Dietro le 8 divisioni della prima linea francese – il cui sistema di difesa fa superato di slancio e meravigliosamente dai soldati germanici, come lo Chemin des Dames il 27 maggio – erano radunate forti riserve. Mentre alla Somme, durante l'assalto tedesco, passarono 48 ore prima che le riserve dell'Intesa potessero esser condotte sul posto, questa volta i Francesi erano pronti, e già nel primo giorno mandaron forti riserve al contrattacco, muovendo dal settore di Compiègne; riserve che furono, però, ributtate in accanitissimi combattimenti.
L'attacco tedesco aveva portato il successo voluto già nei primi due giorni. Esso aveva messo in mano dei Tedeschi le alture a sudovest di Noyon, ed aveva coinvolto nell'ulteriore disfatta francese numerose divisioni francesi. La marcia della forte armata tedesca alla Mar-
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na, ha avuto, strategicamente, scacco matto. La
grande massa di truppe francesi ad est di Compiègne col fronte verso est o nordest, fu
costretta ad accettar battaglia col fronte verso nord, considerato che un'ulteriore avanzata
dell'armata tedesca di Hutier avrebbe minacciato il suo fianco. Compiègne è in gran
pericolo, perché le importantissime alture ad est di Autheuil fra Arronde e Matz sono in
possesso dei Tedeschi. Le potenti zone boscose, supremi e forti baluardi, a nordest della
fortezza di Parigi, sopratutto le foreste attorno a Compiègne e a Villers-Cotterets, han
perduto una grandissima parte del loro valore, perché le truppe tedesche si trovano nel
fianco di queste foreste. Lo sfondamento tedesco avvenne in un punto così importante che il
generale Foch, ad onta della scarsità delle sue riserve aumentante d'ora in ora, si vide
costretto a comandare potenti contrattacchi, i quali, come ben si comprende, non avevano e
no potevano avere che uno scopo difensivo. A questo modo l'effetto utile, strategicamente
eminente, dell'avanzata tedesca, è il seguente: che i Francesi vengono immediatamente
costretti a sacrificare le loro preziose truppe, mentre sanno con tutta certezza che ogni
giorno che passa può mettere il Supremo Comando francese davanti a nuovi compiti. Operando
alle due ali del fronte da Montdidier a Château Thierry i Francesi tentano, mediante
vigorosi contrattacchi incuranti di sanguinosissime perdite, di allargare l'area di terreno
a nordest di Parigi – divenuto troppo stretto – o di mantenerlo almeno nell'ampiezza
attuale. La situazione strategica vien, dunque, caratterizzata dal fatto che le armate
tedesche si contentano per ora di tenere inchiodato il
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co davanti a Compiègne e di farlo sanguinare
abbondantemente nei suoi reiterati contrattacchi.Alla difesa del territorio che intercede dal fronte a Parigi, Foch ha dovuto destinare fin qui oltre 65 divisioni. Siccome le battaglie alla Somme e nelle Fiandre hanno domandato, oltre a 53 divisioni inglesi all'incirca, anche 49 divisioni francesi, l'esercito francese ha dovuto far sanguinare ben 110 divisioni delle sue 130, dal 21 di marzo ad oggi, ossia da quando i Tedeschi iniziarono la loro offensiva. Molte di queste divisioni dovettero esser mandate al fuoco più di una volta. Tutto ciò dimostra che le forze dell'Intesa sono state enormemente affiticate [sic]; e questo astrazion fatta dalle perdite insostituibili. Delle loro 190 divisioni inglesi e francesi che avevano in Francia il 21 marzo, le Potenze occidentali non dispongono oggi che appena di 20 le quali non abbiano, più o meno, sofferto. Solo colle più grandi difficoltà i Francesi possono riempire i vuoti e procurare riserve. Clemenceau ha dichiarato che Francesi ed Inglesi sono esauriti, e che il proseguimento della guerra si basa esclusivamente sull'aiuto americano. Gli Americani debbono esser presi in considerazione, però, solo indirettamente per le battaglie; ed in Francia si sa benissimo che i Tedeschi non attenderanno certo che gli aiuti americani sieno divenuti considerevoli. L'armata di riserva del generalissimo Foch non esiste più come tale. Le sanguinose perdite francesi sono raccapriccianti e ciò si spiega col fatto che i Francesi debbono operare laddove vuole l'iniziative tedesca e la superiorità avversaria. Dal 21 marzo al 12 giugno l'Intesa ha perduto ben 208.000
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prigionieri, senza contare il resto. La
situazione precaria e grave del popolo francese si manifesta in attacchi contro Clemenceau,
nelle considerazioni della stampa sulla necessità di procedere a misure per la difesa di
Parigi, e soprattutto col fatto che persino la stampa nazionalista spinta comincia ad
abbandonare la sua politica intransigente dinanzi alla questione della pace. Frattanto le
operazioni tedesche continuano ed altre sono in preparazione. 17v
Carta