Dokument-Nr. 8455
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 27. Dezember 1917

Regest
Auf Gasparris Weisung vom 14. Dezember 1917 hin, vom Apostolischen Administrator von Vilnius, Michaelkiewicz, Informationen über Litauen einzuholen, gibt Pacelli zu bedenken, dass der briefliche Kontakt zu diesem gegenwärtig wegen der Lage in Vilnius gefährlich sei; Michaelkiewicz musste Dokumente bereits geheim über die Fürstin Oginska nach München schleusen lassen. Inzwischen konnte Pacelli aber von der Berliner Reichsregierung die Antwort auf die erste Frage Gasparris erhalten. Der Apostolische Administrator hat tatsächlich die Petition an den Reichskanzler vom 24. Mai 1917 unterzeichnet. Die Fragen nach seinen Gründen und nach den in seiner Diözese gesprochenen Sprachen sowie der ethnischen Zusammensetzung lassen sich den am 13. Dezember nach Rom gesandten Dokumenten entnehmen. Schließlich sei der Litauische Landesrat Ende September von der Militärverwaltung einberufen worden und aus allen Parteien zusammengesetzt; die litauische Konferenz in Bern und die deutschen Behörden erkannten ihn an. Er besteht aus 20 Mitgliedern; zwölf Vertreter der Polen, Weißrussen und Juden werden sich anschließen; die Mehrheit hänge der katholischen Partei an, 17 bevorzugen eine Monarchie, die drei Sozialisten eine Republik. Seele der Bewegung sei der Kanoniker Olschewski. Die Erklärung des Landesrats an die Reichsregierung vom 2. Dezember fügt Pacelli bei.
Betreff
Monsignor Michalkiewicz, Amministratore Apostolico di Vilnius, e la Lituania
Eminenza Reverendissima,
Nell'ossequiato Dispaccio N. 49685 in data del 14 corrente, l'Eminenza Vostra Reverendissima mi ordinava di rivolgermi a Monsignor Michalkiewicz, Amministratore Apostolico di Vilna, per varie informazioni relative alla Lituania.
Sempre pronto ad eseguire in tutto i venerati ordini dell'Eminenza Vostra, mi permetto richiamare la di Lei alta attenzione sulle difficoltà e sui pericoli che si incontrerebbero se io chiedessi a Monsignor Michalkiewicz per lettera (e, salvo il caso di qualche rara e straordinaria occasione, non ho a mia disposizione altro mezzo di corrispondere con lui) le notizie desiderate dall'Eminenza Vostra. La situazione a Vilna è talmente delicata per il suddetto Amministratore Apostolico, che egli, affine di mandarmi i documenti da me alla mia volta trasmessi all'Eminenza Vostra col rispettoso Rapporto N. 2841 del 13 corrente ed altre simili informazioni, inviò segretamente e
17v
non senza ostacoli a Monaco la Signora Principessa Oginska. Se tuttavia, malgrado ciò, è volere dell'Eminenza Vostra che io m'indirizzi direttamente a Monsignor Michalkiewicz (ed a questo riguardo sono in attesa delle di Lei istruzioni), è superfluo dire che ubbidirò immediatamente a tale comando.1
Intanto, però, mi sono studiato di poter per altre vie rispondere ai quesiti proposti nel sullodato Dispaccio. – E quanto al primo, se cioè realmente il più volte menzionato Amministratore Apostolico di Vilna abbia firmato la petizione del 24 Maggio scorso al Cancelliere dell'Impero, ho creduto di potermi senza inconveniente rivolgere in proposito allo stesso Governo Imperiale di Berlino, dal quale ho appreso ufficialmente che il fatto denunziato corrisponde a verità. – Per ciò poi che riguarda le ragioni, le quali hanno a ciò indotto Monsignor Michalkiewicz, come pure per ciò che si riferisce all'ultimo quesito circa le lingue parlate nella diocesi di Vilna e la proporzione etnica dei suoi abitanti, parmi, se ben ricordo, che i suaccennati documenti spediti col menzionato Rap-
18r
porto N. 2841 contengano già di per sé stessi al riguardo dati sufficienti. – Finalmente, quanto al Consiglio Nazionale Lituano, secondo notizie attendibili, mi risulterebbe che esso venne costituito verso la fine dello scorso Settembre da una Assemblea di notabili; convocata dall'Amministrazione militare, e comprende rappresentanti di tutti i partiti. La Conferenza lituana di Berna lo riconobbe come unica rappresentanza della nazione e le Autorità tedesche hanno dato ad esso la loro conferma. Il Consiglio in discorso consta di venti membri, ai quali si dice che in seguito dovranno aggiungersene altri dodici, come rappresentanti dei Polacchi, dei Bianco-Russi e degli Ebrei. Mi si assicura che la grande maggioranza dei suddetti venti membri appartiene al partito cattolico e che diciassette di essi sono per la costituzione di una Monarchia ereditaria e tre (socialisti) per la forma repubblicana. Anima del movimento è il Canonico Olschewski, già ben noto alla Santa Sede. Il Consiglio2 medesimo ha trasmesso in data del 2 corrente al Governo Imperiale una dichiarazione3, che qui acclusa ho l'onore d'inviare, per Sua op-
18v
portuna cognizione, all'Eminenza Vostra insieme colla traduzione italiana.
Dopo di ciò, inchinato al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmi
di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1Satz ("Se tuttavia...a tale comando.") hds. angestrichen am linken Seitenrand, vermutlich vom Empfänger.
2"Consiglio" hds. unterstrichen, vermutlich vom Empfänger.
3"dichiarazione" hds. unterstrichen, vermutlich vom Empfänger.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 27. Dezember 1917, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 8455, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/8455. Letzter Zugriff am: 27.11.2024.
Online seit 24.03.2010, letzte Änderung am 29.09.2014.