Dokument-Nr. 9052
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
[München], 14. Dezember 1918

Schreiber (Textgenese)
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Betreff
[Kein Betreff]
Appena pubblicato il proclama, con cui si fissavano pel 12 Gennaio 1919 le elezioni pel nuovo Landtag Bavarese, il Governo si è affrettato anche a pubblicare la relativa legge elettorale.
Come si era facilmente preveduto (Cfr. Rapporto N.°  ) questa legge elettorale è redatta in modo che le elezioni dovrebbero riuscire quasi ad esclusivo vantaggio dei socialisti.
Innanzi tutto si sono create delle difficoltà di ordine tecnico, come, per es., la divisione dei circondarii, specialmente della campagna, la durata della esposizione delle liste elettorali, la durata del tempo
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valido per la votazione. Tutto ciò è stato fatto in un modo, che i contadini, i quali rappresentano un notevolissimo contributo nella Bayrischen Volkspartei molto difficilmente potranno recarsi a votare.
La seconda difficoltà è minacciata contro l'azione del nuovo Landtag, nel caso che esso riuscisse con una maggioranza borghese, giacché i l Ministro Presidente Eisner ha dichiarato che il nuovo Landtag deve lavorare di pari passo con il Consiglio dei operai, soldati e contadini, anzi che questo Consiglio deve avere una certa priorità e dev'essere come il controllo di tutta la vita pubblica.

Infine lo stesso Eisner ha dichiarato che: "un'Assemblea Nazionale è una forma elettiva, che può e deve essere cambiata, se si trova in contraddizione con la larga massa del popolo." Ciò significa che Eisner ha già in tasca il decreto di scioglimento
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del nuovo Landtag, se esso non riesce secondo i suoi desiderii.
A Berlino, secondo i giornali (dico: secondo i giornali, perché dallo scoppio della Rivoluzione non si sono e non si possono avere informazioni da altre fonti) a Berlino dunque il Ministro dei culti, Adolfo Hoffmann, è andato più oltre, ed ha dichiarato, che se le elezioni non daranno una maggioranza socialistica, l'Assemblea Nazionale dovrà essere sciolta e si dovrà proclamare la Dittatura del Proletariato, e che ciascun socialista dev'essere pronto a salire sulle Barricate e difendere col proprio corpo le idee del socialismo.
Intanto qui in Baviera la situazione peggiora e non si è sicuri se saranno possibili le elezioni. La Spartacuspartei di Berlino (Socialisti indipendenti, Anarchici, Internazionalisti) ha creata anche qui una sezione.
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I peggiori elementi minacciano di prendere il predominio e di far precipitare tutto nello sfacelo e nel caos. Due notti or sono la Spartacus-partei ha fatto una irruzione a mano armata nelle Redazioni dei principali giornali borghesi di Monaco, pretendendo di assumere essa la direzione dei medesimi fogli. Lo stesso partito, un o nella notte medesima, forzò la casa del Ministro Interni, Auer (uno dei Ministri non Bolcevico) e con i revolvers le armi in pugno pretese le dimissioni dell'Auer, dimissioni che egli, naturalmente, dovette sottoscrivere, ma che poi, per l'intervento del Ministro Presidente, furono dichiarate nulle. La Bayrische Volkspartei, a causa delle minacce e delle violenze dei partiti socialisti, non può ott tenere alcuna grande Assemblea elettorale. I socii devono adunarsi di nascosto, in piccoli gruppi, senza previa pubblica-
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zione sui giornali, ma convocati per mezzo di inviti segreti.
Contro questo stato di cose il Governo non ha forza da opporre, sia perché, come ho avuto l'onore riferire nel mio Rapporto N.º , esso è completamente nelle mani del Consiglio degli operai, soldati e contadini, sia perché lo stesso Ministro Presidente Eisner è un Bolcevico.
La massa poi del popolo colla sua tradizionale bonomia e flemma, non fa alcun passo contro le prepotenze dei Bolcivichi [sic], anche perché si vuole evitare la guerra civile. Sicché v i è l'immenso pericolo che la Spartacusgruppe guadagni in Monaco la maggioranza; se non col numero, colla forza, colla prepotenza, colle violenze.
Come mi risulta da buona fonte questo movimento anarchico della Spartacuspartei,
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sia in Berlino che in Monaco, è sostenuto da danaro Russo, profuso in proporzioni favolose. Qui in Monaco poi il capo della Spartacuspartei è precisamente un Ru Ebreo Russo un certo Dott. Levin.
Oramai tutti invocano l'occupazione dell'Intesa, come l'unico rimedio per potere salvare la Germania dal caos e proteggere la vita e la proprietà privata. Ho sentito questa invocazione da uomini politici, da giornalisti, da alti impie rappresentanti di Banca, da persone della Società. Si va facendo talmente universale questa invocazione che la Münchner-Post ha creduto pubblica (organo socialista e quindi del Governo) ha creduto pubblicare un articolo, in cui, dopo aver esposto tutti i danni morali, materiali e finanziarii di un'occupazione inimica , conclude, che qualunque azione che possa significare aiuta la probabilità o la possibilità di una occupazione inimica , significa
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un tradimento fatto al popolo.
Questi i timori, ma, g razie a Dio, vi sono anche delle speranze per le prossime elezioni del Landtag Bavarese.
Se la crisi Bolcevica può essere superata, si pos può avere fiducia che la Bayrische-Volkspartei abbia la maggioranza. A questo partito accorrono tutti i giorni non solamente nuove reclute di cattolici ma Ebrei, Liberali, Generali dell'esercito, insomma tutti quelli che riconoscono in questo partito la buona volontà di mantenere ancora in piedi la cosa pubblica. Anche il Bayrische Kurier acquista tutti giorni [sic] nuovi lettori, sicché, come ultimamente mi assicurava il Direttore, si ha dovuto raddoppiare il numero delle copie.
Il Dott. Heim, alla obbiezione che gli si fa contro la sua tendenza separatista (Cf. Rapporto N.°  ), risponde che egli non
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intende una separazione incondizionata, una separazione a tutti costi [sic], ma solamente in seguito.
1)° A Berlino non si rientra in se stessi e si cambia direzione;
2)° se il nemico spinga a tale separazione. Il piano del Dott. Heim, che assicurerebbe la maggioranza ai cattolici, sarebbe, come mi è stato confidenzialmente detto, di riunire insieme la Baviera, L'Austria, il Tirolo, il Baden, il Württemberg e le Province del Reno fino a Colonia. Per ora questo piano è tenuto segreto, giacché se la Bayrische-Volkspartei può ottenere quello che desidera, non vi sarà ragione di separatismo .
La seconda giustificazione del Dott. Heim circa la sua tendenza separatistica sta, come si asserisce, nell'interesse di un favorevole successo elettorale. Il Dott. Heim dice che egli per le Elezioni soltanto po di uomini d'intelligenza ma anche e sopra-
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tutto di persone del popolo, le quali precisamente sono quelle che non vogliono sentir parlare della Prussia; sicché, egli conclude: "se io colla mia tendenza separatistica perdo un paio di centinaia di intelligenze, guadagnerò almeno cento mila persone del popolo."
Anche contro l'appunto che si fa alla Bayrischen Volkspartei contro la fusione di cattolici e protestanti sul terreno politico, i dirigenti del partito rispondono che questa fusione si svolge soltanto su questioni puramente pratiche, le quali hanno uguale interesse per tutte due le parti, cioè ne lla questione scolastica e ne ll'altra della separazione dello Stato dalla Chiesa; giacché Per la permanenza degli ecclesiastici nella scuola e al pagamento degli ecclesiastici medesimi da parte dello Stato i cattolici ed i protestanti hanno lo stesso interesse. In altre questioni
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è esclusa una cooperazione di cattolici e protestanti. P. es., mi è stato raccontato che un pastore protestante, in un'adunanza abbia domandato ai cattolici: "Quali garanzie ci danno i cattolici nella questione dei matrimoni misti?" Il capo dell'Adunanza, cattolico, rispose: "Su ciò non possiamo dir niente giacché in questo punto il Papa decide e noi dobbiamo in ciò solamente ubbedire."
Per ciò che riguarda la questione monarchica, la Bayrische-Volkspartei per ora non muove alcun passo. Essa vorrebbe decidere la cosa con un Referendum sul tipo Svizzero. Secondo quanto ho potuto sapere da influenti personalità del partito, sarebbe escluso dal Trono il Re Ludovico III, giacché si sarebbero scoperti dei documenti, che proverebbero segreti trattati di lui coll'antico Governo di Berlino in senso annessionistico.
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Anche il Kronprinz Rupprecht, secondo i miei interlocutori, sarebbe escluso a causa delle sue eccessive galanterie con donne Francesi e Belghe durante la Guerra . Sempre secondo le suddette personalità, potrebbe salire il [sic] Trono il principe Franz, secondogenito del Re Ludovico III.
Relativamente all'opposizione che i cattolici ricevono dal partito intitolato die Deutsche-Volkspartei, composto da Liberali di sinistra, Nazionali-Liberali e Progressisti e di cui ho riferito a V. E. con mio [sic] rispettoso Rapporto N.°  la Bayrische Volkspartei non teme molto, ma se i protestanti passassero da questa parte, i cattolici sarebbero perduti.
Anche i contadini sono per la Bayr.-Volkspart., sebbene parecchi di essi, che tornano dal campo, sono qui in Monaco infettati dalla labe
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socialistica; specialmente quelli che hanno piccola o nessuna proprietà sono contro i cattolici.
Per concludere: la situazione non è del tutto disperata, ma ciò nonostante è gravissima e difficilissima.


A mio umile giudizio, una chi esplicita dichiarazione del Governo, e specialmente del Minister Presidente Eisner, sulla politica religiosa, dichiarazione che certamente sarebbe del tutto contraria ai diritti della Religione e della Chiesa, potrebbe aprire gli occhi a molti cattolici, i quali si illudono che con la promessa liber tà della Chiesa (unica parola che il Ministero ha pronunziata finora sulla sua politica ecclesiastica) sarebbero illesi i diritti della Chiesa medesima. In questo senso ho lavorato in varie direzioni.
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Si distribuiranno foglietti volanti che tratteranno questo argomento e forse comparirà qualche articolo di giornale per provocare una dichiarazione del governo in proposito, ma, in verità, non vi è molto da sperare. L'Eisner comprende bene che prima delle elezioni non gli convenga affrontare apertamente le ire dei cattolici.
Questi i timori e le speranze intorno alle prossime elezioni. Rimane a vedere se avranno effetto quei timori o se si potranno realizzare quelle speranze.

Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro vom 14. Dezember 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 9052, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/9052. Letzter Zugriff am: 03.05.2024.
Online seit 02.03.2011, letzte Änderung am 10.09.2018.