Dokument-Nr. 911
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 15. Juni 1918
Regest
Unterstaatssekretär von dem Bussche war am Vortag auf der Durchreise in München und widmete die Stunde seines Aufenthalts beinahe gänzlich einer Unterredung mit Pacelli. Pacelli wies ihn auf die Forderungen des Heiligen Stuhls hin, aber erklärte auch, dieser werde, soweit es in seiner Macht steht, den deutschen Bitten entsprechen. Als von dem Bussche Kardinalstaatssekretär Gasparri einer ausgeprägten Parteilichkeit für die Entente bezichtigte, erklärte Pacelli, er könne bezeugen, dass alle Handlungen Gasparris von einer geradezu skrupulös gewahrten Unparteilichkeit geprägt seien. Zum Beleg seines Vorwurfs zitierte der Unterstaatssekretär dann den Brief Gasparris an Kardinal Bourne, den Erzbischof von Westminster. Pacelli erklärte hierauf, er könne dank Mitteilungen aus Rom dessen Inhalt genau erklären; dabei stützte er sich auf Gasparris Schreiben vom 1. Juni 1918. Zudem stellte er eine aufklärende Promemoria in Aussicht. Von dem Bussche erklärte freilich, die Erklärungen Pacellis stimmten nicht mit dem Wortlaut des Briefes überein, wenn er auch in der Sache nun beruhigter sei. Pacelli bat ihn, nach Möglichkeit Polemiken in der Presse hierüber zu verhindern.Betreff
Sulla lettera al Cardinale Bourne
Ne profittai per raccomandargli vivamente le caritatevoli domande che presento al Governo Imperiale in nome della Santa Sede, assicurandolo al tempo stesso che Questa, dal canto suo, fa colla massima premura quanto è in suo potere a favore delle richieste del Governo medesimo. Il Signor Sottosegretario di Stato, pur mostrandosi grato per tale assicurazione, obbiettò la spiccata intesofilia di Vostra Eminenza Reverendissima. Io replicai con energia che in Germania non si conoscono
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affatto i veri sentimenti
dell'Eminenza Vostra, la Quale in questo tremendo conflitto ispira tutta la Sua vasta azione
alla più scrupolosa imparzialità, e di ciò potevo ben rendere testimonianza io stesso, che
per ragioni di ufficio avevo avuto lungo tempo l'onore di esserLe così vicino. Il Signor
Barone allora mi citò a conferma del suo giudizio la recente lettera
di Vostra Eminenza all'Ementissimo Signor Cardinale Bourne,
Arcivescovo di Westminster. Risposi subito che, grazie a comunicazioni avute direttamente da
Roma, ero con mia soddisfazione in grado di spiegargli il senso esatto di quella lettera,
che illustri quindi in conformità delle considerazioni svolte sul venerato Dispaccio di Vostra Eminenza N. 64859 in data del 1º Giugno, giuntomi
ieri l'altro, promettendogli altresì d'inviargli senza indugio (come ho già fatto) per
maggior chiarezza un apposito Pro-Memoria. Debbo confessare che il Signor Sottosegretario di
Stato trovò che la soddisfacente spiegazione da me fornitagli non corrispondesse troppo al
testo della lettera; mi promise tuttavia che avrebbe considerato meglio o con maggior calma
la cosa. Io lo pregai altresì di adoperarsi perché fossero possibilmente evitate spiacevoli
polemiche giornalistiche al riguardo.Vorrà perdonarmi Vostra Eminenza se con tanta fran-
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chezza Le ho riferito la suesposta conversazione; ma il
non farlo mi sarebbe sembrato un mancare alla mia leale e sincera devozione verso la di Lei
veneratissima ed amatissima Persona. Dopo di che, chinato umilmente al bacio della Sacra
Porpora, con sensi di profondissima venerazione mi pregio confermarmiDi Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico