Dokument-Nr. 9292
Schioppa, Lorenzo an Gasparri, Pietro
[München], 02. Dezember 1918
Schreiber (Textgenese)
MörnerMörnerSchioppaSchioppaBetreff
[Kein Betreff] Le due
questioni del giorno in Germania: Assemblea Nazionale e separatismo
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asserisco.Le due questioni principali essenzialmente politiche, che presentementeal presente agitano l'opinione pubblica sono quella della Assemblea nazionale e l'altra dell'unità dell'Impero.
Dopo infinite discussioni, dopo insistenti richieste da una parte e clamorose proteste dall'altra, stretto dalle gravissime urgenti necessità interne e dai pericoli e minacce dell'estero, persuaso che si tratta dell'essere o non essere della Nazione, finalmente il Governo provvisorio di Berlino si è deciso alla promulgazione delle elezioni per l'Assemblea nazionale. Infatti l'Agenzia Wolf pubblicava ieri altro [sic] che il Consiglio dei commissarii del popolo aveva, nella seduta di quel giorno, accettato le prescrizioni intorno alle elezioni per la
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soldati della Germania, che si radunerà il 16 Dicembre,
l'approverà.Come si vederisulta dunque da questo comunicato della Wolf l'Assemblea nazionale neppure è del tutto assicurata. Ancora bisognerà attendere il voto
La cosa non è meno complicata qui in Baviera, per ciò che riguarda l'Assemblea nazionale.. Il Ministro Presidente Kurt Eisner ha dichiarato, che l'Assemblea nazionale non può essere il principio, ma dev'essere l'ultimo avvenimento della Rivoluzione e che il fondamento della nuova democrazia può riposare sicuramente soltanto sui Consigli dei
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soldati, dei contadini e degli operai. Lo strano è che Kurt
Eisner, mentre in un discorso tenuto ieri ai delegati dei Consigli dei soldati Bavaresi,
assicurava che egli è in perfetto accordo con i suoi colleghi
di gabinetto, nel fattoin realtà è da essi smentito. Infatti il Ministro per le cose
militari ha pubblicamente affermato, che l'Assemblea nazionale dev'essere radunata al più
presto possibile e che tutte le classi del popolo devono prendervi parte ed il Ministro
dell'Interno, nel medesimo comizio in cui aveva parlato Eisner, dichiaròdisse che in un libero Stato popolare non vi dev'essere alcuna
dittatura. Ma ciò nonostante Kurt Eisner asserisce che di tutti quelli chei quali da tre settimane lo avvicinano soltanto il 4r
della Baviera per persuadersi del contrario: "Noi pretendiamo – è detto – e
approviamo, che non soltanto i partiti borghesi ma anche i socialisti vadano d'accordo
con noi. Non vogliamo farci imporre da questo Dittatore costituzione, diritto, legge e
forme economiche. Quello che egli ordina non 4r
Passiamo
alla seconda questione del giorno: quella dell'unità dell'Impero.Col mio rispettoso rapporto N. 611 del 10 agosto 1916 io dimostrai a V. E. R. che, contrariamente alle voci che allora correvano, l'unità degli Stati confederati tedeschi, rimaneva più che mai compatta ed indissolubile. In quell'epoca il nemico comune a tutti , gli interessi generali dell'Impero, la distribuzione degli approvvigionamenti rendevano non solo avevano assopite
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le vecchi dissidii fra Sud e Nord, ma avevano maggiormente
consolidato il vincolo fra i popoli confederati. Oggi purtroppo non è più così. Oramai il nemico non può fare maggiori danni di quelli che ha fatto
e farà. Si nota quasi una indifferenza generale per quanto di male può venire dal vincitore; l'odio che l'Intesa e tutto il mondo ha concentrato
particolarmente contro la Prussia; la
prepotenza che i Prussiani hanno fatto contro gli altri connazionali tanto nelle cose
militari, quanto nella distribuzione dei viveri ed altre cause secondarie,
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che sarebbe troppo lungo qui enumerare, hanno infiacchiti
talmente i vincoli di solidarietà fra gli Stati confederati che sarà un vero miracolo se
non si sfascerà la compagine nazionale. Links an der Höhe dieses Satzes, hds. von
unbekannter Hand notiert: "?".In questi ultimi giorni la tendenza separatista in verità è andata [sic] un po' affievolendosi. Essa, che in gran parte, era fondata dalla questione della convocazione dell'assemblea Nazionale, è andata perdendo [sic] molto terreno dopo che il Governo di Berlino, come ho detto sopra, ha deciso, salva l'approvazione del Consiglio degli
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operai e dei soldati, per
la convocazione dell'Assemblea
Nazionale.Il pericolo separatista rimane però in Baviera a causa della politica del Ministro Presidente Kurt Eisner. Per citare un argomento di data recente ricorderò un brano del discorso su menzionato, tenuto ieri da Eisner: "Berlino, ha egli detto, è attualmente senza forza sia nel campo commerciale, sia in quello politico. Io combatto per l'autonomia dei singoli Stati. Se Berlino è senza forza che cosa dobbiamo far noi in Baviera? Noi dobbiamo innanzi tutto cercare di aiutarci
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da noi stessi. La Baviera deve commercialmente e politicamente contare sulle sue forze".
E daltra parte Berlino e parecchi
altri Governi della Federazione si sono schierati energicamente contro la politica di
Kurt Eisner minacciando di isolare la Baviera.Ed iInfine le dichiarazioni del medesimo Eisner contro la convocazione dell'Assemblea Nazionale, che sopra ho citate, ecerti atteggiamenti del nuovo Centro bavarese (di cui riferirò in un prossimo rapporto) acutizzano straordinariamente la tendenza separatista in Baviera. Anche qui però non è ora possibile dire l'ultima parola sulla soluzione del difficile problema.
Intanto non bisogna trascurare la valutazione di alcuni elementi che potrebbero mutare la'attuale situazione politica. In Germania in generale bisogna aspettare quale sarà
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l'atteggiamento che prenderanno le
truppe ritornando in patria dal fronte. Questi soldati, uomini di età più matura, che non
quelli rimasti nelle caserme e che hanno fatta la Rivoluzione, questi soldati, che sono
stati sulla linea del fuoco e che hanno per la forza stessa delle cose, una concezione più
seria e più pratica della vita, si lasceranno completamente influenzare e sopraffare dalle
idee politiche e dalla forza che ora hannosta quasi esclusivamente in mano di
giovanotti bollenti, senza esperienza e senza le sanguinose prove delle battaglie? Infatti
si è visto che, malgrado le provocazioni e la propaganda contraria, le truppe che ritornano
dal fronte, conservano in generale l'ordine e la disciplina.In Baviera poi bisogna tener conto di due fatti. Il primo è che non può dirsi assolutamente esclusa una restaurazione monarchica contrariamente a quanto poteva credersi nei primi giorni della Rivoluzione. Il Re nel proclama, con cui sciolse le truppe dal giuramento di fedeltà, non parlava affatto di
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abdicazione, ed in questo senso è stato interpretato quel proclama da tutte le persone serie
e competenti. – Il Principe Ereditario Rupprecht, di cui non si conosce affatto che abbia
rinunziato al trono, gode molte simpatie fra i soldati e nella popolazione civile. – Qualche
partito politico, come p. es. il Nazionale Liberale, ha messo nel suo programma
esplicitamente la necessità di una restaurazione monarchica Il secondo fatto che si deve aver presente in Baviera è la situazione sempre più scossa del Ministro Presidente Kurt Eisner. La pubblicazione da lui fatta di documenti diplomatici che proverebbero la responsabilità della Germania dnello scoppio della guerra (pubblicazione di cui ho riferito la V. E. col mio rapporto N° 11059); la sua minaccia fatta di rompere le relazioni col Ministero degli Affari Esteri di Berlino in seguito alle proteste di questo contro la suddetta pubblicazione;
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i violenti attacchi contro il segretario degli Esteri Solf,
delcontro il segretario di Stato Erberger (a cui ha appiccicato il nome di Erzlügerberg – arcibugiardo – edi
cui ha detto che possedeva negli Archivi degli Esteri di Monaco documenti interessanti, a di lui riguardocontro di lui) e contro loglistessoisocialistai
segretario di Stato David e
Scheidemann; le veementi invettive contro la stampa che accusa
di essere stato complice nella responsabilità della guerra; ed in generale la sua
politica che alcuni chiamano idealistica, ma altri insensata, ha
talmente scossa la situazione di Kurt Eisner, che già nei giornali si parla apertamente
della di lui caduta, senza dire che durante un suo discorso dell'altra sera è stato ancheperfino fischiato. Le continue proteste poi di simpatia che più o
meno larvatamente egli fa verso l'Intesa e specialmente verso la Francia, con cui – ha detto – bisogna trattare, come se mai fosse stata nostra nemica, gli
aumentano intorno ogni giorno di più i malumori, le accuse e le
difficoltà.Riassumendo, non posso che ripetere quanto ho detto in
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principio: la situazione attuale politica è così grave come incerta. Forse quando questo
rapporto arriverà nelle mani di V. E. lecose che qui ho accennata, saranno mutata: In meglio od in peggio?...Inchinato ecc.
Schioppa