Dokument-Nr. 970

[Erzberger, Matthias]: La controffensiva francese fra l'Aisne e la Marna. Tentativi di sfondamento francesi falliti. Con una cartina, 21. Juli 1918

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La vittoriosa offensiva tedesca ai due lati di Reims, di cui abbiamo già dato ragguaglio, costrinse i Francesi, non solamente a sud della Marna ma anche in altri punti fra l'Aisne e Château-Thierry, a impegnare nella mischia le molte divisioni tenute in riserva per sgravare il minacciato fronte della Marna. A questo attacco francese, intrapreso con forze ingentissime e con tutti i mezzi di combattimento disponibili, era stato fissato per obiettivo nientemeno che lo sfondamento delle posizioni tedesche così da poter finalmente annunziare ai propri popoli un successo del genere delle vittorie tedesche susseguitesi dal 21 marzo u. s.
L'attacco dell'Intesa a scarico del minacciato fronte della Marna cominciò con intensissima azione delle artiglierie alle 5,45 della mattina del 15 luglio, fra l'Aisne e Château-Thierry. In parte contemporaneamente all'inizio del bombardamento, in parte solo un'ora più tardi i Francesi attaccarono, in colonne compatte, coadiuvati da squadre di aviatori volanti a poca altezza e da squadre di corazzate terrestri, le posizioni tedesche fra l'Aisne e Château-Thierry. Solo dinanzi al tratto di fronte occupato da un corpo d'armata tedesco vennero contati, nel primo impeto, ottanta tanks francesi. Respinti che furono attacchi parziali francesi a nord dell'Aisne subentrò qui una relativa calma. Sul rimanente del fronte ai Francesi che si mostrarono decisi ad ottener
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qui, ad ogni costo, un pieno successo, riuscì, dopo combattimenti di varia fortuna, e facendo sacrifici inauditi, di irrompere in alcuni punti e di sospingere alquanto indietro le linee tedesche. Con sempre nuove fresche riserve e squadre di automobili corazzate i Francesi colmarono i vuoti aperti dal fuoco micidiale tedesco. Già verso mezzogiorno gli attacchi francesi sulla linea sudovest di Soissons-Neuilly nordovest di Château-Thierry si erano infranti. Nonostante la straordinaria concentrazione di tutti i suoi mezzi di combattimento e nonostante i più grandi sacrifici di sangue l'Intesa non poté raggiungere il suo scopo. Il disegnato sfondamento che ai Tedeschi era riuscito ogni volta pienamente sia sulla Somme che nelle Fiandre, sulla Lys, sull'Aisne e a sudovest di Noyon e li aveva condotti, attraverso tutte le posizioni nemiche e gli ostacoli del terreno, sino 80 chilometri addentro nel paese nemico, alle calcagna degli eserciti sconfitti, non riuscì di nuovo, in nessun modo, all'Intesa.
Nelle ore meridiane i Francesi rinnovarono a sudovest di Soissons i loro attacchi disperati. Ma anche essi si esaurirono senza risultato. I battaglioni d'assalto francesi furono decimati letteralmente dal fuoco di fianco delle batterie tedesche sulla sponda settentrionale dell'Aisne e i rinforzi fatti accorrere di lontano vennero ancora in marcia bersagliati da ogni sorta di proiettili. Per effetto delle gravissime perdite riportate la battaglia, nel pomeriggio, diminuì di violenza. I Francesi tentarono però ancora una volta, dopo le sei della sera e sino a notte fatta, di attaccare e sfondare il fronte te-
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desco di fronte ai boschi di Villers-Cotterets. Invano tuttavia. La giornata del 18 luglio, così sanguinosa per l'Intesa, terminò con la sua peggio. Come nelle battaglie offensive così in questa di difesa il suo comando si dimostrò inferiore al comando e alle truppe tedesche.
I piani dell'Intesa fallirono, dopo piccoli successi iniziali, per l'eroica resistenza dei Tedeschi che infrenarono l'urto nemico e lo arrestarono. La controffensiva operata dai Francesi, costrettivi dalla necessità, con perdite così straordinarie e risultati così meschini, non ha contribuito che a indebolire di nuovo l'esercito dell'Intesa. Dal principio dell'offensiva tedesca (21 marzo) l'Intesa ha sacrificato inutilmente divisioni su divisioni. La distruzione delle forze dell'Intesa, umane e meccaniche, è progredita in misura notevolissima con i contrattacchi cui l'Intesa è stata costretta dal Comando tedesco.
Il 19 luglio i Francesi ripeterono il loro tentativo di sfondamento, ma, come il giorno innanzi senza riuscirvi, nonostante gl'immensi sacrifici. In colonne serrate e con numerose squadre di tanks i Francesi fecero di nuovo impeto contro le linee tedesche fra l'Aisne e Château-Thierry, e il loro comando dimostrò nell'impiego delle truppe la medesima mancanza di ogni riguardo che in questa guerra avevano sin qui dimostrata solo i Russi. Il fuoco dei cannoni a lunga portata e delle mitragliatrici, nonché le bombe degli aeroplani da battaglia tedeschi inflissero gravissime perdite pure alle colonne francesi ac-
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correnti sul campo. Per tre volte i Francesi cercarono in questo giorno di aprirsi un varco: sul far del giorno, nelle prime ore del pomeriggio e verso sera. La lotta infuriata lungo un fronte di circa 40 chilometri non fruttò ai Francesi che gravissime perdite d'uomini e di materiale senza aver raggiunto nemmeno in minima parte l'obiettivo prefissosi. Che cosa il generalissimo Foch si fosse proposto si ricava dal fatto che numerosa cavalleria era stata tenuta pronta con l'ordine di inseguire il nemico appena avvenuto lo sfondamento.
Anche il 20 luglio fu caratterizzato dai più disperati tentativi dei Francesi. I quali, lanciando nella battaglia sempre nuove divisioni, fecero di tutto per deciderla a loro favore. In alcuni punti essi intensificarono sino all'estremo i loro sforzi: per esempio a sud e sudovest di Soissons. Gli assalti diretti contro Soissons dopo un violentissimo bombardamento s'infransero sulle alture a sudovest della città. La fanteria francese ripeté ben sette volte il suo attacco alla strada Soissons-Château-Thierry. A nordovest di Hartennes l'impeto dei Francesi venne meno già dinanzi alle linee tedesche. A sudovest di Hartennes i Tedeschi respinsero il nemico con energico contrattacco. Le masse di soldati fuggenti furono bersagliate e spaventosamente decimate dal fuoco dei cannoni, dei fucili e delle mitragliatrici tedesche. A nordovest di Château-Thierry i reggimenti tedeschi, nelle ultime settimane sempre invano attaccati, resistettero vittoriosamente pure in questa giornata a vari forti assalti
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degli Americani che riportarono perdite ingenti.
Come è noto, i Tedeschi avevano passata la Marna tra Jaugonne e Mareuil costruendosi una testa di ponte sulla sponda meridionale del fiume. Lo scopo di questa nuova testa di ponte fu di allargare la base dell'attacco intrapreso ai due lati di Reims e di distrarre ed immobilitare notevoli forze nemiche. Il comando francese impegnò subito, infatti, in questo punto forti riserve e fece eseguire contrattacchi oltremodo sanguinosi ma senza risultato. Frattanto i Tedeschi occuparono le alture ad est di Reims. La mossa tedesca sulla sponda meridionale della Marna, così minacciosa per il fronte francese, sferrò la controffensiva francese fra l'Aisne e la Marna. La conservazione della testa di ponte divenne allora superflua, e superfluo l'ostinarsi nelle posizioni guadagnate a sud della Marna. Il comando tedesco ordinò quindi, nella notte sul 20 corrente, la ritirata delle truppe dalla sponda meridionale alla sponda settentrionale dello storico fiume così da averle a disposizione per scopi più importanti. Questa ritirata delle truppe tedesche si svolse senza che il nemico se ne accorgesse menomamente. Tutte le truppe, tutto il materiale fu ritrasportato indietro intatto. Il Supremo Comando tedesco, con la medesima energia con cui inizia un'operazione, l'abbandona senza indugio e senza inutili sacrifici, quando il risultato non corrisponde più al voluto. L'Intesa non mancherà di gloriarsi di questa misura strategica tedesca, ma in ciò essa troverà tuttavia un ostacolo nel fatto che la sua
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stampa non aveva dato al pubblico notizia del passaggio della Marna nella misura corrispondente alla realtà.
Il ritiro delle truppe dalla sponda meridionale della Marna ebbe luogo, come abbiamo detto, nella notte sopra il 20 corrente. Dopo quattr'ore di intensa azione dell'artiglieria i Francesi si scagliarono, il 20 luglio, con numerose automobili corazzate contro le sgombrate posizioni: naturalmente il loro impeto sfumò nel vuoto. I Tedeschi schierati sulla sponda meridionale del fiume fecero avvicinare le colonne di fanteria nemiche e aprirono al momento giusto contro di esse, in parte anche di fianco, un fuoco infernale, devastatore.
Lo scopo del Comando dell'esercito tedesco è la progressiva distruzione delle forze di combattimento nemiche. Verso il raggiungimento di questo scopo si sono compiuti progressi pure nella controffensiva francese. Gli eserciti dell'Intesa hanno patito perdite terribili. I popoli ausiliari dei Francesi, – Algerini, Tunesini, Marocchini e Negri del Senegal – han dovuto sostenere il maggior peso della lotta nei punti dove questa infuriò con maggiore violenza. Battaglioni senegalesi, distribuiti fra le divisioni francesi furono costretti ad attaccare immediatamente dietro le automobili corazzate. Americani – pure di colore – Inglesi e Italiani combatterono mescolati ai Francesi. Condotti al fuoco senza alcun riguardo, gli eserciti dell'Intesa vennero decimati. Il piccolo spazio di terreno ceduto dai Tedeschi fra l'Aisne e la Marna, è, come si vede dalla cartina annessa, di nessuna importanza. Del resto la questione è di sapere per quanto tempo ancora l'Intesa riuscirà a mantenervisi.
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Kartenzeichnung mit Abbildung der Front vor der Attacke und der Front nach dem 21. Juli 1918 im Gebiet um Reims.
Empfohlene Zitierweise
[Erzberger, Matthias], La controffensiva francese fra l'Aisne e la Marna. Tentativi di sfondamento francesi falliti. Con una cartina vom 21. Juli 1918, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 970, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/970. Letzter Zugriff am: 29.03.2024.
Online seit 02.03.2011.