Dokument-Nr. 9878
Pacelli, Eugenio
an Matt, Franz
München, 26. Mai 1923
Art. XIII
§ 1 lett. b. – La S. Sede trova questo passo non abbastanza chiaro; prega quindi il Governo bavarese di spiegare "se si tratta di frequenza ai corsi ovvero di semplice esame, e, in questa seconda ipotesi, se si tratta di esami presso i ginnasi di Stato ovvero presso qualsiasi Istituto pareggiato". Solo in quest'ultimo caso la S. Sede potrebbe accogliere la proposta del Governo, previa una più chiara redazione del relativo testo o almeno una dichiarazione scritta officiale.
§ 1 lett. c – La S. Sede può accettare questa di-
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sposizione solo se il Governo dichiari che "basta
all'ecclesiastico aver compiuto gli studi filosofici e teologici in un Seminario vescovile
tedesco (il quale può ben essere chiamato Hochschule) oppure in Roma".Senza le suddette modifiche o dichiarazioni non sarebbe alla S. Sede possibile, pur con suo vivo rammarico, di procedere alla stipulazione del Concordato.
Art. XIV § 1
La S. Sede nella conclusione di nuove Convenzioni non vincolerà in nessun paese del mondo la sua libertà circa la nomina dei Vescovi.2 Solo per dare alla Baviera una speciale prova della Sua benevolenza, Essa è disposta ad accordare, come massima concessione, ai Capitoli bavaresi che ogni tre anni inviino direttamente alla S. Sede una lista di canditati, che essi giudichino degni ed atti all'Episcopato, tra i quali – come pure tra quelli suggeriti dai Vescovi – la S. Sede si riserva libera scelta.
La S. Sede inoltre interpellerà il Governo bavarese intorno ai nuovi Vescovi solo per conoscere se vi siano difficoltà di ordine politico; per conseguenza, a doverosa tutela della Sua libertà in argomento di sì alta importanza e di esclusiva Sua competenza, non può rinunziare alla dicitura da Essa stessa proposta.
Con preghiera di un sollecito riscontro mi onoro di professarmi ecc.
(f.) + Eugenio Pacelli
Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico.
1↑Protokollnummer rekonstruiert aus Protokollbuch.
2↑"La S. Sede […] dei Vescovi" hds. am linken
Seitenrand von unbekannter Hand angestrichen, vermutlich vom Empfänger.