Dokument-Nr. 17832
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 03. Oktober 1927

Schreiber (Textgenese)
PacelliStenotypistCentozPacelli
Betreff
Ottantesimo genetliaco del Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg - Indirizzo collettivo di auguri del Corpo diplomatico - Attitudine dell'Ambasciata dei Soviety
Il Sig. Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg, ha celebrato oggi il suo ottantesimo genetliaco.
Fin dalla fine del passato mese di Giugno, e particolarmente in occasione di un thè offerto al Corpo diplomatico dal summenzionato Presidente nel parco della sua residenza, ebbi occasione di interrogare i p alcuni fra i più importanti Capi-Missione sulla opportunità che di esprimere in tale occasione al Capo dello Stato in forma collettiva le sue felicitazioni ed i suoi auguri. Poiché una udienza solenne del Corpo diplomatico, simile a quella di Capodanno, non poteva, secondo quanto mi comunica il Capo del Protocollo, essere aggiunta al programma
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dei festeggiamenti, e poi siccome, d'altra parte, il Sig. Presidente, come aveva reso noto la pubblica stampa, aveva manifestato il desiderio di non ricevere molti doni in detta ricorrenza, si pensò di presentare al Sig. von Hindenburg un Indirizzo, scritto in pergamena artisticamente alluminata e portante la firma di tutti i Capi-Missione.
In seguito a ciò, redassi una minuta di Circolare per il Corpo diplomatico, nella quale proponevo anche il testo dell'Indirizzo. Tale minuta fu da me sottoposta a questo Ambasciatore di Francia, Sig. de Margerie, diplomatico distintissimo, col quale ho amichevoli rapporti, dichiarandomi pronto a fare introdurre tutte quelle modificazioni, che gli sembrassero opportune. Il Sig. Ambasciatore, dopo aver letto atten-
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tamente la minuta, si dichiarò completam del tutto d'accordo, e mi disse che il Presidente del Reich era personaggio del tut degnissimo di stima, e che, - prescindendo dalla vittoria di Tannenberg, la quale non poteva per lui venire in considerazione, - era un fatto glorioso per il Maresciallo von Hindenburg l'aver salvato, dopo l'armistizio, l'esercito tedesco in ritirata, [ecc.] Dopo di che inviai sen ai Capi-Missione la Circolare medesima, di cui l'E. V. R. troverà copia qui acclusa (Allegato I). L'Ambasciatore di Francia, in procinto di partire per il congedo, fu il primo ad apporre la sua firma nel foglio a lui destinato.
Tutte le Missioni diplomatiche (ad eccezione dell'Ambasciata dei Soviety, di cui parlerò in seguito), in mi ritornarono il foglio debitamente firmato.
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Molti Capi-Missione, compresi que fra i quali non pochi Rappresentanti degli Stati già nemici della Germania, l'accompagnarono con Note, in cui esprimevano in termini assai lusinghieri la loro adesione. Mi sia permesso di allegare al presente rispettoso Rapporto, fra le tante altre, quelle direttemi dall'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America (Allegato  II), dall' Ambasciatore d'Inghilterra (Allegato  III ) dal Ministro di Danimarca (Allegato  IV ), dall'Ambasciatore di Spagna (Allegato V), dal Ministro di Ungheria (Allegato  VI ) dal Ministro del Belgio (Allegato  VII ). Da quanto tuttavia mi significò confidenzialmente l' il Sig. de la Boulaye, Incaricato d'Affari di Francia in assenza dell'Ambasciatore, sembra che qualche Capo-Missione, in modo speciale i Ministri di Jugoslavia e di Polonia, avessero
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manifestato qualche difficoltà per l'una o l'altra frase dell'Indirizzo; ma il primo, venuto poi a visitarmi personalmente, mi assicurò invece essere egli completamente d'accordo col testo dell'Indirizzo, - co il che confermò anche espressamente con Nota scritta ; e quanto al secondo, fece firmare apporre in sua assenza, del resto in piena conformità collaanzidetta Circolare, la firma dall'Incaricato d'Affari interino, il quale chiese il che la parola "glorieuse" fosse mutata in "constante", il che io da parte mia accettai senza alcuna difficoltà.
Per ciò che riguarda l'Ambasciatore dei Soviety, Avendo poi incontrato Essendomi poi incontrato col sunnominato Ministro di Polonia l'8 Settembre p. p. in occasione del battesimo da me amministrato ad una figlia di un Segretario della Legazione di Spagna, ed avendo portato [anche] il discorso intorno all'Indirizzo in questione, egli mi dichiarò parimenti che lo trovava del tutto conveniente ed opportuno.
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Per ciò che riguarda l'Ambasciata dei Soviety, l'Incaricato d'Affari interino mi inviò in data del 27 Agosto scorso una Nota, (Allegato XIII), nella quale mi comunicava essere all'Ambasciata, pur con suo rincrescimento, impossibile di firmare l'Indirizzo a causa della frase relativa al Supremo Reggitore degli umani destini. "Nella Unione delle R. S. S., continua il succitato Foglio, è attuata e una completa separazione fra Chiesa e Stato. In essa tutti i festeggiamenti ufficiali hanno carattere esclusivamente laico ed ai nostri Rappresentanti all'estero è vietato perfino di prender parte a feste officiali, se esse sono congiunte con cerimonie religiose. Ciò è comprensibile, se si consideri che tutti i Membri del nostro Governo e tutti i Rappresentanti dell'della Unione all'estero (compreso il Sig. Ambasciatore Krestinski ed io stesso) sono atei convinti". La Nota
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conclude dicendo che per questo motivo l'Ambasciata esprimerà a parte i suoi auguri al Sig. Presidente del Reich e non unitamente a tutto il Corpo diplomatico.
Il notissimo discorso pronunziato in Tannenberg dal Maresciallo Hindenburg colle circostanze, che lo accompagnarono, nonché gli aspri commenti, che esso, provocò in nei paesi dell'Intesa, non mancò di suscitare una certa nervosità in alcuni membri di questo Corpo diplomatico, riguardo al già firmato Indirizzo.Nessuno però credet chiese di ritirare la sua firma. In considerazione, però di tale stato d'animo, e per evitare attacchi nella stampa, ho curato che i giornali di q d'accordo con questo Go e per evitare spiacevoli incidenti ed attacchi, curai, per mezzo del Cancelliere del Reich, Dr Marx, e dell'ottimo Segretario di Stato, Dr Pünder, che non fosse pubblicato l'intiero testo dell'Indirizzo medesimo. La nota [prepar] da comunicarsi alla stampa fu da me comunicata in precedenza a questo Incaricato d'Affari di Francia, il quale la trovò buona e telegrafò anche d'urgenza al Ministro degli Esteri di Parigi, che non mosse obbiezioni al riguardo. Essa è apparsa nei giornali di oggi e trovasi egualmente qui compiegata (Allegato XIV).
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Come dalla medesima risulta, ieri alle ore dodici, accompagnato dal Capo del Protocollo, Conte von Bassewitz, fui ricevuto in Udienza solenne dal Maresciallo von Hindenburg, al quale consegnai in nome del Corpo diplomatico l'Indirizzo medesimo, riccamente rilegato, insieme ai fogli portanti le firme dei singoli Capi-Missione, in pergamena colle armi della Famiglia v. Beneckendorff e v. Hindenburg. Il sullodato Sig. Presidente, il quale mi trattenne poi un quarto d'ora in colloquio e s'informò della preziosa salute di Sua Santità, mi ringraziò caldamente e mi pregò di trasmettere ai menzionati Capi-Missione i suoi ringraziamenti. Alla adienza erano presenti il Ministro degli Esteri, Dr Stresemann, ed il Segretario di Stato, Sig. von Schubert.
Chinato
53r, links oberhalb des Textkörpers hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. Oktober 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 17832, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/17832. Letzter Zugriff am: 17.05.2024.
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