Dokument-Nr. 18025
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 18. Juni 1925

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Interpellanza dei socialisti al Reichstag contro il Concordato bavarese
Ieri ebbe luogo al Reichstag la discussione della interpellanza del partito socialista contro il Concordato bavarese. Oratore del partito fu il deputato Sänger, il quale motivò la interpellanza, sostenendo che il detto Concordato ha violato la Costituzione del Reich. Egli affermò che il socialismo combatte il Concordato per motivi generali politici e nazionali, e non per ostilità contro il sentimento religioso o contro la Chiesa in quanto tale; ed a questo proposito, paragonando la situazione della Chiesa cattolica nella attuale Repubblica e sotto il regime mona la cessata Monarchia, ricordò -  violentemente interrotto dalla destra - varie manifestazioni di personaggi dell'antico regime, fra le quali [ein Wort unlesbar] la famosa lettera dell'Im-
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peratore Guglielmo alla Principessa Anna di Prussia, Landravia di Essen, la quale, per essersi convertita alla religione cattolica, si trovò esposta alla collera di lui.
Il Segretario di Stato Zweigert rispose a nome del Governo, ricordando che il Governo bavarese prima della firma del Concordato lo sottopose al Governo del Reich. "Il Cancelliere d'allora (egli soggiunse), dopo averlo fatto esaminare dai Ministeri dell'Interno e della Giustizia, dichiarò a nome del Governo del Reich che contro il Concordato non vi erano obb obbiezioni in base alla Costituzione del Reich. La questione, se il Concordato bavarese abbisognasse avesse bisogno del consenso del Reich, fu risoluta negativamente. È ben vero infatti che secondo l'articolo 78 i trattati dei Paesi degli Stati particolari della Germania con Stati esteri abbiso-
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gnano del consenso del Reich, ma il Papa non deve essere considerato come uno Stato estero nel senso di questo articolo. Per conseguenza la facoltà degli Stati particolari della Germania di concludere trattati con la Curia non è limitata dalla Costituzione del Reich. Questo concetto fu affermato già nel 1920 sotto il Ministero dell'Interno del Reich, Koch. Il Governo del Reich non può quindi immischiarsi nella questione della opportunità delle Convenzioni ecclesiastiche; esso deve soltanto esaminare se sono in contraddizione colla Costituzione del Reich. Ora, dopo accurato esame, non si è riscontrata una tale contraddizione".
A favore del Concordato si espressero gli oratori del partito tedesco-nazionale, Sig. Wallraf, il quale anzi [sug] manifestò il voto "che quanto prima si inizino trattative per un Concordato del
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Reich nello spirito di parità di fronte alle due confessioni cristiane per la conservazione ed il rafforzamento della pace confessionale". In senso favorevole si pronunziarono pure (com'è naturale), a nome dei rispettivi partiti, il i deputati Dr Bell del Centro e Dr Pfleger del partito popolare bavarese. Contro il Concordato parlarono invece l'oratore comunista, il democratico Dr Schücking (pur riconoscendo la grande importanza nel tempo attuale), ed l'ultr il razzista o voelkische Dr Fricke. Il deputato Prof. Kahl a nome della Deutsche Volkspartei dichiarò è be che il Concordato è bensì in opposizione colla Costituzione bavarese, giacché esso impone allo Stato una nuova prestazione, per la quale sarebbe stata necessaria l'approvazione del ma che dal punto di vista del Reich non può contestarsi la competenza della Baviera di concludere un Concordato il testo del medesimo si trova talmente in opposizione colla Costituzione del R germanica, da
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rendere, almeno per ora, necessario un intervento del Reich. Egli, però, per motivi giuridici e politici s sarebbe contrario a che il Concordato bavarese fosse preso per modello di un Concordato per il Reich. Un tale Concordato sarebbe ben desiderabile, ma dovrebbe venire effettuato soltanto in questo modo, che cioè le i singoli Stati particolari o provincie ecclesiastiche concludano i loro Concordati e questi vengano poi inquadrati in una legge (Mantelgesetz) del Reich.
La discussione, la quale non ha condotto ad alcun risultato pratico ed ha così liquidato la inutile ed inopportuna interpellanza, è tuttavia istruttiva, per ciò che riguarda perché ha dimostrato la orientazione dei vari partiti di fronte alla questione di un Concordato col Reich. È rimasto infatti Pur riconoscendo, infatti, la collaborazione prestata già dal partito socialista nell'Assemblea nazionale di Weimar (1919),
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per rompere delle catene, che vincolavano già così duramente la libertà della Chiesa cattolica, sembra tuttavia provato dimostrato che non può contarsi ora né su di essi né sui democratici per la conclusione di un Concordato favorevole alla S. Sede, ma che questo potrà essere possibile soltanto cercando di intendersi coi tedesco-nazionali, i quali, - malgrado il furor protestanticus anticattolico ed antiromano, da cui molti di loro sono dominati, - sono tu nondimeno, più   accessibili ad un simile regolamento sulla base della parità.
Chinato
781r, unterhalb der Datumszeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 18. Juni 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18025, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18025. Letzter Zugriff am: 01.05.2024.
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