Dokument-Nr. 18053
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
[München], 10. Juli 1925

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulla educazione del clero in Germania - Sul Sac. Prof. Wittig
Mi è pervenuto regolarmente il venerato Dispaccio dell'E.V.R. in data del 13 corrente insieme all'allegato "Pro-Memoria" circa "la libera educazione del clero in Germania". Le sapienti osservazioni dell'E.V., ispirate dal Suo costante zelo per la retta formazione del clero in questa Nazione, mi danno motivo di sottometterLe una sommaria relazione di ciò che l'umile sottoscritto ha cercato in questi ultimi anni di compiere in tale materia, per quanto glielo hanno permesso le sue deboli forze e le innumerevoli occupazioni, da cui si è trovato massime a causa delle trattative concordatarie.
Innanzi tutto lo scrivente ha procurato di cogliere ogni opportuna [occasione] per richiamare delicatamente alla mente dei Revmi Arcivescovi e Vescovi della Germania la Lettera di
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cotesta S. Congregazione del 9 Ottobre 1921, citata nel sullodato Dispaccio dell'E.V. In un colloquio avuto recentemente coll'Eminentissimo Sig. Cardinale Bertram, Vescovo di Breslavia, l'ho pregato di ricordare nuovamente quell'importantissimo Documento nella prossima Conferenza epi episcopale di Fulda, di cui egli è Presidente. Ma inoltre, poiché ogni più saggia Istruzione non produce tutti i risultati che se ne attendono, se coloro, i quali sono chiamati a portarle ad esecuzione, non possiedono essi stessi una piena comprensione della necessità ed utilità delle medesime ed in particolare, per ciò che riguarda le direttive della S. Sede, un profondo sentire cum Ecclesia Romana, - nel fare alla S. Sede subordinate proposte per la scelta di nuovi Vescovi in Germania, ho avuto sempre riguardo soprattutto al punto di vista della educazione del clero e così sono stati preposti dalla medesima
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S. Sede alla diocesi di Magonza il Revmo Mons. Hugo, a quella di Meissen il Revmo Mons. Schreiber, ed a quella di Würzburg (importante specialmente per la Facoltà teologica esistente presso quella Università dello Stato) il Revmo Mons. Ehrenfried, tutti alunni del Pont. Collegio Germanico, sicurissimi nella dottrina ed esperti nei veri metodi romani dell'insegnamento filosofico e teologico. Nella visita da essi fattami dopo la loro nomina, ed in ogni altra favorevole occasione ho raccomandato loro in prima linea questo gravissimo argomento, e soprattutto a Mons. Ehrenfried indicai i nomi di alcuni professori di dell'anzidetta Facoltà, sui quali è necessaria una particolare vigilanza. Nell'ultima vacanza della diocesi di Treviri sarebbe stato, a mio umilissimo parere, per lo stesso motivo sommamente desiderabile che la
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scelta cadesse sul Canonico Bares, ma, avendo la S. Sede giudicato per le peculiari circostanze del caso conveniente di lasciare per quella volta al Capitolo cattedrale libera elezione, tale disegno non poté essere portato ad effetto. È stato quindi provvidenziale che il Regnante Pontefice, malgrado le vive e ripetute insistenze del Governo, siasi con apostolica fermezza rifiutato di concedere nel nuovo Concordato ai Capitoli cattedrali in Baviera il diritto di eleggere i Vescovi, e giova sperare che lo stesso possa ottenersi altresì per la Prussia.
Nel Concordato colla Baviera si è potuto assicurare ai Vescovi, malgrado le assai ardue difficoltà incontra incontrate circa tal punto nelle trattative, almeno il minimum di de influenza e dei diritti indispensabile nella nomina e rimozione dei professori delle Facoltà teologiche e nella direzione dell'insegnamento teologico (articoli 3 e 4); si è inoltre ottenuto che lo Stato riconoscesse l'ob-
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bligo, da esso contestato sino ad ora, di dare convenienti sussidi ai Seminari, se ordinati a norma delle prescrizioni del diritto canonico (art. 10 § 1 lett. h), rimanendo così compresi il biennio filosofico ed il quadriennio teologico prescritti dal canone 1365. Del pari l'art. 13 § 1 lett. b ammette espressamente per i chierici il valore dell'attestato di maturità conseguito anche presso Ginnasi [ein Wort unlesbar] dallo Stato (quali sono quelli dei RR.PP. Benedettini di Ettal, di Augsburg e di Metten ), ed anche dopo studi privati; non vi è quindi in sé obbligo per i futuri studenti di teologia di frequentare i Ginnasi dello Stato. Lo stesso si procurerà di ottenere anche in Prussia nei negoziati per un Concordato o Convenzione colla S. Sede. Che nei Ginnasi sia pur troppo insufficiente lo studio delle
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lingue latina e greca, è cosa ben risaputa, e perciò contemplata già nella succitata Lettera di cotesta S. Congregazione; i Revmi Ordinari si studiano di supplire a tale deficienza mediante lezioni supplementari nei Seminari. Così pure riguardo alle "letture" filosofiche nei Ginnasi l'Episcopato prussiano non ha mancato di elevare energiche e pubbliche rimostranze nell'Esposto indirizzato in data del 2 Maggio 1924 al Signor Ministro per la scienza, l'arte e la pubblica istruzione, di cui inviai già alla S. Sede copia e traduzione italiana col mio ossequioso Rapporto N. 30748.  L'ideale sarebbe certamente che per i chieri futuri chierici si avessero Ginnasi propri ed a tale scopo deve tendersi con ogni cura; l'attuazione di questo piano è nondimeno ben più
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difficile e complicata di quel che sembra supporre l'autore del succitato Promemoria, Sac. Andrea Müller. Il quale, animato senza dubbio dalle migliori intenzioni; è tuttavia noto per le sue esagerate querimonie. Negli Esposti, che egli invia già da molti anni alla S. Sede, è solito di dipingere i mali, anche pur troppo reali, che affliggono la Chiesa in Germania, con colori eccessivamente foschi e di muovere contro i Revmi Vescovi accuse ben spesso infondate ed ingiuste.
Per ciò che si riferisce al Sac. Wittig, professore di nella Facoltà teologica della Università di Breslavia, ha ripetute volte (massime neigli risp ossequiosi Rapporti N.N. 26745 e 28536, rispettivamente in data del 5 Marzo e del 12 Settembre 1923 ) ha richiamato l'attenzione della S. Sede non solo sullo scritto "Die Erlösten", ma anche su altri lavori a suo umile avviso, censurabili, e perniciosi. in rispettosi Rapporti da me indirizzati all'Emo Signor Cardinale Segretario di Stato, Il menzionato articolo "Die Erlösten" apparve nel periodico Hochland (19. Jahrg. - 1921/1922 7. Heft);
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il volumetto "Meine 'Erlösten' in Busse, Kampf und Wehr" pubblicato nel seguente anno 1923 (Frankes Buchhandlung, F. Wolf, Habelschwert) rappresenta piuttosto una difesa dell'anzidetto scritto, in cui vari punti vengono chiariti, sebbene contenga pur sempre oscurità ed equivoci. Su di esso ha scritto testé nel numero di Maggio del corrente anno una rimarchevole ed oggettiva critica il sotto il titolo "Erlösungsfreude" il R.P. Ludwig Kösters S.J. - Avendo Non avendo in seguito ai miei suaccennati Rapporti ricevuto dalla S. Sede sino ad oggi ulteriori ulteriori istruzioni sull'argomento, non mi è rimasto che di attenderne il supremo giudizio. Avendomi tuttavia l'Ordinario del Wittig, Emo Sig. Cardinale Bertram, scritto in proposito nel Gennaio 1923, mi permisi di manifestargli come da me (e di tutto feci poi relazione al sullodato Emo Sig. Cardinale Segretario di Stato nel citato Rapporto N.  26755) la seria preoccupazione al riguardo, suggereng suggerendogli altresì d'invitare almeno il Professore in parola ad esprimere in una non equivoca dichiarazione il suo rincrescimento per gli scritti anzidetti e la sua piena soddisfa sottomissione alla dottrina della Chiesa cattolica: ciò che egli fece.
Anche su altri Professori delle Facoltà teologiche, a mio modesto avviso non immuni da censura, ho in varie occasioni riferito alla S. Sede. Così sul Sac. He
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fra i quali mi sia permesso di menzionare il Sac. Dr  Arnoldo Rademacher, professore di apologetica nella Università di Bonn, - a cui riguardo la Suprema Sacra Congregazione del Santo Officio ha recentemente preso speciali provvedimenti -, ed il Sac. Dr  Giovanni Helm, professore di esegesi dell'Antico Testamento e di lingue bibliche-orientali in Würzburg, - le cui opere sono state testé condannate dalla medesima Suprema Sacra Congregazione.
Posso assicurare V.E. che continuerò, per quanto è da me e lo permettono le delicatissime e difficili circostanze, a vigilare su questo argomento, sempre pronto ad eseguire quelle istruzioni e quegli ordini, che all'E.V. piacesse d'impartirmi.
Intanto, chinato
333r, oberhalb des Briefkopfes hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, in roter Farbe notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 10. Juli 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18053, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18053. Letzter Zugriff am: 09.05.2024.
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 29.01.2018.