Dokument-Nr. 19545
Schulte, Karl Joseph an Pacelli, Eugenio
Köln, 31. Januar 1929

Traduzione
Eccellenza Reverendissima
Prego rispettosamente l'E.V.R. di consentirmi che Le sottoponga in questa lettera alcuni dubbi circa la retta interpretazione ed esecuzione dei Decreti della S. Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi in data del 16 Luglio 1927 e del 14 Gennaio 1928.
1.) I due Convitti teologici che, come è noto a V.E., l'Archidiocesi di Colonia possiede in Bonn per i suoi studenti di teologia, i quali non hanno l'obbligo di frequentare l'Università dello Stato in quella città, e che, indipendenti dallo Stato e dall'Università, sottostanno soltanto all'Ordinario, sono affidati a Rettori, cui non incombe un "munus docendi disciplinas theologicas, iuridicas, philosophicas et sociales". In caso di malattia di un professore di teologia o di filosofia, oppure durante la vacanza di una cattedra di teologia ovvero di filosofia preparatoria allo studio della teologia, è bensì già accaduto nel corso degli anni che questo o quel Rettore di Convitto abbia dovuto supplire con lezioni, tenute però sempre nell'interno del Convitto. Ma, all'infuori di questi casi, essi si dedicano esclusivamente al compito di dirigere la casa e la comunità degli alunni. Per mezzo di conferenze e di esortazioni essi iniziano pure gli studenti nella vita spirituale, in quanto però ciò non tocca il campo riservato al Direttore spirituale, massime naturalmente il foro interno. Parmi dubbio che la nomina di questi Rettori di Convitto cada sotto i sopra citati Decreti. Affine però di procedere sicuramente, pregherei rispettosamente V.E. di ottenere dalla S. Congregazione la soluzione di questo dubbio.
2.) Negli stessi due Convitti teologici in Bonn vengono sempre, se-
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condo l'uso, chiamati come "ripetitori" dall'Ordinario alcuni giovani ecclesiastici, ai quali per la loro sperimentata condotta sacerdotale e le loro buone attitudini vien dato colà tempo e modo di approfondire i loro studi e possibilmente anche di laurearsi in teologia. Di regola vengono lasciati solo pochi anni nel loro ufficio. Essi hanno l'obbligo di ripetere a determinati gruppi di studenti di teologia in forma più soclastica (domanda e risposta), rendendone così più facile l'intelligenza, alcune lezioni filosofiche o teologiche udite nell'Università e che sono di particolare importanza per la loro formazione. Le discipline, le quali in tal guisa "repetendo" vengono spiegate in entrambi i Convitti di Bonn, sono soprattutto la Dommatica e la Filosofia. Le materie trattate dai ripetitori hanno [sic] invero sovente nel corso del tempo cambiato, secondo che le lezioni universitarie dovevano essere completate od erano particolarmente difficili a comprendersi. Per la loro importanza le lezioni dommatiche furono sempre ripetute. Nella filosofia sono presentemente ripetute la Logica, la Critica e la Psicologia, poiché i nostri studenti di teologia sono, in base ad accordo fra Stato e Chiesa, tenuti ad ascoltare queste discipline all'Università da professori di filosofia laici cattolici, e l'attuale - il Consigliere segreto Prof. Dyroff, successore di Clemente Baeumker - non è molte volte compreso dai nostri alunni. Altre materie filosofiche, ad es. la Metafisica e l'Etica, non sono ripetute, poiché ora le relative lezioni universitarie del Rev. Prof. Dr. Andres, e del libero docente Rev. Dr. Müncker nella Facoltà teologica soddisfanno bene al bisogno dei nostri studenti di teologia. Dacché sono Arcivescovo di Colonia, ho dovuto deplorare amaramente le condizioni sfavorevoli, ed a lungo anzi insostenibili, sopratutto della formazione filosofica dei nostri futuri sacerdoti. Ma solamente passo a passo sono riuscito ad ottenere alcuni miglioramenti nella situazione per varie ragioni difficile di Bonn, sebbene sarebbero necessari un radicale cambiamento ed una radicale riforma. Forse fra qualche tempo
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mi permetterò di manifestare espressamente a V.E. le mie idee a questo riguardo. Oggi accenno alla condizione dello studio della filosofia in Bonn soltanto a causa del dubbio, se anche i nomi dei ripetitori, prima che assumano il loro provvisorio munus "repetendo" docendi disciplinas theologicas et philosophicas, debbono essere comunicati per il Nihil obstat alla S. Congregazione. Mi troverò presto nella necessità di nominare uno o due nuovi ripetitori, e sarei perciò particolarmente grato per una cortese sollecita risposta su questo punto.
3.) Il permesso ecclesiastico per l'ammissione di un sacerdote all'ufficio di libero docente in una Facoltà teologica o profana esige forse il previo "Nihil obstat" della S. Congregazione, qualora trattisi di insegnamento teologico, giuridico, filosofico o sociale. Probabilmente dovrò quanto prima comunicare per mezzo di V.E. alla S. Congregazione (poiché suppongo che ciò risponda al senso dei Decreti) il nome di un sacerdote, il quale vorrebbe essere abilitato come libero docente in Bonn per la Storia ecclesiastica e l'Archeologia cristiana.
4.) Può esservi dubbio se per un sacerdote, già espressamente autorizzato dalla S. Congregazione come libero docente, debbasi nuovamente chiedere in Roma il "Nihil obstat", qualora egli venga nominato professore ordinario nella stessa Facoltà, nel qual caso lo Stato, come è noto, è tenuto a domandare all'Ordinario del luogo se vi siano obbiezioni contro la dottrina e la condotta del nominando.
5.)2 È molto spiacevole che generalmente per la nomina di un professore ordinario di teologia la domanda del Governo all'Ordinario del luogo avviene soltanto dopoché le trattative fra il Governo ed il candidato per l'accettazione del posto sono già conchiuse ed anzi di regola dopoché il risultato delle medesime è diventato pubblicamente noto. In tale stato di cose la decisione della S. Congregazione dovrà avvenire nel termine di pochi giorni, se si vuol evitare che il segreto corra sommo pericolo di essere
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svelato e l'Ordinario in questione venga a trovarsi in una situazione addirittura insostenibile.
6.) È pure sommamente penoso che, come a mò [sic] di esempio mi capita ora per la provvista della cattedra di Storia ecclesiastica in Bonn, da lungo tempo vacante, l'Ordinario, senza esporsi ad essere più tardi sconfessato da Roma, non possa e non debba far nulla per portare la decisione del Ministero sopra un candidato corretto ed assolutamente fedele alla Chiesa, mentre intanto egli deve essere spettatore impotente del modo, con cui altri circoli ecclesiasticamente non competenti, ad es. i membri della Facoltà teologica in questione, la quale ha il diritto di presentare al Ministro la lista dei candidati, o forse anche professori secolari lavorano con successo presso il Ministero contro il candidato desiderato per fondate ragioni dall'Ordinario.
In tale stato di cose l'E.V. dovrà darmi ragione, se dico <che>3 un Vescovo, il quale ha nella sua diocesi una Università dello Stato con Facoltà teologica, per ciò che riguarda la sua influenza nella provvista delle Cattedre di questa Facoltà e indirettamente nell'andamento o nella riforma degli studi teologici dei candidati al sacerdozio, trovasi in una situazione davvero lagrimevole, e sommamente dannosa agli interessi della Chiesa.
In attesa di una cortese risposta e di eventuali consigli di V.E., che mi sarebbero particolarmente preziosi, rimango in fedelissima venerazione
Dell'E.V.R.
rispettosissimamente devoto
(f.) C. G. Card. Schulte
Arcivescovo di Colonia
1Seitenzählung von den Editoren eingefügt.
2Punkt. 5.) links hds. vermutlich vom Empfänger durch eine Linie in roter Farbe hervorgehoben.
3Hds. von Pacelli eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Schulte, Karl Joseph an Pacelli, Eugenio vom 31. Januar 1929, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19545, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19545. Letzter Zugriff am: 28.04.2024.
Online seit 20.01.2020.