Dokument-Nr. 19914
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 18. Februar 1927

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Provvista della Sede vescovile di Rottenburg
In esecuzione dei venerati ordini comunicatimi dall'E. V. R. col telegramma cifrato N. 34, mi diedi premura d'indirizzare al Sig. Bazille, Presidente dello Stato e Ministro del Culto nel Württemberg, la Nota in data del 19 Gennaio p. p., che di cui l'E. V. R. troverà copia cui acclusa (Allegato I).
La mattina del 10 corrente venne a visitarmi il Sig. Dr. Bosler, Ministro del Württemberg in Berlino, per significarmi che il Governo insisteva, affinché nel suo punto di vista circa la permanenza in vigore delle Bolle di circoscrizione e chiedeva che almeno pro hac vice fosse la provvista della Sede vescovile di Rottenburg avvenisse per mezzo della elezione capitolare, aggiungendo essere
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stato ciò concesso dalla S. Sede, dopo la mutazione della forma di Governo, anche alla Prussia ed al Baden.
Ho risposto dichiarandomi ben dolente di non poter trasmettere una simile domanda alla S. Sede, la Quale si era già pronunziata intorno alla medesima nel senso de senso della succitata mia Nota. Soggiunsi esser preferibile di lasciare in disparte la questione teorica circa l'anzidetta permanenza in vigore e di procedere invece quanto prima alla conclusione di un nuovo accordo adattato alle mutate circostanze. È ben vero che la S. Sede aveva accordato per la colla in tre casi per la Prussia (Colonia, Paderborn e Treviri) ed in un caso per il Baden (Friburgo) ai rispettivi Capitoli l'elezione del Vescovo, ma notai che tali esempi risalivano a tempo ormai lont remotio, essendo avendo l'ultima delle
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menzionate provviste, (quella vale a dire quella di Treviri, avuto luogo nel Febbraio 1922, vale a dire or sono cinque anni. Era ben naturale che la S. Sede in quei [primi] anni di così profondo rivolgimento ricorresse a tale provvedimento provvisorio; ma non si comprenderebbe ciò più attualme ora che la cosa pubblica si è definitamente consolidata e stabilita. Il Governo del Württemberg ha finora ignorato la S. Sede; se esso avesse preso contatto con Essa, la situazione avrebbe potuto essere regolataa di comune intesa . , come si è fat fatto per la Baviera e si ha motivo di sperare che avvenga anche per la Prussia. Lo pregai di [conseg] adoperarsi presso il suo Governo, affinché il metodo già proposto venga accettato, e si ponga così fine alla già lunga vacanza di quella Sede, e soggiunsi che la S. Sede, per dare una ulte-
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riore prova della sua condiscendenza ed una nuova garanzia allo Stato, sarebbe stata [pronta di] informarsi presso il Governo, prima della conferma canonica, se contro l'eletto vi fossero obbiezioni di ordine politico.
Il Sig. Bosler è tornato da me ieri mattina e mi ha consegnato la Nota in data del 15 corrente, di cui ho egualmente l'onore di rimettere copia qui compiegata all'E. V. (Allegato II). In essa il Sig. Bazille, dopo di aver assicurato che divide il desiderio della S. Sede di sollecitare la provvista della diocesi di Rottenburg, dichiara che, seb quantunque avrebbe preferito per considerazioni giuridiche e pratiche il modo di elezione sinora usato, accetta quello proposto per il caso attuale dalla S. Sede, però alle seguenti condizioni: sotto le seguenti supposizioni: 1º) Poiché
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il Governo del Württemberg dovrà recla reclamare nella futura Convenzione per sé e per il Capitolo cattedrale di Rottenburg almeno quei diritti, che la S. Sede ha concesso al Governo bavarese nel nuovo Concordato, così il Sig. Bazille suppone che Essa anche nell'attuale provvista prenderà i candidati, da designarsi i quali verranno designati al Capitolo, da una lista del Capitolo stesso, e che inoltre prima della conferma della elezione si assicurerà presso il Governo che contro l'el non vi siano obbiezioni contro l'eletto. 2º)  Che la S. Sede designi al Capitolo non sol due, ma tre candidati, PSiccome il Governo stesso dovrà poi rendere conto dinanzi al Parlamento ed alla pubblica opinione della sua condotta nell' nel caso attuale, vertenza, il Sig. Presidente chiede che la S. Sede designi non due, ma tre candidati; il che costituirebbe una essenziale faciliterebbe essenzialmente la soluzione della vertenza.
Risposi al min Sig. Ministro
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che completamente a torto si citava in questa occorrenza il precedente del Concordato bavarese. Infatti 1º) questo prevede non solto la lista del Capitolo della vacante Chiesa arcivescovile o vescovile, ma anche quelle triennali dei Vescovi e di tutti gli altri Capitoli bavaresi., 2º) mentre qu ora non si avrebbe che la prima. 2º) Secondo l'anzidetto Concordato il S. Padre elegge liberamente il Vescovo fra tutti quei candidati, mentre che ora il Governo württemberghese pretenderebbe inol lascerebbe alla S. Sede soltanto la facoltà di scegliere una terna di candidati presi dalla lista formata dal Capitolo. - Notai anche che un simile procedimento prenderebbe inoltre un tempo assai lungo, mentre è comune desiderio della S. Sede e del Governo di porre una buona volta fine alla presente vertenza, anche allo scopo di procedere poi alle trattative per un definitivo regolamento deille rap relazioni fra i due
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Poteri in quello Stato.
Quanto al secondo punto, vale a dire alla des designazione di tre candidati invece di due, dissi al Sig. Bosler che avrei sottoposto tale domanda alla decisione della S. Sede. Al qual proposito mi permetto di sottoporre umilmente e subordinatamente al superiore giudizio dell'E. V., se non sia possibile di fare una concessione su questo punto. - Allorché si trattò, in occasione della emanazione delle Bolle di circoscrizione, di concedere ai Governi il diritto di escludere dalle liste dei Capitoli i candidati meno grati, il Cardinale Consalvi insisté però sempre sempre nel nel concetto che dovesse [senza] essere lasciato sempre un numero sufficiente alla per la libera elezione, vale a dire tre o quattro, [senza i q] giacché altrimenti non si avrsarebbe più avuta una libera elezione. Questa stessa considerazione potrebbe essere ora addotta contro la S. Sede nel Parlamento e nella stampa. D'altra
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parte, non sarebbe difficile di aggiungere, ai Revmi Sproll e Baur un terzo candidato, preso fuori del Württemberg; il che avrebbe altresì il vantaggio di affermare per l'avvenire il principio che la designazione della S. Sede non è dei candidati da parte della S. Sede non è necessariamente ristretta agli ecclesiastici di quello Stato. Questo terzo candidato potrebbe essere, ad esempio, il Revmo Mons. Dr Conrado Gröber, Canonico della Metropolitana di Friburgo, e quindi appartenente alla stessa provincia ecclesiastica, nato nel 1872, educato in Roma nel Collegio Germanico, e del quale ho avuto da persone degne di fede le migliori informazioni. Egli non sarà pur troppo eletto dal Capitolo, il quale porterebbe, a quanto mi è stato ripetutamente affermato da varie parti, i suoi voti sullo Sproll, già v attualmente Vicario capitolare e nativo del Württemberg.
Nel supplicare l'E. V. a volermi volersi degnare di significarmi colla maggior possibile sollecitudine quale risposta debba dare alla surriferita Nota del Sig. Bazille, m'inchino
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61r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 18. Februar 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19914, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19914. Letzter Zugriff am: 08.05.2024.
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