Dokument-Nr. 16278
Pomarici, Mario an Pacelli, Eugenio
Berlin, 03. April 1926
Le sono profondamente grato del gentile pensiero avuto a mio riguardo: ma ho ragione di credere ch'Ella non ha compreso la triste necessità che mi ha spinto fino a Lei. Ridotto all'estrema disperazione per una concomitanza di cause ch'Ella può in certo modo intendere conoscendo la mia situazione eccezionale, ho creduto di appellarmi alla sua pietà prima di essere costretto a far ciò
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che, dato i tempi
in cui viviamo, possa dispiacere alla Santa Sede.Per uscir da questo penosissimo stato di cose – se mai è inopportuno ch'ora mi costituisca alle autorità italiane – ho bisogno di uno o due mesi di tranquillità assoluta e perciò L'ho pregata, Eminenza, di soccorrermi con una somma che basti ai bisogni urgentissimi per l'esistenza d'una famiglia, come la mia, di quattro persone.
Non L'ho mai disturbata in tanti anni di sofferenze: ora però ne sono costretto e gliene domando perdono.
Per risparmiarle [sic] una risposta scritta mi permetterò di passare io stesso nella sua
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villa lunedì prossimo.Con gratitudine e devozione
suo
Mario Pomarici
dé Castrovalva