Betreff
Sulla lettera al Cardinale Bourne
S. E. il Sig. Barone von dem Bussche, SottoSegretario di Stato per
gli Affari Esteri di Berlino, di passaggio iersera per Monaco, ebbe
la cortesia di dedicare a me quasi intieramente la sola ora l'unica ora, che, fra un
treno e l'altro, egli ha passatotrascorsoe in questa città presso il Sig. Conte von
Zech, Incaricato d'Affari di Prussia, dal quale si è recatorecò a desinare.
PNe profittai per raccomandargli vivamente le caritatevoli domande che, in nome della
S. Sede, presento al Governo Imperiale
a in nome della S. Sede, assicurandolo al tempo stesso che la S. Sede medesima,
qQuesta, dal canto suo, fa colla massima premura quanto è in suo potere a
favore delle richieste del Governo medesimo. Il Sig. SottoSegretario di Stato, pur
mostrandosi grato per tale assicurazione, obbiettò la spiccataintesofilia di V. E. R. Io replicai con energia
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che in Germania non si conoscono affatto i veri sentimenti
dell'E. V., la Quale in questo tremendo conflitto ispira tutta la Sua vasta op
azione alla più scrupolosa imparzialità, del che ioe chee di ciò potevo io ben esser garanterendere testimonianza io stesso, che per ragioni di ufficio avevo
avuto lungo tempo l'onore di esserLeesserLe così vicino. Il Signor Barone allora
mi citò a conferma del suo giudizio la recente lettera di V. E. all'Emo
Sig. Cardinale Bourne, Arcivescovo di Westminster. Risposi che ero subito che,
pergrazie a comunicazioni avute direttamente da Roma, ero con mia soddisfazione in grado di spiegargli il senso esatto di
quella lettera, che illustrai quindi a norma in conformità delle considerazioni
svolte da nel venerato Dispaccio di V. E. N. 64859 in data del 1° Giugno,
giuntomi ieri l'altro, promettendogli altresì d'inviargli senza indugio (come ho già fatto)
per maggior chiarezza un apposito Pro-Memoria. Debbo confessare che il Sig. SottoSegretario
di Stato trovò a prima che la soddisfacente spiegazione da me fornitagli non
corrispondeva troppo al testo della lettera; mi promise tuttavia che
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avrebbe considerato meglio e con maggior calma la cosa. Io
lo pregai altresì di adoperarsi perché fossero possibilmente evitate spiacevoli polemiche giornalistiche al riguardo.
Nel rendere di ciò intesa l'E. V., m'inchino umilmenteVorrà perdonarmi V. E. se con tanta franchezza ho Le ho
riferito la suesposta conversazione; ma il non farlo mi sarebbe sembrato un mancare alla
mia leale e sincera devozione verso la di Lei veneratissima ed amatissima Persona. Dopo
di che, chinato umilmente
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 15. Juni 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 9165, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/9165. Letzter Zugriff am: 28.11.2024.