Dokument-Nr. 6679
Progetti di Concordato, in: Frankfurter Zeitung, Nr. 917, 10. Dezember 1921
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religiosa si accorderebbe alla Chiesa pure la designazione
dei rispettivi libri di testo. Nei luoghi, in cui gli abitanti cattolici sono poco numerosi,
dovrebbero erigersi scuole elementari cattoliche a richiesta dei genitori. In conseguenza di
ciò si domanda altresì che lo Stato debba provvedere a che vi sia un numero sufficiente di
istituti cattolici per la formazione dei maestri e delle maestre, nei quali esclusivamente
si possa ottenere la abilitazione ad impartire l'istruzione religiosa. Le persone
appartenenti ad Ordini o Congregazioni religiose dovrebbero essere ammesse ad insegnare alle
stesse condizioni che i laici.Agli Ordini ed alle Congregazioni religiose si dovrebbe concedere anche il diritto di erigere scuole private, pareggiate a quelle dello Stato. Finalmente per la formazione del clero la Chiesa reclama il diritto di erigere istituti di insegnamento filosofico e teologico dipendenti esclusivamente da essa, mentre alle facoltà di teologia cattolica nelle Università lo Stato dovrebbe ammettere soltanto quei professori che ottengano e conservino l'approvazione canonica. Nell'art. 138 della Costituzione del Reich è stabilito che le prestazioni finanziarie dello Stato alle società religiose, fondate su legge contratto o particolare titolo giuridico, dovranno essere svincolate in via legislativa dai singoli Stati in base alle norme da fissarsi dal Reich. Ora il Vaticano vorrebbe ottenere che queste leggi del Reich e dei singoli Stati non debbano essere emanate senza previo accordo colla S. Sede. Le spese risultanti dalla estensione dell'istruzione religiosa in tutte le scuole sarebbero naturalmente a carico dello Stato.
Le stipulazioni intorno alla scuola non esauriscono il contenuto del progettato Concordato. Si pensa di domandare nuova-
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mente per i
cattolici la precedenza del matrimonio religioso rispetto all'atto civile. Si sono richiesti
anche per le persone aventi un ufficio ecclesiastico la posizione ed i privilegi dei
funzionari pubblici, senza che debbano prestare allo Stato alcun giuramento. Però il punto
principale rimane la scuola, e la diplomazia vaticana, allorché le fu detto che sarebbe
stato assai difficile far accettare le disposizioni riguardanti la scuola, ha risposto che
senza di quelle preferiva di rinunziare al Concordato. Probabilmente la Curia Romana si è
fatta illusioni intorno alla portata politica di quelle pretese ed alla impressione che
farebbero sui circoli acattolici della Germania. Qualora si cercasse di farle adottare sul
serio, non si può dissimulare che in tal modo sarebbe messa in grave pericolo la attuale
coalizione dei partiti. È infine ancora da rilevare che la Curia Romana, anche dopo la
conclusione del Concordato col Reich, desidera mantenuto quello da stipularsi colla Baviera,
del quale essa sembra supporre che in ogni caso sarà più favorevole del primo".Se tali informazioni non ci pervenissero da una personalità che dobbiamo assolutamente considerare come bene informata, non le avremmo riprodotte, perché difficilmente si crederebbe che sussistessero progetti di concordato così larghi. Non già che la Curia Romana non avrebbe simili desideri; essi sono conformi alla sua indole. Ma non si comprende come la Curia Romana possa credere di attuarli, anche qualora avesse di mira soltanto le scuole frequentate da fanciulli cattolici. In questa materia, come in altre, l'adempimento di tali desideri presupporrebbe modificazioni alla Costituzione, le quali però farebbero crollare l'attuale coalizione dei partiti. Che se poi si formasse eventualmente un blocco di destra, la cui intonazione sarebbe protestante, non si vede quale profitto la Curia Romana se ne potrebbe ripromettere.