Betreff
Viaggio a Berlino – Situazione politica – Questione della Ruhr
Come non mancai di significarerender noto con lettera privata a Mons. Sostituto della Segreteria di Stato, – dopo aver presentatoconsegnato al Sig. Ministro del Culto bavarese Dr. Matt la Nota relativa allea trattativea concordatariea da me trasmessa già in copia all'E. V. R., ho creduto mio dovere di venirerecarmi a Berlino, affine di presentarmi al nuovo Cancelliere Sig. Stresemann. Tale visita era d infatti da lui attesa con vivo desiderio. Giunto a Berlino la mattina di Lunedì scorso, 17 corr., fui da lui subito ricevuto alle ore 11 ½. Il Sig. Cancelliere tenne ad espormi la situazione interna ed estera della Germania. Quanto alla prima egli ha affermòato che le voci, le quali corrono in Baviera, di un prossimo avvento di un gGoverno bolscevico o socia puramente socialista in Berlino (voci le q che alimentano colà le tendenze separatiste) sono completamente infondate. La Reichswehr è fedele e pronta ad
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reprimereopporsi a qualsiasi tentativo di insurrezione sia di destra che di sinistra. È falso pure (ha(egli aggiunseto) che i socialisti, i quali fanno parte del suo Gabinetto, abbiano nel suo Gabinetto una influenza preponderante, giacché anziinvece lasciano a lui libertà di azione. Qualora poi essi sortisserouscissero dalla coalizione,,(per il che non vi è attualmente alcun motivo),
(il che non presenta attualmente è al presente affatto probabile), egli non si dimetterebbe, ma formerebbe un Ministero puramente borghese e, se fosse necessario, otterrebbe lo scio dal Presidente del Reich lo scioglimento del Reichstag. È assai probabile che, a causa dell'enorme aumento dei prezzi, vi siano saccheggi nei negozi e nelle campagne, ma potranno essere repressi. La situazione è senza dubbio assai tesa nella Sassonia e nella Turingia, ove predominano i partiti rosrossi, ed il Governo del Reich è prontodispostoanche eventualmente ad agire al momento opportuno, ma questo non è ancor venuto, perché, se allora esso dovrebbe, d'altra parte, procedere pureanche contro gli elementi di estrema destra (nazionali-socialisti) della Baviera, i quali, non meno degli elementi di estrema sinistra, di-110r
sprezzano e dileggiano le Autorità del Reich. Debbo tuttavia aggiungere che, se il Sig. Cancelliere con me, che vivo attualmente in Baviera, e per evidentemente per calmare le voci che ivi corrono, e le quali alimentano le tendenze separatiste, si è espresso con tanta sicurezza, riguardo al bolscevismo, riguardo al bolscevismo e, con altri Ambasciatori invece, al contrario, secondo che ho da loro stessi appreso, ha dipinto invece il pericolo bolscevico in Germania, e particolarmente in Berlino, come assai grave e minaccioso.; evidentemente allo scopo di ottenere migliori condizioni nella questione delle riparazioni e della Ruhr.
Venendo poi a discorrere della situazione estera, il Sig. Cancelliere, che
il qualeè un rinomato oratore,miha disseetto che coi suoi discorsi crede
va
credevadi aver tolto nelera riuscito a togliere nell'opinione pubblica mondiale l'impressione della cattiva volontà della Germania, e che ciò èera già un notevole progresso. Lo stesso Temps ha riconosciuto che egli haHa sSoggiunseto
che er essere egli pronto in massima alla cessazione della resistenza passiva nella Ruhr; tuttavia, per poter difendere tale passo dinanzi all'opinione pubblica ed ai partiti nazionastilisti, aver egli bisognoessereera indispensabile che egli potessessa annunziare il conseguimento di alcune assicurazioni o facilitazioni da parte delle Potenze occupanti.; Queste assicu La proposta altrimenti sorgerebbero agitazioni ed egli stesso verrebbe con ogni probabilità assassinato dalle organizzazioni di estrema destra.
La sera
poi di quello stesso giorno venne consegnato aglidal Ministero degli Esteri all'Ambasciatorie d'Inghilterra, al Ministro del Belgio ed a me,(la mattina seguente all'Ambasciatore d'Italia), un aAppunto in cui erano consegnatefissate le vedute del Governo del Reich a tale riguardo. L'Ambasciatore di Francia fu ricevuto dal Sig. Cancelliere, il quale gli fece 110v
verbalmente una simile comunicazione; egli avendo egli però il suddetto Ambasciatorestretterigorose istruzioni dal Sig. Poincaré di non ammettere alcuna trattativa, finché non fossesiafosseincondizionatamente cessatoa la resistenza passiva, egli non poté accettare di ricevere l'aAppunto anzidetto. Esso fu nella sostanza da me telegrafato in riassunto all'E. V. col rispettoso cifrato N. 439,; e compio ora il dovere di riprodurlo qui appressoora compio il dovere di riprodurlo integralmente qui appresso tradotto in italiano,:era del seguente tenore:
"Il Governo tedesco prende atto delle ripetute dichiarazioni del Sig.nor Presidente del Consiglio dei Ministri francese, che cioè l'avanzata nella Ruhr ha avuto luogo semplicemente per spingere la Germania a pagare, ma che il Governo francese non pensa ad alcuna annessione di territorio tedesco né ad alcuna diminuzione dello stato di possesso territoriale della Germania.
Il Governo tedesco prende pure atto delle ripetute dichiarazioni del Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri francese, che lao sgombro del territorio della Ruhr avrà luogo in correlazione coi pagamenti della Germania.
In considerazione di ciò il Governo tedesco si permette di sottoporre i
laseguentialcuni suggerimenti per stabilirediretti a creare nel territorio della Ruhr una nuova condizione d situazione, la quale dovrebbe precedere la ripresa di tratta-111r
tive ufficiali.
La cessazione della resistenza passiva potrebbe attuarsi presso a poco secondo ilnel modo seguente:schema.
1º) Le ordinanze del Governo tedesco relative allaconcernenti la resistenza passiva saranno abrogate. I pagamenti per la prosecuzione della resistenza medesima da parte del Governo stesso non verranno sospesi.più effettuati. Analogamente cesseranno di aver vigore le relative ordinanze delle Potenze occupanti.
2º) La Francia ed il Belgio prenderannolasciano intravedere che prenderanno da parte loro i seguenti provvedimenti:
a) Le comunicazioni fra tutto il territorio occupato ed il resto della Germania saranno libere.
b) Sarà concessa una generale amnistia a favore di quei tedeschi, il i quali sono stati condannati dalle Autorità alleate a causa dell'azione nella Ruhr.
bc) Ai funzionari ed alle persone private espulse dai territori occupati a causa dell'azione nella Ruhr 111v
sarà permesso dentro breve tempo di ritornare nelle loro dimore e di riprendere le loro funzioni. L'amministrazione, compresa la quella delle ferrovie, sarà restituita alle Autorità tedesche.
d) Le truppe di occupazione verranno progressivamente diminuite.
e) Le medesime rinunziano ad ingerirsi nelle aziende ed a sequestrare danaro.
f) Sarà subito costituita una Commissione tedesco-francese-belga per regolare i dettagli del regime provvisorio da valere sino alla definitiva soluzione del problema della Ruhr, e per ristabilire nella Renanianei paesi del Reno la situazione corrispondente alla relativa Convenzione".per la Renania".
Il Sig. Segretario di Stato Barone von Maltzan,nel Ministero degli Esteri Sig. Barone von Maltzan, nel consegnarmi talefoglio,appunto, mi disse che il Governo tedesco aveva cercato di redigerlo nella forma piùil più possibile moderata, evitando di adoperare, ad esempio, di adoperare la parola "condizioni"; e che il Govern aggiunse che esso non domandava nemmeno che il Sig. Poincaré accettasse posi-112r
tivamente tali proposte, ma si contentava che non sconfessasse il Cancelliere, allorché questi, per rendere (come si è detto) accettabile all'opinione pubblica la capitolazione della Germania, avrebbe annunziato le assicurazioni ottenute. Mi pregòinteressò infine a pregare la S. Sede di volersi adoperare per la [vert] una favorevole soluzione della vertenza nel senso suindicato.
Avendo avuto il giorno seguente occasione di parlareintrattenermi coll'Ambasciatore di Francia e col Ministro del Belgio, essi mi fecero chiaramente comprendere che ritenevano l'acc la [sic] surriferitae propostae come certamente inaccettabilei, perché non conforme a quanto perché no massime per ciò che si riferiva al ritorno ed alla liberazione di tutti indistintamente gli espulsi e carcen carcerati, compresi quindi anche quelli che avevano avuto una parte direttiva nella resistenza contro le Autorità occupanti od avevano commesso atti di sabotaggio. Richiamai quindida mia parte su di ciò l'attenzione del Sig. Cancelliere, il
affinché egli esami riflettesse se fosse ilsuggerendogli
suggerensuggerendogli delicatamente di modificare possibil le sue fatte proposte in guisa da avvicinarle 112v
il più possibile alla ben conosciuta Nota del Sig. Poincaré pubblicata nel Libro giallo francese circa le condizioni che le Autorità occupanti farebbero al territorio della Ruhr in caso di cessazione della resistenza passiva; ma il Sig. Dr. Stresemann mi rispose essere impossibile al Governo tedesco di offrire di più, e particolarmente di far esso stesso una distinzione, essendo
essendo fra le varie c i vari tutti i carcerati ed espulsi, essendo tutti egualmente rei soltanto di essersi aver mantenutio laesser rimasti fedeli alla loro patria ed alle leggiprescrizioni dello Stato.
Essendo in tal guisa esclusa qualsiasi speranza di intesa (il Sig. Ambasciatore di Francia
de Margerie
mi
aveva
fatto chiaramente comprendere
ripetuto
che egli aveva le più severe istruzioni e non poteva in nessun modo trattare),
la Francia
chiesi allora al Sig. CancelliereChiesi alloraChiesi allora che cosa accadrebbe se,la Francia, comecome sembrava non dubbio, (il Sig. Ambasciatore de Margerie mi aveva ripetuto che egli aveva le più severe istruzioni e non poteva in nessun modo trattare), la Francia respingesse le più volte menzionate proposte, ed il Sig. Cancelliere mi rispose che in tal caso i pagamenti dovrebbero necessariamente cessare, non trovandosi il Governoil Reich finanziariamente più in grado di effettuarli, ma che non sarebbero ritirate le ordinanze; il Governo lascerebbe i territori occupati al loro destino, e pensava le Potenze occupanti avrebbero dovutodovrebbero governarli ed egli pensava che sarebbero si avrebbero allora colà gravi ed anche sanguinosi torbidi.(cfr. cifrato N. 440). Nei giorni seguentiIn seguito però tanto il Dr. Stresemann quanto il Presidente del Reich Sig. Ebert 113r
mi dissero invece che il mantenimento o menoil mantenimento o meno delle ordinanze era ancora incerto e dipendevarebbe dalladall'esito della conferenzariunione dei rappresentanti della Renania, che deve averavrebbe luogo oggi Lunedìil prossimo Lunedì, (vale a dire oggi,) in Berlino e nella quale devesi discuterebbesi la sorte di quei territori.
Checché sia di ciò, sembra che lei giorni prossimie settimane potranno essereessereportare avvenimenti d'importanza decisiva. – Le tendenze degli uomini politici della Germania non sono concordi. Alcuni (socialisti, democratici ed una parte del Centro) sono per la capitolazione pura e semplice; altri, pur considerando la lotta come definitivamente perduta e per il momento non più sostenibile la lotta per la Ruhr, mantengono tuttavia in principio l'idea della resistenza. Così, ad esempio, un influenteUn membro dell'attuale Gabinetto, il Sac. Brauns, Ministro del Lavoro, mi esponeva così l'altra sera il probabile svolgimento dei medesimi.degli avvenimenti.
I La Renania, e la Ruhr sotto la pressione franceseandranno
inevitabilmentesi separeranno inevitabilmenteperdute e si staccheranno dal Reich. In Berlino l'attuale Governo di coalizione, comprendente anche i socialisti, darà luogo ad una dittatura, formata dai partiti di destra ed anche dal Centro, la quale governerà con poteri specialistraordinari, anche senza il Parlamento. Ciò sarebbe tanto più necessario, in quanto che, venendo a mancare in seguito al distacco i deputati cattolici della Renania e della Westfalia, il partito 113v
socialista avreb verrebbe ad acquistare nel Reichstag la maggioranza assoluta. In caso di bisogno, si farebbe una nuova legge elettorale econ nuove elezioni. Il Governo dittatorioale(una specie di Governo fascista)
malgrado le in si manterrebbe al potere coll'appoggiosostegno della forza militare, vale a dire della Reichswehr, aiutatasostenuta dalle organizzazioni armate di destra, ed in tal guisa sarebbe in grado dicolla quale potrebbe reprimere le inevitabili insurrezioni, le quali potrebbero scoppiare, sp massime nel prossimo inverno, che, a causa della miseria e del caro-viveri, si presenta estremamente difficile., sarebbe, in altri termini, una specie di Governo fascista.Il Governo che stesso preparerebbe la guerra diEsso preparer
ebbeà la liberazione,colle armi
colla guerra dei territori tedeschi della Renania e della Ruhr. Armi non mancherebbero,ano né è del resto difficile di fabbricarnle; piuttosto importa procurare i necessari mezzi finanziari. Eventualmente la Germania si unirebbe colla Russia, almeno per avereessere sicura alle spalle.sicure. Domandai quali erano le attuali relazioni della Germaniadel Reich col Governo russo.colla Russia. Il Brauns mi rispose che esse, erano ben più
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avviate favorevolmente dal Ministero Wirth al tempo del trattato di Rapallo, si erano in seguito alquanto affievoliti; tuttavia il filo, che unisce i due Paesi, non è stato mai rotto ed i rapporti sono sempre assai vivistretti fra gli elementi militari delle due Nazioni. dei due Paesi. – L'avvenire dirà se ed in quanto queste previsioni del Ministro del Lavoro siano fondate. Nel riferire quanto sopra all'E. V., m'inchino, e quale delle due suaccennate tendenze sarà per prevalere. Ad ogni modo, tanto a lui, quanto al Ministro dei territori occupati Sig. Fuchs (anch'egli del Centro), feci ho fatto notare che, come, in caso di separazione della Renania e della Westfalia, la situ rimanendo un numero assai assai esiguo di cattolici nel Reich, la situazione della Chiesa potrebbe divenire assai critica, ma che allora occorrerebbe allora far valere la seguente la considerazione del grande dell'interesse che essa avrebbe, la Germania, per tornare in possesso dei territori perduti, di fare alla religione cattolica un trattamento favorevole, affine di mantenere così non perdere le simpatie e l'attaccamento delle popolazioni del Reno.
Nel riferire quanto sopra all'E. V., m'inchino
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 24. September 1923, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 12998, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/12998. Letzter Zugriff am: 15.01.2025.
Online seit 24.10.2013, letzte Änderung am 29.09.2014.