Dokument-Nr. 10347
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 19. Juni 1919

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Situazione politico-religiosa in Baviera
La situazione in Baviera, non solo dal punto di vista politico e sociale, ma anche nel riguardo della sotto il l'aspetto religioso politico-religioso, continua a presentarsi contrariamente a quel che può forse sembrare in apparenza come piena di pericoli e gl'interessi della Chiesa appariscono proseguono ad ad essere come assai minacciati, di guisa che vi è sempre più da temere che si avveri la previsione di Mons. Arcivescovo di Monaco, allorché il quale nella predica da lui pronunziata il 31 Dicembre dello scorso anno ammoniva, i fedeli già fin d'allora, i fedeli che, qualora si attuasse in Baviera la separazione dello Stato dalla dalla Chiesa, essa verrebbe compiuta non secondo il sistema americano, ma alla maniera francese.
Oggetto di nuove preoccupazioni è stato ora testé il progetto della di nuova Costitu-
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zione, bavarese presentato dal Governo Hoffmann alla fine dello scorso mese di Maggio (Alleg. I). In esso si rivela chiaramente l'influenza di due tendenze diverse, ma ambedue ostili alla Chiesa: da un lato, cioè, lo spirito liberale-burocratico, d'ingerenza dello Stato vigente in Baviera dai tempi del famoso Ministro von Lutz, e dall'altro l'anticlericalismo radicale, inaugurato dal primo Ministero rivoluzionario. In tal guisa la Baviera, come nell'agitazione bolscevica, così sembra voglia vuole avere il primato in Germania anche nell'evoluzione antireligiosa.
Tuttavia un simile progetto non poteva produrre sorpresa, giacché esso emanava da un Ministero puramente socialista. Poco dopo però la sua pubblicazione è stato costituito in Baviera, come è certamente ben noto all'E. V. R., un Gabinetto di coalizione. In esso la Bayerische Volkspartei (antico Centro), sebbene quantunque sia nel Landtag il partito più numeroso, ha ottenuto soltanto due portafogli, ossia quello dell'Agricoltura (Barone Freyberg) e quello delle Finanze (Sig. Speck),
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precisamente come il partito democratico, il quale, quantunque sebbene conti appena la metà dei deputati, ha pure due posti di Ministri ([ne] Giustizia – Dr. Müller e Commercio – Sig. Hamm), mentre che il partito socialista, che è il partito più forte soltanto dopo il Centro, ha conta cinque nel Gabine nel nuovo Min Governo ben cinque membri, fra cui l'Hoffmann ha la Presidenza e il Culto. Ma, ciò che è ben più grave, insieme contemporaneamente all'annunzio della formazione del summenzionato Gabinetto, fur vennero sono stati pubblicati anche gli accordi (Vereinbarungen), conclusi in tale occasione fra i tre partiti suddetti, ed alla cui attuazione essi si sono sarebbero obbligarono ti in insieme alle rispettive frazioni del Landtag [Ora nel] (Alleg. II). Ora N nella parte, invero, di tali accordi riguardante la Kulturpolitik di questi accordi vi sono vari punti, i quali non possono non destare gravi preoccupazioni dal pun gravi preoccupazioni. Così, ad esempio, la religione cattolica non ha più di fronte allo Stato
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alcuna prerogativa, giacché tutte indistintamente le società religiose "godono degli stessi di eguali diritti" e di egual protezione da parte dello Stato"; i diritti di proprietà delle medesime e gli esistenti obblighi dello Stato di fronte ad esse possono essere soppressi mediante una legge (sebbene soltanto per questa via), ecc. In In ciò, poi, che riguarda il p la questione importantissima della scuola, prevale la dottrina del partito socialista. Il noto decreto del Ministro Hoffmann del 25 Gennaio scorso, il quale dava diritto attribuiva ai genitori od ai tutori il diritto di non far frequentare di togliere dai loro figli dalla il corso di istruzione religiosa, si è nei suaccennati accordi, non soltanto nonostante tutte le proteste della popolazione cattolica, non soltanto accolto ammesso, ma anzi peggiorato, in quanto che al vi si dà facoltà agli scolari, i quali abbiano compiuto d i sedici anni, di non frequentarla, seguirla ricevere l'istruzione medesimaassistere all'istruzione medesima, anche senza il consenso l'intesa dei genitori medesimi. Sono ammesse inoltre le scuole simultanee per desiderio della maggioranza dei genitori e tutori, ecc. Ora Certamente non si può possono certamente non riconoscere le straordina-
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rie difficoltà dell'ora presente, e particolar specialmente il pericolo di nuovi sconvolgimenti politico-sociali, come pure non credo che possano mettersi in dubbio le buone intenzioni dei capi della Bayerische Volkspartei. Ma nelle questioni religiose vi sono esistono certi dei limiti, che non è lecito ai cattolici di oltrepassare, e certi come vi sono punti, che essi pos ordinamenti e principidei punti, prescrizioni, che essi possono subire, ma non mai sottoscrivere. In particolare poi è deplorevole che il capi partito anzidetto abbia non abbia tenuto conto che i punti anzidetti abbia accettato quei punti, quelle basi, senza tener conto che essi e, almeno in parte, sono in contraddizione opposizione col Concordato e violano quindi i diritti della Santa Sede.
È perciò che appena venuto a conoscenza degli accordi in que discorso per mezzo della pubblica stampa, ho scrissi tto subito a Mons. Arcivescovo di Monaco per significargli per significargli
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significargli esternandogli la mia sorpresa per avere i cattolici senz'altro ceduto su argomen materie import gravissime, le quali non soltanto hanno formato già oggetto di pubbliche manifestazioni dell'Episcopato bavarese, ma toccano altresì pure il Concordato. Lo pregavo pertanto cortesemente di fornirmi notizie al riguardo e di significarmi sopratutto come, perché ed in virtù di quali poteri la Bayerische Volkspartei ha creduto di concludere accordi, i quali contraddicono altresì alle disposizioni concordatarie, e quali garanzie il partito stesso ora abbia, d'altra parte, [ein Wort unlesbar] ottenuto eventualmente in compenso per l'avvenire della Chiesa cattolica.
Mons. de Faulhaber mi ha ora risposto che ha potuto interrogare sull'argomento il sacerdote Professor Dr. Eggersdorfer, membro della Bayerische Volkspartei. Questi ha affermato che il programma del nuovo Governo, quale è stato pubblicato dalla stampa, non corrisponde pienamente e letteralmente al testo ufficiale. Inoltre il passaggio passo, che trovasi a capo degli
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accordi in questione: "I partiti obbligano sé stessi e le loro frazioni nel Landtag all'attuazione del seguente programma", non è inteso dal Dr. Eggersdorfer nel senso che i punti ivi compresi siano definitaivamente fissati e sia chiusa la via a modific cambiamenti nella pubblica discussione del Landtag. Circa Intorno alla genesi di quegli accordi, che hanno assai sorpreso ed atterrito i cattolici in Baviera, il predetto Professore ha detto narrato che circa tre settimane or sono prima il Ministro Hoffmann fece venire a sé i capi della Bayerische Volkspartei e del partito democratico e dichiarò loro che o ambedue i partiti entravano nel Governo Ministero o i socialisti maggioritari avrebbero lasciato il governo e abbandonato la Baviera al bolscevismo. Affine di preservare il paese dal ritorno della terr spaventosa Repubblica dei Consigli, i partiti summenzionati si sarebbero dichiarati disposti a partecipare al governo. Nelle trattative al riguardo in proposito i capi della Bayerische Volks-
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partei avrebbero avuto presenti piuttosto le disposizioni ancor più radicali del precedente progetto di Costituzione che i principi cattolici, ed avrebbero s e si sarebbero studiati di mitigarne per via di compromesso i paragrafi più avanzati. Mons. Arcivescovo, il quale non ha mancato di ricordare al partito medesimo per mezzo del Dr. Eggersdorfer i princip i punti a cui esso deve attenersi in conformità della dottrina della Chiesa, aggiunge nella sua lettera che non sarebbe difficile attualmente di togliere alla Baye direzione della Bayerische Volkspartei la fiducia dei cattolici bavaresi, ma che riuscirebbe assai malagevole di sostituire una nuova organizzazione politica alla già esistente. Mons. de Faulhaber nota altresì che le concessioni dei capi del partito sulla questione della scuola sono tanto meno comprensibili, in quanto che già prima l'Episcopato bavarese in un Memoriale inviato a ciascun deputato (Alleg. III) aveva già esposto
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le linee direttive al riguardo.
Ho ringraziato il sullodato Arcivescovo per le informazioni comunicatemi, esortandolo a continuare l'opera sua a difesa della religione ed insistendo nuovamente sui diritti spettanti alla S. Sede in virtù del Concordato, diritti che non è lecito ai cattolici di compromettere in modo alcuno.
La celebre processione del Corpus Domini non ha potuto aver luogo in quest'anno a Monaco. Mons. de Faulhaber mi ha significato che egli ha fatto quanto era in lui pos per celebrarla, sebbene le autorità militari dichiarassero di affermassero di non poter garantire alcuna dare alcuna garanzia di sicurezza; ma il Comando della città ha dichiarato categoricamente che in Monaco è proclamato lo stato di guerra, e non soltanto lo stato d'assedio come nelle altre città della Baviera, e quindi sono ivi proibiti tutti i pubblici assembramenti. Si è temuto inoltre che, se si permettessero le processioni religiose, non sarebbe più possibile di p vietare le dimostrazioni ed i cortei dei socialisti indipendenti. Così, nonostante il ram-
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marico della popolazione cattolica per una tale omissione, si è dovuto cedere alla forza maggiore.
Domenica scorsa 15 corrente ebbero luogo in Baviera le elezioni per i circondari, i distretti ed i comuni. Esse hanno dato – sia in complesso portato – risultato in complesso, soddisfacente – da un lato, un aumento abbastanza considerevole dei voti della Bayerische Volkspartei (antico Centro), dall'altro, un no nell'ambito del partito socialista, un notevolissimo spostamento di forze a favore degli indipendenti. Il Questo crollo dell'antica maggioranza socialista, il quale dimostra quanti progressi abbia fatto quanto sia pur troppo progredito in brevissimo tempo il processo di radicalizzazione delle masse, è apparso evidente sopratutto in Monaco, la città della Repubblica bolscevica dei Consigli. In confronto de colle elezioni per il Landtag del passato Gennaio, la percentuale dei voti per i socialisti maggioritari è ivi caduta dal 43 al 19%, per gl'indipendenti è salita dal 5 al 32%, per il
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partito democratico è discesa dal 19 al 14% e per la Bayerische Volkspartei è aumentata dal 26 al 28%. I 18.331 voti ottenuti dagli indipendenti nella capitale bavarese lo scorso Gennaio sono saliti Domenica a 77.284, costituendo così nella città il più forte partito, mentre quei dei maggioritari sono diminuiti da 117.363 a 45.559.
Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della S. Porpora, con profondissimo ossequio ho l'onore di confermarmi
179r, obere linke Seitenecke hds. von Pacelli notiert: "II"; 180r, obere linke Seitenecke hds. von Pacelli notiert: "III"; 181r, obere linke Seitenecke hds. von Pacelli notiert: "IV"; 182r, obere linke Seitenecke hds. von Pacelli notiert: "V"; 183r, obere linke Seitenecke hds. von Pacelli notiert: "VI".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 19. Juni 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 10347, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/10347. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 14.01.2013.