Dokument-Nr. 11161
Schioppa, Lorenzo an Scotti, Giovanni Pasquale
München, 19. September 1918

Regest
Schioppa teilt mit, dass der Münchener Nuntiatur tatsächlich nur 50 Exemplare des neuen Codex Iuris Canonici zur Verfügung standen. Drei davon wurden an kriegsgefangene Priester verschenkt, die Kosten dafür muss der Heilige Stuhl tragen. Die restlichen 47 wurden für 20 Mark pro Stück, was ungefähr 25 Lire entspricht, verkauft, wobei Bischof Schulte von Paderborn 25 Mark bezahlte. Daraus erklärt sich die Summe von 945 Mark. Die Zahlung in Schweizer Franken war nicht möglich, wie Schioppa bereits Giuseppe Barluzzi mitgeteilte. Zusätzlich sind Pakete mit Codices für Pietrograd, Vilnius und Brüssel in der Nuntiatur angekommen. Es fehlten aber Anweisungen, wie mit diesen umzugehen sei oder ob sie bezahlt werden müssen. Für die erfolgreiche Übersendung nach Pietrograd und Vilnius könne keine Verantwortung übernommen werden. Schioppa ist unklar, weshalb die Codices für Brüssel bei den schwierigen Postverhältnissen zwischen dem Reich und Belgien nach München gesandt wurden, da der Heilige Stuhl diese doch über die Brüsseler Nuntiatur hätte senden können. Er fordert offen zu einer besseren Kommunikation auf, da in den derzeitigen Kriegszeiten alles sehr schwierig im Reich sei.
[Kein Betreff]
In riscontro alla pregiata lettera di V. S. Illma in data del 30 agosto, giunta qui soltanto ieri, e per venerato incarico di S. E. Mgr. Nunzio, mi onoro significarLe quanto segue. A questa Nunziatura ed a disposizione della medesima sono giunti finora soltanto cinquanta esemplari del nuovo Codice. Di essi tre
80v
sono stati donati a sacerdoti prigionieri di guerra che ne avevano fatta richiesta e devono perciò essere pagati dalla Santa Sede. Gli altri 47 esemplari sono stati venduti al prezzo di Marchi 20, complessivamente Marchi 940. Il Vescovo di Paderborn ha pagato spontaneamente MK. 25 pel suo esemplare; quindi la somma totale è di Marchi 945, che qui unisco.
Non è stato possibile fare il computo a Franchi, perché
81r
in Germania il Franco non ha corso, attualmente, e, non essendo stati gli esemplari venduti in blocco, non si poteva volta per volta domandare il corso del Franco in Svizzera. È stato stabilito il prezzo di 20 marchi alla copia, perché al tempo della vendita la lira italiana era molto bassa e i 20 Marchi equivalevano a più di 25 lire. Di ciò scrissi già al Comm. Barluzzi, pregando di informarne Lei.
È arrivata poi un'altra Cassa con codici destinati a Pietro-
81v
grado, a Vilna e a Bruxelles. Sarebbe bene che ogni Cassa venga accompagnata da una lettera di V. S. colle relative spiegazioni. Sarà assai difficile mandare i Codici a Pietroburgo. In ogni modo nessuno può assumere la responsabilità delle spedizioni. Non è meno facile mandarli a Vilna. Devono essere pagati questi esemplari? Non si capisce poi perché quelli desti-
82r
nati a Bruxelles sieno spediti qui, quando la S. Sede ha mezzo di corrispondere con quella Nunziatura, mentre qui vi sono infinite difficoltà postali per corrispondere col Belgio. Le rimando infine l'acclusa fattura, che non so a quale spedizione si riferisca. Non è male, ripeto, per tranquillità reciproca di spiegare meglio le cose e ricordare che siamo in tempo di guerra e tutto è complicatissimo, specialmente qui. Perdoni la franchezza che è sem-
82v
pre segno di vera e buona amicizia, disponga di me in tutto ciò che Le possa essere utile e mi creda sempre
Empfohlene Zitierweise
Schioppa, Lorenzo an Scotti, Giovanni Pasquale vom 19. September 1918, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11161, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11161. Letzter Zugriff am: 21.12.2024.
Online seit 25.03.2013, letzte Änderung am 29.09.2014.