Dokument-Nr. 11510
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi
Berlin, 10. März 1928

Regest
Pacelli teilt dem Vorsitzenden der Päpstlichen Kommission Pro Russia Sincero mit, dass der Publizist und ehemalige Regierungsrat Cleinow, der zwischen 1922 und 1927 die Sowjetunion bereiste und mit dem damaligen Leiter der päpstlichen Hilfsmission für Russland, Pacellis derzeitigem Privatsekretär Gehrmann, gut bekannt ist, in Berlin einen Vortrag über die wirtschaftliche und politische Lage in der Sowjetunion hielt. Der Nuntius informiert über die vertrauliche Konferenz, zu der nur eingeladene Gäste zugelassen waren und über die in der Presse nicht berichtet wurde. Nach Cleinow setzte sich die Sowjetregierung ein doppeltes Ziel, dass sie allerdings nicht erreichen kann: zum einen die Agrarreform und zum anderen die Industrialisierung oder Proletarisierung des Landes. Cleinow sieht die Agrarreform als gescheitert an, da der Grundbesitz nicht unter den Kleinbauern, die kommunistische Tendenzen haben, aufgeteilt wurde. Vielmehr liegt der Grundbesitz bei den Genossenschaften, die nach Einschätzung des Vortragenden das zukünftige russische Agrarsystem bestimmen werden. Die konservativ, demokratisch und antisozialistisch eingestellten Bauern, die genossenschaftlich organisiert sind, machen 87 Prozent der russischen Bevölkerung aus. Da ihre politischen Tendenzen nicht mit der sowjetrussischen Doktrin vereinbar sind, werden sie die bolschewistische Regierung nach Einschätzung Cleinows letztendlich zu Fall bringen. Aus seiner Sicht versucht die Regierung, die Bauernschaft mithilfe des städtischen Proletariats lahmzulegen, indem sie eine Großindustrie schafft, die einerseits sozialistisch ist, also vom Staat gelenkt wird, und die andererseits exklusiv ist, also keine ausländischen Unternehmer zulässt. Auf diese Weise wäre die Bauernschaft beim Kauf und Verkauf notwendigerweise sowohl vom kommunistischen Proletariat als auch vom kommunistischen Staat abhängig. Nach Einschätzung Cleinows wird die geplante Industrialisierung aus sechs Gründen nicht gelingen. Erstens gibt es viel mehr Bauern als Proletarier. Zweitens ist das Sozialsystem, in dem der Staat der einzige Unternehmer ist, sehr kompliziert, weshalb deutsche Händler bei ihren Auslandsgeschäften andere Länder bevorzugen. Drittens wird einem solchen Industriestaat das notwendige intellektuelle Element fehlen. Die Sowjetregierung verlangt, dass das intellektuell geschulte Führungspersonal gut kommunistisch sein muss. Cleinow hält dies für schwierig, wenn nicht gar für unmöglich, da Freiheit, Nachahmung und Privatinitiative die Voraussetzung dafür sind, dass sich gebildete Menschen dem Gemeinwohl widmen. Viertens wird es nach Aussage des Referenten deutlich länger dauern, um in der Sowjetunion eine Großindustrie aufzubauen, als es in den westlichen Ländern dauerte, da die notwendige Infrastruktur fehlt. Die Landwirtschaft hingegen wird sich schneller entwickeln, da die staatlichen Eingriffe hier geringer sind. Fünftens bringt in den Augen Cleinows die lange Zeit, die für den Aufbau der Großindustrie benötigt wird, weitere Gefahren mit sich, da in keinem anderen Land der Welt die Opfer für die Arbeitnehmer höher sind als in Sowjetrussland, insbesondere mit Blick auf die Arbeitszeit und die Wohnungsnot. Dabei verfügt die Sowjetregierung nicht über die notwendigen Finanzmittel zum Bau von ausreichendem Wohnraum. Für Privatpersonen ist es wegen der hohen behördlichen Auflagen kaum möglich, Häuser zu bauen, und sie werden auch nicht dazu ermutigt. Cleinow hält es für unrealistisch, von der großen Masse der ungebildeten und einfachen Bevölkerung zu verlangen, für das Ideal des Kommunismus so viel zu leiden. Sechstens kann sich die Wirtschaftslage in Russland der Einschätzung des Referenten folgend nur durch umfangreiche ausländische Kredite mit einer Laufzeit von 5 bis 15 Jahren verbessern. Dafür wäre aber eine Rechtssicherheit notwendig, damit die Gläubiger das notwendige Vertrauen entwickeln, dass die aktuellen Gesetze und Vorschriften nach diesem Zeitraum auch noch gelten. Die russischen Diktatoren bieten jedoch keine solche Sicherheit. Darüber hinaus erscheint Cleinow eine Gegenrevolution derzeit unmöglich; sie sowohl für Russland selbst als auch für das Ausland katastrophal. Abschließend fügte der Vortragende hinzu, dass sich das russische Verhältnis zu China zu ändern scheint, was auch Auswirkungen auf die britisch-russischen Beziehungen haben könnte. Weiterhin verwies er auf die großen Kohlevorkommen im sibirischen Becken. Sobald die derzeit im Bau befindliche Eisenbahnlinie zwischen dem sibirischen Kohlebecken und dem Baumwollanbaugebiet um Turkmenien und Buchara fertig gestellt sein wird, wird die Sowjetunion unabhängig von ausländischer Baumwolle sein. Die Bedeutung des Kohlereviers würde dadurch nicht geschwächt werden. Nach Einschätzung Cleinows wird diese Entwicklung die Verschiebung des Zentrums der Sowjetunion vom europäischen zum asiatischen Russland zur Folge haben.
Betreff
Sulla situazione economica e politica della Russia sovietica
Eminenza Reverendissima
Il Sig.  G. Cleinow, Consigliere segreto governativo, il quale dimorò in Russia dal 1922 al 1927, per studiarvi principalmente la situazione industriale, ed è ben noto al Rev. P.  Gehrmann sin dal tempo in cui era direttore della Missione Pontificia di soccorso a Mosca, ha tenuto il 5 corrente in Berlino per circoli accademici e scientifici una conferenza sullo stato economico e politico della Russia sovietica.
Della conferenza medesima, di carattere riservato, cui hanno assistito soltanto persone munite di speciale biglietto, e della quale naturalmente nessun resoconto fu dato alla stampa, mi sono state fornite alcune informazioni, che mi permetto di comunicare all'Eminenza Vostra Reverendissima, pensando che possano forse essere non del tutto prive di interesse.
Il Governo dei Soviety, ha detto il Sig. Cleinow, si è prefisso un duplice scopo (il quale però non potrà raggiungersi): la riforma agraria e l'"industrializzazione" o
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"proletarizzazione" del paese.
I.) La riforma agraria: essa non ha per oggetto i piccoli proprietari (Kleinbauern), di tendenza bolscevica. Durante l'attuale regime sovietico, questa classe di contadini si è accresciuta soltanto dai 22 ai 25 milioni: non fu nemmeno possibile, a norma di legge, di dividere fra di essi i latifondi, che vennero invece occupati da società cooperative (Genossenschaften). Il sistema della società cooperativa agraria (das landwirtschaftliche Genossenschaftswesen) costituisce il regime agricolo russo dell'avvenire. Ma la società cooperativa crea naturalmente una classe di contadini conservatori, democratici ed antisocialisti. Questa classe forma l'87%, vale a dire la grande maggioranza della popolazione russa. Ora è chiaro che una tale tendenza politica è incompatibile colla dottrina e coi metodi dei soviety e, a giudizio del conferenziere, finirà col far crollare il Governo bolscevico.
II.) La cosiddetta "industrializzazione" o "proletarizzazione" del popolo russo: Il Governo dei soviety vuol paralizzare l'anzidetta tendenza conservatrice democratica dei contadini mediante il proletariato delle città, creando una grande industria socialista (nella quale cioè lo Stato sarebbe l'unico intraprenditore) ed esclusiva (colla esclusione cioè)
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di impresari stranieri). In tal modo il contadino dipenderebbe necessariamente, nella vendita come nella compra, dal proletariato e dallo Stato (entrambi comunisti).
La progettata "industrializzazione" non potrà tuttavia effettuarsi per i seguenti motivi:
1º) La massa dei contadini sarà sempre di gran lunga superiore al numero degli operai.
2º) Il sistema sociale, in cui lo Stato è l'unico intraprenditore, si è mostrato troppo complicato. Se, ad es., si vuol avere oggi in Russia una macchina agricola da una Ditta tedesca, l'istanza deve passare per 37 uffici; ciò può richiedere fino ad uno o due anni di tempo. Ben s'intende come i commercianti tedeschi preferiscono così gli altri paesi alla Russia nei loro affari coll'estero.
3º) Mancherà sempre a questo Stato industriale il necessario ed indispensabile elemento intellettuale (le persone tecniche, i direttori, ecc.). Infatti nella intera Siberia non so trovano attualmente se non 67 ingegneri, che hanno frequentato i corsi universitari. Un buon numero di essi è, del resto, ora in prigione. Ciò che accade in quella regione si verifica pure altrove: lo Stato sovietico esige che un costruttore di macchine, un architetto, un ingegnere, etc., siano anche buoni comunisti. Il che è difficile se non impossibile ad ottenersi, essendo la libertà, l'emulazione, l'iniziativa privata i presupposti per avere uomini colti, i
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quali intendano poscia dedicarsi al bene pubblico. I Soviety debbono riconoscere che l'industria russa difetta non solo di ingegneri, di tecnici, di dirigenti, ma eziandio di maestranze, di personale atto a preparare i lavori.
4º) I Soviety sembrano ignorare quanto tempo abbiano richiesto l'avviamento, il perfezionamento e la valorizzazione della grande industria nei paesi occidentali. Ma in Russia ciò domanderà un tempo ancora più lungo, venendo ivi a mancare le premesse necessarie. Tra l'altro, la rete ferroviaria è assolutamente insufficiente. Dei 3.000.000 km di strade provinciali soltanto 11.000 sono massicciati e quindi in buono stato; per conseguenza il trasporto delle merci dal produttore al consumatore è troppo costoso.
L'agricoltura invece si svilupperà molto più presto, essendo l'ingerenza dello Stato nella medesima più ristretta che nell'industria.
5º) Il lungo tempo occorrente per lo sviluppo dell'industria porta con sé un altro pericolo. Lo Stato sovietico impone agli operai sacrifizi (quanto alla durata del lavoro, alle abitazioni ecc.) come in nessun altro paese. Circa le ore di lavoro il Sig. Cleinow disse: vorrei che tutti i comunisti tedeschi si recassero in Russia. Se si lavorasse in Germania ed altrove soltanto la metà del tempo, cui sono costretti gli operai ed i contadini in Russia, si avrebbero ben altri risultati. - L'intero problema degli alloggi
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trovasi riassunto nelle parole pronunziate dal Sig.  Rykow, attuale Presidente del Consiglio dei Ministri e successore del Lenin, due anni or sono in una grande assemblea di operai: Per darvi alloggi (egli disse), come avevate nel 1913, bisognerebbe che il Governo fosse in grado di spendere 10 miliardi di rubli-oro; ma il Governo non li ha.
Quanto spaventosa sia la mancanza di alloggi nelle grandi città, stanno a dimostrarlo i seguenti fatti. Vi sono in Mosca 3.600 professori (di scuole dello Stato) con famiglia, i quali dispongono per la medesima, per sé stessi e per il loro studio di una sola camera; vi sono poi 3.000 professori senza famiglia, che debbono condividere la loro stanza con due o tre altre famiglie. – A privati è assai difficile di fabbricare case a motivo delle condizioni che impongono al riguardo le Autorità per concedere il relativo promesso. Essi vi sono d'altronde ben poco incoraggiati, temendo ognora che le case stesse vengano poscia occupate per scopi pubblici.
D'altra parte sarebbe soverchio il pretendere dalla grande massa incolta e semplice di quel popolo che voglia a lungo soffrir tanto per l'ideale del comunismo.
6º) La Russia non può sperare il risanamento della sua disperata situazione economica, se non col ricevere dall'estero prestiti finanziari. Occorrerebbero però, per il risanamento dell'intiera economia russa, prestiti enormi, col-
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la scadenza dai 5 ai 15 anni. Somme come 100 milioni sarebbero assolutamente insufficienti allo scopo. D'altra parte è evidente il pericolo di simili prestiti, ignorandosi se dopo un tale periodo di tempo siano ancora in vigore le medesime leggi, il medesimo diritto; requisito questo necessario per la fiducia e la sicurezza dei creditori. Ma i dittatori di Mosca si sono rifiutati finora di fissare stabilmente il diritto, il quale può essere sempre mutato.
Del resto, nello stato attuale delle cose, una controrivoluzione sembra impossibile in quell'infelice Paese e sarebbe anche disastrosa sia per la Russia stessa, come anche per l'estero. La Russia deve cercare di liberarsi gradualmente dalle dottrine e dalle mostruosità del comunismo.
Il Sig. Cleinow aggiunse infine: 1º) Circa la politica estere dei Soviety, il loro atteggiamento nei riguardi della Cina pare che venga modificandosi. Mosca ha dichiarato il suo disinteressamento nelle questioni cinesi. Ciò potrebbe anche in breve apportare dei cambiamenti nelle relazioni tra la Russia e l'Inghilterra, essendo specialmente il Litwinow anglofilo. 2º) Il centro dell'industria russa nell'avvenire sarà il bacino della Siberia nel territorio Tomsk, Novo-Nicolajewsk etc… colle sue immense miniere di carbone, calcolate a 250 miliardi di tonnellate. Se si congiungerà poi per mezzo di linee ferroviarie ecc. (opera già incominciata) il suddetto bacino carbonifero colla regione cotonifera (Turkmenia, Buchara etc.), sarà
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possibile di rendere la Russia quanto al cotone del tutto indipendente dall'estero. Le ricchezze e l'importanza del bacino carbonifero medesimo non ne rimarrebbero d'altra parte in alcune modo esaurite.
Il Cleinow è del parere che ciò porterà seco lo spostamento del centro della <U.R.S.S. dalla>4 Russia europea verso la Russia asiatica e condurrà ad uno sviluppo, ancor più forte che per l'addietro, della Russia verso l'oriente.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
11r, unterhalb der Protokollnummer hds. hds. von Margotti notiert: "Giunta il 15 Marzo 1928".
1Der textidentische Nuntiaturbericht an Pietro Gasparri ist unter der Dokument Nr. 2232 ediert.
2Protokollnummer der Kongregation für die Orientalische Kirche.
3Protokollnummer der Kommission Pro Russia.
4Masch. eingefügt.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sincero, Luigi vom 10. März 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11510, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11510. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.01.2020, letzte Änderung am 01.02.2022.