TEI-P5
Dokument-Nr. 12143
In conformità dei venerati ordini impartitimi dall'E. V. R. nella Sua
ossequiata Lettera personale del 21 Dicembre scorso, non ho
mancato in occasione del mio ultimo viaggio a Berlino di chiedere al Sig. Cancelliere
la ragione, per la quale il Governo
germanico
respinse l'idea suggerita dall'E. V. per
giungere ad una sistemazione della situazione economica
europea
.
Il Sig. Cancelliere mi ha dato verbalmente le spiegazioni, che, tornato stamane a Monaco, mi affretto di riassumere qui appresso, riservandomi di trasmettere all'E. V., appena mi saranno pervenuti, gli ulteriori e più ampii schiarimenti, che il Ministero degli Esteri ha promesso d'inviarmi, dopoché saranno stati interrogati in proposito i periti finanziari, i quali si occuparono dell'argomento.
Il Governo del Reich, mi ha detto il sullodato Dr. Wirth, non ha respinto in alcun modo la proposta dell'Emo Sig. Cardinale Gasparri, di cui ha anzi altamente apprezzato la premurosa sollecitudine
e delle decisioni di Londra
è stato di non aver tenuto nessun conto dei
rapporti economici mondiali. Ora le impossibilità, dal punto di vista della economia
mondiale, del pagamento delle enormi somme
imposte alla Germania non
avrebbe potuto essere superata col solo fatto che mutarono i suoi creditori. La proposta
dell'Emo Segretario di Stato avrebbe bensì portato alla Germania uno sgravio dal punto di
vista politico, soprattutto nei riguardi della Francia, ma non avrebbe tuttavia eliminato
l'anzidetto difetto fondamentale. Questo potrà essere radicalmente corretto soltanto se, in
seguito alla esperienza pratica, il mondo politico avrà acquistato la convinzione che non è
possibile di violare le ferree leggi dei rapporti economici mondiali senza produrre una
catastrofe generale. Una tale convinzione si è formata già in molti, massime in Inghilterra,
e crescerà sempre più in virtù della irresistibile logica propria dei fatti economici. La
Germania infatti può pagare soltanto se produce; non può pagare molto, se non
Durante il surriferito colloquio il Sig. Cancelliere ha fatto allusione ad un articolo da lui pubblicato sulla Germania
del 31 Dicembre scorso, in cui trovansi svolti gli accennati concetti relativi
alla questione economica mondiale. Mi permetto quindi di accluderlo al presente rispettoso
Rapporto.
Dopo di ciò, chinato
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 25.04.2017.
Dokument-Nr. 12143
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
[München], 05. Januar 1922
Regest
Pacelli berichtet, dass er Reichskanzler Wirth bei seiner Berlinreise nach dem Grund fragte, warum die Reichsregierung Gasparris Plan für die Lösung der wirtschaftlichen Probleme in Europa zurückgewiesen hatte. Wirth antwortete im Gespräch – eine umfangreichere schriftliche Antwort durch das Auswärtige Amt soll noch folgen –, dass die Reichsregierung den Plan nicht zurückgewiesen habe, die Zeit für diesen jedoch noch nicht reif sei. Das weltwirtschaftliche Problem der hohen Reparationslasten Deutschlands könne nicht durch eine Umschuldung gelöst werden, weshalb zuerst die Reparationsfrage neu geordnet werden müsse, bevor man den von Gasparri vorgeschlagenen Wechsel der Gläubiger angehen könne. Während des Gesprächs spielte Wirth auf einen Artikel zur Lage der Weltwirtschaft an, den er in der Germania veröffentlicht hatte und den Pacelli beilegt.Betreff
Sul progetto di sistemazione della situazione economica europea



Il Sig. Cancelliere mi ha dato verbalmente le spiegazioni, che, tornato stamane a Monaco, mi affretto di riassumere qui appresso, riservandomi di trasmettere all'E. V., appena mi saranno pervenuti, gli ulteriori e più ampii schiarimenti, che il Ministero degli Esteri ha promesso d'inviarmi, dopoché saranno stati interrogati in proposito i periti finanziari, i quali si occuparono dell'argomento.
Il Governo del Reich, mi ha detto il sullodato Dr. Wirth, non ha respinto in alcun modo la proposta dell'Emo Sig. Cardinale Gasparri, di cui ha anzi altamente apprezzato la premurosa sollecitudine
89v
per la soluzione del
formidabile problema; ritenne però dopo accurato esame, che la pratica utilizzazione della
proposta medesima fosse ancora prematura. – A giudizio del Sig. Cancelliere, il
difetto fondamentale del trattato di Versailles


90r
produce molto, e per conseguenza non potrà pagare le enormi
somme fissate a Versailles ed a Londra, se non producendo tanto, da rendere superflui ed
inattivi i mezzi di produzione delle altre Nazioni. Oggi questo processo si è già sviluppato
in tale misura, che il mondo commerciale e bancario inglese reclama una revisione dei
pagamenti in discorso quasi più vivamente che la Germania stessa. Da tutto ciò segue (ha
concluso il Dr. Wirth) che soltanto allorché una simile revisione sarà presa in serio
esame, potrà essere venuto il momento, in cui l'opinione pubblica in America sia matura e
disposta per l'accettazione del trasferimento dei debiti nel senso della proposta dell'Emo
Gasparri, ed allora il Governo germanico tornerà volentieri a prenderla in
considerazione.Durante il surriferito colloquio il Sig. Cancelliere ha fatto allusione ad un articolo da lui pubblicato sulla Germania

Dopo di ciò, chinato
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 05. Januar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 12143, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/12143. Letzter Zugriff am: 19.05.2025.Verlinkte Schlagwörter
- Deutsche Reparationszahlungen 1918-19323034
- Germania7020
- Londoner Ultimatum vom 5. Mai 19213095
- Reichsregierung (1921-10-26 – 1922-11-22) Kabinett Wirth II18014
- Vermittlertätigkeit des Heiligen Stuhls in Reparationsfragen zwischen dem Deutschen Reich und USA im März/April 1921379
- Versailler Vertrag24000