Betreff
Sul Concordato bavarese
Mi è pervenuto il venerato Dispaccio N. B=30130
dell'11 corrente, nel quale l'E. V. R., [prospetta] accenna alla opportunità di "stringere sollecitamente accordi sugli
altri punti, lasciando fuori, provvisoriamente, quelli concernenti la parte economica sui quali potrebbero le parti contraenti
riservarsi di tornare più tardi con alcuni articoli aggiuntivi". Mi sia permesso di
sottomettere al riguardo le seguenti rispettose osservazioni:
1º) È ben naturale che,
che, per non prolungare troppo le trattative anzidette, si fissino nel Concordato
soltanto i
principi
relativi allo svincolo delle prestazioni finanziarie
dello Stato ed alla situazione economica della Chiesa
ril riservando
a tempo migliore la determinazione
dei particolari
dei medesimi. Ma se
anche i
suddetti principi
fossero omessi
nel Concordato,
ciò provocherebbe nel Clero,
una
grande
grande
disillusione ed anzi, – secondo che affe mi affermava qualche giorno fa
questo Vicario Generale, Mons. Buchberger, Prelato saggio
e prudente – un vivo malcontento . Proprio in questi giorni i
Capitoli cattedrali della Baviera mi hanno 327v
inviato un
Indirizzo, nel quale espongono la
loro condizione
e mi pregano di intervenire in occasione dei pendenti
negoziati, a loro favore.
2º) Una tale lacuna sarebb
riuscirebbe
ancor meno comprensibile ora che, come ho potuto
constatare coi miei propri occhi, il Sig. Ministro del Culto ha già scritto
tutta la risposta ai punti in
discorso (XII, XIII, XIV e XV). Essa non mi è stata ancora consegnata, perché,
per ragione di competenza, egli ha
dovuto
prima
so
rimetterla
al Ministero
delle Finanze, che per le
eventuali osservazioni. Mi sono perciò recato da quel Ministro Dr. Krausneck, (anch'egli buon cattolico ed assai interessato alla felice
riuscita dei negoziati), il quale mi ha assicurato di aver già
ricevuto il relativo
Pro-Memoria,
aggiungendo che lo esaminerà colla massima premura. Il ritardo
quindi, che importerebbe la la inclusione dei detti punti, non è quin sembra
quindi
tale, da giustificare una così grave omissione, sia pure
provvisoria.
3º) Come ho avuto già l'onore di riferire nel mio ossequioso Rapporto
N. 22762 del 28 Dicembre scorso, il Governo presenterà alla sua volta in apposito
Memorandum i propri desideri, riguardanti (a quanto ho potuto comprendere) soprattutto la
circoscrizione delle diocesi e la provvista degli offici
ec-328r
clesiastici. Sono i compensi, che il Governo chiede in
contraccambio alle concessioni da farsi
alla Chiesa, ed i quali
gioveranno
potranno
agevolare l'apaccettazione del
Concordato di fronte al Parlamento ed alla opinione pubblica. Ma, una volta accordati tali
compensi, la Ch S. Sede non avrà quasi più nulla
da far valere, e quindi si troverà in una posizione assai più
favorevole per risolvere quella questione, da cui pure dipende
tutta la futura situazione economica della Chiesa in Baviera. Si aggiunga che, trascorso il
presente momento e firmato il Concordato, sarà assai
più malagevole d'indurre il Governo ed il Landtag a
tornarvi sopra con una nuova Convenzione addizionale.
4º) Se nel
Concordato bavarese si adotta il
metodo
di rimandare ad altro tempo una importante
questione,
q ciò potrà costituire un pericoloso precedente per Berlino, ove specialmente al
Governo prussiano per potr riuscirà comodo, onde sfuggire a questioni moleste (per
esempio, la
scuola), po d'invocare
l'esempio della Baviera e rinviare così dette questioni,
coll'intenzione di non farne poi più nulla.328v
5º) Come è ben
noto
all'E. V., le trattative,
ormai
quasi
al termine, svoltesi finora
sui punti del Concordato, hanno avuto luogo soltanto
col Ministero del Culto, ove il Dr. Matt,
egregio cattolico, pur esprimendo tutte
le obbiezioni sorgenti
dalla Costituzione del Reich
e dalla legislazione,
ha cercato con spirito di mostrare la massima
concilazione benevolenza verso la Chiesa. Term Finite le dette trattative,
la questione dovrà essere portata dinanzi al
Consiglio dei Ministri e coi capi dei partiti. Fra
questi
il solo partito popolare bavarese,
(che però non ha la maggioranza assoluta nel Landtag
)
gli altri, massime
i democratici, – senza parlare, naturalmente, dei
socialisti, i quali si trovano tutti all'opposizione –, sono assai malsicuri, ed occorrerà
molta abilità per
e fatica per trattare
con essi. Sebbene dunque nella nuova form redazione del
pro progetto del Concordat Concordato, già approvata
sottoposta in gran parte
all'E. V., e da Lei approvata, io abbia cercato, in base
alle osservazioni del Mi Sig. Ministro del Culto, di adoperare formule prudenti
e circospette, è difficile
di prevedere quale accoglienza essa incontrerà presso i detti partiti, e quali contrasti
sorgeranno, i quali potranno
esigere nuove modificazioni; secondo, però,
tutte le informazioni notizie
pervenutemi, sembra però
329r
indubitato che le maggiori opposizioni verranno mosse non
tanto circa
alla parte finanziaria, quanto circa la questione
scolastica. Per conseguenza, pur eliminando o rinviando la quella parte, non ne
seguirebbe che "in tal modo sarebbe facile di giungere quanto
prima alla firma del Concordato."
Dopo di ciò, chinato
327r, oben mittig hds. von unbekannter Hand vermerkt,
vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 18. Januar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 12199, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/12199. Letzter Zugriff am: 26.06.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 10.09.2018.