Betreff
Sul Quesiti di cerimoniale concernenti i Rappresentanti Pontifici
all'estero
Mi pervenne con alcuni giorni di ritardo il venerato Dispaccio N. 00923 in data
del 9 Febbraio scorso, nel quale l'E. V. R. mi ordinava d'inviare a cotesta
S. Congregazione le indicainformzioni ed or
concernenti corrispondenti ai dodici punti ivi proposti. In
esecuzione di tale ordine mi onoro di rispondere qui appresso a
ciascuno di essi, nel modo seguente:chiedendo umilmente venia all'E. V., se a causa motivo
dell'<lo> enorme straordinario lavoro, cui ho dovuto attendere in
questo tempo, <( massime a causa delle trattative per la conclusione del
Concordato colla Baviera),> non ho potuto farlo con quella sollecitudine e con
quell'ampiezza, che avrei desiderato.
I
I
Uso di fare atto di omaggio agli Emi Signori Cardinali di Curia,
con visita personale, se il Rappresentante Pontificio riceve la nomina in Roma, con
lettera se fuori di Roma: parimenti circa l'uso della stessa visita in occasione di
congedo, specialmente per gli Emi Signori Cardinali componenti la S. Congregazione
degli Affari Ecclesiastici Straordinari.
246v
Tale
uso è, per quanto io sappia, comunemente praticato e sembrami del tutto commendevole ed
opportuno.
II
Svolgimento della cerimonia della presentazione delle Lettere
Credenziali, in conformità dell'uso della prassi vigente in cotesta Nazione.
1º)
In Berlino, ove la Nunziatura Apostolica è stata eretta, come è ben noto, nel 1920,
la cerimonia della presentazione delle Lettere credenziali si svolse in questo modo:il 30 Giugno di quell'anno col <nel> seguente
cerimoniale: <modo:>
Alle ore 11½ l'Introduttore del Corpo
diplomatico e Capo del Protocollo venne
a prendermi
nella mia residenza con
due
un automobili
e
ed insieme ad esso ed al
del Sig. Presidente del Reich e, accompagnato da
l
esso
ed al detto Signore (che prese posto alla mia sinistra) e dal
mio Segretario mi recai al
p
Palazzo del Presidente del Reich.
menzionato Presidente.
Questi era ad attendermi nella Sala delle Udienze, ove venni immediatamente introdotto,
ed ivi, alla presenza altresí del Ministro degli Esteri e di altri funzionari,
pronunziai in lingua tedesca
il
un
discorso di circostanza,
comunicato
il cui testo era stato da me comunicato in
247r
precedenza. Il Sig. Presidente rispose alla sua volta con un discorso, del quale mi
era stata data
Mezz'ora prima del
Alle ore 11½ antimeridiane l'Introduttore del Corpo diplomatico venne a prendermi nella mia
residenza provvisoria (Hôtel Continental) con due automobili del
Sig. Presidente del Reich.,Nella primain una delle quali presi posto io stesso
insieme al detto Signore;Introduttore; mentrenellal'secondaaltra era destinata per il mio seguito. All'ingresso del Palazzo del
menzionato Presidente fui ricevuto da un Signore addetto alla di Lui persona, il quale mi
condusse nell'aAnticamera della Sala
delle udienze. Dopo di ciòL'Dopo di ciò, l'Introduttore del
Corpo diplomatico mi accompagnò nella Sala medesima, ove era il Presidentemi attendeva il Presidente,
circondato dalera ad attendermi il Sig. Presidente, al cui lato si trovava il
Sig. Ministro degli Esteri. Pronunziato in lingua tedesca un discorso di circostanza,
consegnai le Lettere credenziali al Capo dello Stato, il quale rispose alla sua volta con un
discorso egualmente in tedesco. D Quindi fuven-
247v
ne introdotto nella Sala il mio seguito, che io presentai al Signor Presidente.
Questi mi trattenne poi in per alcun tempo in cordiale
colloquio, finito il quale, venni nello stesso modo ricondotto
dall'Introduttore alla mia residenza. Il Sig. Presidente, il quale,
essendo attualmente un socialista, non ama né uniformi né decorazioni, così pure per
co come pure il Sig. Ministro degli Esteri ed il più volte menzionato
Introduttore del Corpo diplomatico indossavanoportavano la redingote; io, in mancanza di
qualsiasi precedente, mi atte indossaiportavo la sottana violacea con rocchetto e mazzetta. Siccome, tuttavia, gli Ambasciatori ed i Ministri, i quali hanno dopo di me
presentato le credenziali, si sono anch'essi<,> serviti, <per disposizione
del sunnominato Presidente, serviti> della redingote, sembrami subordinatamente
che, finché durerà tale costume, il Nunzio potrebbe usare l'abito piano con
ferraiolo.
2º) In Monaco al tempo della Monarchia la presentazione
delle Lettere credenziali aveva luogo con speciale solennitá.
Una mMezz'ora circa prima del momento fissato per
l'Udienza reale, veniva alla Nunziatura un Cerimoniere di Corte a prendere il Nunzio. In una
prima vettura prendeva posto
saliva prendeva posto posto il il personale della Nunziatura; seguiva
il battistrada a cavallo ed infine la in una grande berlina,
in cui
prendeva posto
si trovava il Rappresentante Pontificio, avendo diche aveva di fronte a sé il menzionato
Cerimoniere.248r
Lungo la scala del Palazzo reale erano
era schierata a due file la guardia del corpo, che presentava le armi al passaggio
del Nunzio. Ai piedi della medesima gli venivano incontro due aiutanti di campo del Re, e
nella prima sala dell'appartamento si trovava a riceverlo il Gran
Maestro delle Cerimonie,di Corte il quale, introdotto
dopo aver condotto accompagnato il Nunzio nella successiva sala,seguente, gli presentava le alte cariche di Corte e la Casa
civile e militare del Re. Dopo di cheQuindi l'Inviato pontificio veniva dal suddetto Gran Maestro delle
Cerimonie introdotto nella Sala del Trono alla presenza di Sua Maestà, al cui lato era il
Ministro degli Affari Esteri. Il Nunzio, ossequiato il Sovrano, pronunziava il discorso di
uso e rassegnava poi nelle Mani del Re le Lettere credenziali. Sua Maestà Ludovico III (a differenza di quanto era consueto <era solito> di fare, ad
esempio, il Principe Reggente Luitpoldo, come ho ricavato dall'Archivio di<ella>
questa Nunziatura) non era solito di
rispondereva in questa occasione
con un discorso formale, ma intratteneva
il248v
Nunzio in colloquio; dopo di che questi veniva condotto
nella Sala di ricevimento della
di Sua Maestà la della Regina, cui
egualmente rimetteva le Lettere credenziali.
; e la quale,
circondata dalle Principesse Reali figlie delle Loro Maestà, e dalle Dame di Corte,
conservara [sic] con lui.la quale era [ein Wort unlesbar] <era> circondata dalle
Principesse Reali, figlie delle Loro Maestà, e dalle Dame di Corte.InInfine collo stesso solen
cerimoniale egli faceva ritorno alla sua al Palazzo della
Nunziatura.
Dopo la rivoluzione del Novembre 1918 non vi è stata
oapiù alcuna
alcun caso dialcuna formale presentazione di Lettere
credenziali nel ristrettissimo Corpo diplomatico accreditato in Baviera. Un unico caso,
si è verificatosi per il Ministro di Francia, Sig. Dard, si svolse in modo
affatto singolare. Egli, giunto a Monaco
nel Luglio 1920senza la consueta previa domanda di agrément da parte del suo
Governo,La sua nomina fu compiuta effettuata dal Governo francese, come
un diritto derivantegli dal
in base al<il quale invocò il diritto derivantegli dal> trattato di
Versailles, nonostante le rimostranze del Governo germanico, il quale <che> la
considerava invece <come> contraria all'attuale Costituzione del Reich<.>che
ed
anzi non
fu
venne
nemmeno
chiesto
chiesto
per lui il consueto agrément. Giunto così a Monaco nel Luglio 1920, il
Sig. Dard, per il quale non era stato nemmeno richiesto domandato il
consueto agrément, chiese semplicemente una(a quanto mi venne narrato, per telefono) una
U udienza al Ministro Presidente e Ministro degli Esteri,
(il quale era allora il Sig. von Kahr,)senza far cenno dello scopo dellasua visita
medesima"per una importante comunicazione". Ottenutala e recatosi così dal men-249r
zionato Ministro,
gli consegnò senz'altro le Lettere credenziali, che questi, data la situazione politica, dovette accettare.Per rispondere [ein Wort
unlesbar] al presente punto
secondonei riguardi della Baviera,non mi è rimasto
altro
mi sono rivolto in mancanza di qualsiasi precedente,che
dirivolgermi, come dichiarò <poi> l'ufficiosa Bayerische Staatszeitung,
accettò "unicamente per cortesia e per non creare nuove difficoltà nell'attuale
situazione". – Ciò posto, per
In mancanza <Non essendovi> così di qualsiasi <alcun> precedente
per
affine
di rispondere in qualche modo al nei riguardi della Baviera,
<repubblicana,> mi sono rivolto
al alquesto Ministero degli Esteri,bavarese, cui ho chiesto quale sarà il
ceremoniale
sarà sarebbe seguito in occasione della
presentazione delle Lettere credenziali da parte deldi un nuovo Nunzio:; La risposta è stata la seguente:
ma nemmeno il Ministero stesso non è
stato in grado di darmi una risposta alcuna precisa
indicazione e si è limitato a rispondere che, "non si è presentata
ancora alcuna"non essendosi data nessuna occasione per regolare il ceremoniale
della presentazione delle Lettere credenziali, esso sarà determinato non è stato
ancora determinato, e lo sarà
il chee ciò si farà, allorché se ne darà presenterà il
caso".
250r
III
Qualità ed uso degli abiti
prelatizi nelle varie cerimonie religiose e civili, nei ricevimenti e pranzi ufficiali,
e specialmente circa l'uso o meno della Mantelletta in alcune occasioni
Il
Nunzio usaporta in Germania la cappa magna nei Pontificali od assistenze
solenni in Trono, il rocchetto e la mozzetta nellain occasione della celebrazione della Messa privata,letta, se fattaha luogo con qualche solennità, ed in
in occasione di
altre funzioni ecclesiastiche o di altre funzioni ecclesiastiche, come ad es. la
benedizione col SS.mo Sacramento; non usa mai la mantelletta
nel territorio della Nunziatura. <Siccome, però, presente un
Legato Cardinale Legato a latere, gli altri Legati non possono usare dei loro
diritti ed insegne (c. 8 X. de officio Legati I. 30;
cfr. Wernz, Ius decret., II tom. II n. 690, III,
b), sembra che> Sembra tuttavia che, trovandosi alla
presenza<te> di un Cardinale Legato <in tal in un tal
caso> (caso <(>non verificatosi mai durante la mia Nunziatura), il Nunzio
dovrebbe deporre la mozzetta ed indossare la mantelletta, analogamente a quanto è
prescritto per il Vescovo Ordinario sia che si trovi alla presenza sia di un
Cardinale Legato (Caeremoniale Episcoporum lib. I cap. IV n. 7),
sia anche del Metropolitano (S. R. C.
Baren, N. 392
Baren., 31 Januarii 1626); N. 1256 Rheginen.
17 Martii 1663 ad 2.).NelleQuanto alle cerimonie civili, esso porta il
rocchetto e la mozzettaper laho già sopra accennato alla presentazione delle lLettere credenziali; per il
ricevimento di Capo d'anno in Berlino, in cui il Presidente del
Reich ed i Capi-Missioni [sic] del Corpo diplomatico indossano,parimenti,
250v
per disposizione del
Ministero degli Esteri, non l'uniforme, ma la semplice redingote, sono sino ad ora andatomi è sembrato conveniente di andare in abito piano con
ferrajolo.
Finora i diplomatici nella Berlino repubblicana non
hanno avuto occasione di portare l'anzidetta <l'>uniforme che nei funerali di
qualche membro del Corpo diplomatico <loro> Collega, ai quali però non ho mai
sinora preso <sino ad ora> <sino ad oggi> <al
presente> <sino ad ora preso> parte, perché assente ordinariamente
assente da quella Capitale, parmi
tuttavia che
tuttavia che a causa delle trattative per il Concordato colla Baviera.
Nei ricevimenti e pranzi ufficiali il Nunzio porta egualmente l'abito piano con
ferraiolo, mentre che nei ricevimenti o pranzi intimi, e soprattutto nei déjeuners,
soglio
usare il solo
si suole usare l'abito anzidetto senza ferraiolo.
In questa, come anche in
nelle(per quanto io sappia) in altre Nunziature, è uso che il Nunzio
abbia la cappa e le altre vesti violacee di seta ondulata (amoerre), né,
salvo errore, sembraerebbe
che tale particolare consuetudine sia stata,revocata, almeno espressamente, revocata dal recente Decert Decreto della S. C. dei Riti del
26 Novembre 1919. Parmi subordinatamenteA mio subordinato avviso, sarebbe anzi conveniente che essa
siavenisse mantenuta, giacché servecontribuisce a distinguere ed a circondare di maggior lustro e decoro il Rappresentante Pontificio di fronte ai
Vescovi.
251r
IV
Precedenza e posto occupato
nelle surriferite circostanze
Per ciò che riguarda le cerimonie religiose, al
Nunzio, nelle ceri funzioni (più(frequenti al tempo della del cessato regime monarchico), oraattualmente più rare), alle
qualicui egli assiste ufficiaufficialmente nella Chiesa metropolitana di Monaco, si assegna
ma
allorché
pontifica<ndo> l'Arcivescovo,semplicemente un posto distinto nel presbiterio con inginocchiatoio
e sedile
, sia che l'officiasse l'Arcivescovo, insignito o no
della dignità cardinalizia, sia anche il Vescovo ausiliare. Tale uso era
praticato (per quanto ho potuto rilevare) anche sotto i miei
Predecessori in questa Nunziatura., sia che
officiasse l'Arcivescovo, insignito o no della dignità cardinalizia, sia anche il
Vescovo ausiliare.In tuttiNegli altri luoghi della Germania mi è stato dato in ogni occasionegeneralmente il primo posto, anche presente l'Ordinario. Così, ad
esempio, essendomi dovuto recareminel Dicembre del 1919 ufficialmente ina Würzburg, il Revmo Vescovo, circondato dal Capitolo
cattedrale, mi ricevette solennemente allapoi all'ingresso del Duomo, invitandomi poi a prender posto
sul Trono, mentre egli rimaneva nel primo stallo del coro. In occasione del Congresso
generale cattolico in Francoforte nel 251v
1921 la prima Messa
solenne fu da me pontificata in Trono a latere Evangelici, sedendo
l'ordinario (Vescovo di Limburg) in rocchetto e mozzetta come primo fra gli altri Vescovi
presenti. La seconda fu pontificata in Trono a latere Evangelici dal
Vescovo di Fulda (nel cui territorio
appè compresa una parte di detta città, sebbene non quella in cui
si trova il cosiddetto Duomo
trova la chiesa, ove celebravasi il Pontificale), mentre io fui invitato ad assistere in cappa magna
purein
un altroTrono,
a latere Epistolae,occupando il Vescovo di Limburg
il postolo stesso posto, come
si èsoprasi èaccennato.
Sarebbe, a mio subordinato parere, opportuno
che il nuovo Protocollo Generale del Ceremoniale Pontificiodella Santa Sede regolasse chiaramente questo punto, anche perché,
il distinguendo il Caeremoniale Episcoporum (lib. I cap. XIII
n. 10) fra "Nuntii Apostolici habentes in eo loco facultates Legati de latere",
e "Nuntii Apostolici non habentes facultates Legati de latere", siciò può creare qualche incertezza al presente,ora
in cui che quella distinzione, di cui
della252r
quale lo stesso Codice di diritto canonico
(cfr. lib. I tit. VII cap. V De Legatis Romani Pontificis) non fa alcuna
menzione, non sembra più pratica. Anche il succitato Decreto della S. C. dei Riti
in data del (26 Novembre 1919) (III ad 4.) parla
senz'altrosemplicemente di "Legati Apostolici Episcopali
charactere insigniti".senza altra distinzione.
Per ciò poi che si riferisce alle
cerimonie civili, ai ricevimenti ed ai pranzi ufficiali, la
precedenza ed il posto occupato dal Nunzio dipende in primo luogo dalla sua qualità di
Decano del Corpo diplomatico.il diritto di precedenza è riconosciuto al Nunzio in su tutti gli
altri diplomatici è riconosciuto al Nunzio inOra tale qualitàè
gli ériconosciuta in Monaco senza alcuna
possibile contestazione, sia in base alla nota disposizione del CongressoRegolamento del di Vienna,del 1815, sia anche perché egli è il solo ad avere il rango di
Ambasciatore. Quando iIn Berlino, la
questione è stata in pratica risolta favorevolmente per la mia umile
persona, in quanto che, rimaste vacanti tutte le Ambasciate dopo la
guerra, potei giungere a presentare le Lettere credenziali
(o meglio una – d'intesa col252v
Governo – una busta
vuota, non essendo dette Lettere ancora giunte) prima di tutti gli altri
Ambasciatori, vale a dire un giorno prima dell'Ambasciatore di Francia e due
gi e due giorni prima di quello d'Inghilterra, ma la quesessa èrimastateoricamenteinsoluta, in massima,èsebbene impregiudicata, tuttavia ancora insoluta. Dalle
pratiche svoltesi in occasione della questione sulper il diritto di precedenza
decanatoprecedenzadelprecedenza del Nunzio Apostolico in Svizzera risulterebbe che il
Governo di Berlinogermanico segue l'opinione di quegli autori di diritto
internazionale, i quali ritengono che esso spetti ai Nunzi solotanto nei paesi cattolici.spetti ai Nunzi la precedenza. Tale erronea opinio
sentenza potrà essere [vittoriosamente] senza dubbio efficacemente confutata coi validi argomenti esposti nel
Dispaccio-Circolare dell'Eminentissimo Sig. Cardinale Segretario di Stato ai Nunzi N. 15853 del 14 Aprile 1923; converrà tuttavia attendersi con probabilità
adunasono tuttavia da prevedere probabili probabili difficoltà e
resistenzae
del da parte del Ministero degli Esteri di253r
Berlino,
ove predomina sempre lo spirito protestante avverso a Roma.
Posta la sua qualità di
Decano,del Corpo diplomatico, il Nunzio Apostolico ha nei in
Baviera, ove non esiste un sino ad ora un Presidente dello Stato, ha (eccetto il
primo nei ricevimenti e nei pranzi ufficiali il primo posto, anche colla
precedenza anche sul Ministro PresidentePresidente del Consiglio dei Ministrie
sulMi(il quale è a in Monaco al tempo
stesso Ministro degli Esteri); in casa, però, di
diplomatici,precede
onoprecede invece il quest'ultimo. Egualmente in Berlino
ove–
il Nunzioad eccezione
pure
nelle case di personaggi tedeschidelle case di diplomatici, ove prende posto
precedono
ho avuto
egli viene
sempre, in quanto Decanodopo il Presidente della Repubblica, il Cancelliere ed il Ministro
degli Esteri – ha
in quanto Decano,sempre il
ho avuto sempre, in quanto Decano, ilprimo posto:nelle case di personaggi <funzionari e dignitari>
tedeschi gli Ambasciatori, <e quindi anche il Nunzio,> hanno la precedenza su tutti i
personaggi del Paese, – ad eccezione del solo Presi Capo dello Stato o
<o> (Presidente della Repubblica), pe
e quindi – e perciò a me, come Decano, è stato dato sempre il primo posto.
Così, ad esempio, in un pranzo ufficiale daofferto
nel il 1º Dicembre 1921 dal
Sig. Ebert, Presidente della Repubblica,tedesca, al quale erano invitati il il Cancelliere con tutti i Ministri del Reich, i Capi-Missione del
Corpo diplomatico, il Presidente del Reichstag ed altri personaggi politici,
l'umile sottoscritto sedevail Nunzio accompagnòai la Signora Ebert253v
alla sala da
pranzo e sedetti alla sua destra. A sinistra della stessa Signora prese posto il
Sotto-decano del Corpo diplomatico, ossia l'Ambasciatore di Francia, ed aalla mia destra del Nunzio il
Sig. Cancelliere Dr. Wirth, il quale era allora allo stesso tempo Ministro degli
Esteri. In tal guisa il Nunzio ha, un
ho avuto, mi è stato dato,almeno per ciò che riguarda le case di Ministri e
funzionaripersonaggifunzionari tedeschi, un rango anche superiore a quello indicato dal
Martens (Guide diplomatique, 1866, tom. I pag. 133)135-134) o dal Pradier-Fodéré (Cours de droit
diplomatique, t. I pag. 343-344), i quali così si esprimono: "Dans une
maison diplomatique tout fonctionnaire du pays ayant un rang quelconque prend le pas sur les
membres du corps diplomatique, les ambassadeurs exceptés. Ceux-là ne cèdent le pas qu'au
ministre des affaires étrangères. – Par contre dans la maison d'un fonctionnaire ou d'un
dignitaire du pays, les diplomates prennent le pas sur tous les personnages du pays, le
ministre des affaires étrangères seul excepté". Nelle case invece
di diplomatici il Cancelliere ed il Ministro degli Esteri, come pure il Segretario di
Stato nel Ministero degli Esteri, allorché egli rappresenta il Ministro, hanno la
anche in Berlino la precedenza sugli stessi Ambasciatori, e quindi <perciò>
anche sul Nunzio.
254r
V
Uso del Trono nei
Pontificali ed assistenze solenni, anche in caso d'intervento di Eminentissimi
Cardinali.
Il Nunzio in Germania usa il Trono nei Pontificali e nelle assistenze
solenni a norma del can. 269 § 3, e del già citato
Decreto della S. C. dei Riti,
del(26 Novembre 1919, III ad 4. – Non mi
è mai occorso di usare il Trono allaod in genere di celebrare funzioni alla presenza di Eminentissimi
Cardinali.ad eccezione di una
se non una solavolta in occasione di una funzione pomeridiana,
nellacui assisteva anche questo Emo Arcivescovo, nella Chiesa di
S. Michele officiata dai RR. PP. della Compagnia di Gesù in Monaco; in quella
circostanza vennero eretti due Troni, uno a latere Evangelii per il sullodato Cardinale,
l'altro a latere Epistolae per il
Nunzio.
254v
VI
Uso e modo di portare le
decorazioni, cioè in quali
ococcasioni, con quale abito e se eventualmente anche sopra la Mozzetta.
A tale riguardoCirca questo punto occorre innanzi tutto ricordare che,come, secondo l'articolo 109 della Costituzione germanica
dell'11 Agosto 1919, "lo Stato non può conferire decorazioni" (capov. 5) e "nessun
tedesco può accettare da un Governo estero titoli o decorazioni ".(capov. 6)Il portare decorazioni conferite dopo l'entrata in vigore della menzionata
Costituzione sarebbe per essi punibile a norma del § 360 n. 8 del
Codice penale. – La sola Potenza, che può legittimamente
conferire, dei titoli e di fatto conferisce, titoli e decorazioni a tedeschi, è la
S. Sede, giacché (come mi feci un dovere di fare osservare subito al Governo del
Reich) non si può dire che essail S. Padre non è un Sovranosia un Governoestero, estendendosi la sSua
sovranità
pot suprema potestà spirituale a tutto il mondo.
Il surriferito articolo è stato interpretato dal Governo bavarese nel
senso che è bensìSe però è vietato ai cittadini tedeschi di accettare simili
onorificenze255r
(ad eccezione delle Pontificie), ma non già diportare
usare
far uso diquelle ottenute anteriormente. Lenon è però tuttavia loro <per sé> proibito di portare le
decorazioni (tedesche od estere) ottenute anteriormente. Il mettere perciò o no
le decorazioni nelle feste officiali date da funzionari tedeschi dipende<, anche per
i diplomatici esteri,> piuttosto dall'uso e dalle tendenze dei vari Paesi della
Germania. Così le decorazioni vengono quindi
senz'altro portate in Baviera nei ricevimenti e pranzi
ufficiali, nel modo universalmente praticato,
ed anche il Nunzioanche presso le Autorità governative, come dagli altri personaggi,
anche <compresi i> tedeschi, così pure dal Nunzio,
che le mette sull'abito piano nel modo in uso
praticato anchein uso anche in Roma. PrimaAi tempi della rivoluzioneMonarchia ho avuto talvolta occasione di
portarle, <secondo> come
d<l>a prassi qui <qui allora> vigente, anche sulla mozzetta,
ad esempio per la cerimonia d sopra descritta della presentazione delle Lettere
credenziali; dopo la rivoluzione non mi si è più
presenta
offepiù data più alcuna simile
circostanza.
In Berlino invece (ove maggior influenza ha,
<avuto,> sino ad ora, avuto il partito socialista, cui appartengono così il
Presidente del Reich, Sig. Ebert, come il Ministro Presidente della Prussia,
Sig. Braun) nelle cerimonie, ricevimenti o pranzi ufficiali presso le
Autorità governative, non vi
così sia del Reichcomeche dalla Prussia, non vi è piùattualmente l'uso di portare le decorazioni. Ciò venne anzi
espressamente significato in occasione d ai singoli
Capi-255v
Missione in occasione del pranzo uff
p offerto dal Sig. Presidente della Repubblica, cui ho sopra accennato. I
diplomat membri del Corpo diplomatico, portano e quindi anche il Nunzio,
portano
però
le decorazioni nel modo consuetoperò, come è naturale, le decorazioni nei ricevimenti o pranzi dati
da un Ambasciatore o Ministro delle Potenze estere secondo il modo universalmente
praticato.
VII
Uso della Croce pettorale sopra la Cappa
In Germania
vi è l'uso che i Vescovi, gli Arciabati, e quindi anche il Nunzio, portino la Croce
pettorale sopra la Cappa. Cotesta S. Congregazione giudicherà se possa mantenersi tale
uso, il quale, salvo errore, non sembramiche sia espressamente vietato riprovato, come lo èmentre che è esplicitamente vietato
èsuper sacras vestes eamdem Crucem gestare super sacras vestes in sacris functionibus (Caerem.
Episcop. l. II cap. VIII n. 14; S. R. C. N. 3301
Arboren. 14 Junii 1873 ad 1., N. 3873 Sancti Jacobi de
Cile 6 Septembris 1895 ad 2., N. 4035 Romana 20 Junii
1899 ad 2.).
256r
VIII
Consuetudine d'inviare
lettere ufficiali di augurio nella ricorrenza del Santo Natale e del nuovo anno, ed a
quali Personaggi.
In questa Nunziatura, per quanto ho
potuto rilevare anche dall'Archivio, vi è la consuetudine di umiliareoffrire auguri per le SS. Feste Natalizie,e per il nuovo anno,
all'Eminentissimo Superio con lettera ufficiale o con telegramma, all'Eminentissimo
Superiore e, per Suo mezzo, al S. Padre.
È noto che i Nunzi Apostolici di prima
classe hanno il privilegio di poter scrivere direttamente al Sovrano Pontefice in occasione
delle dette Feste. Siccome tuttavia nessuna
dichiarazionenon ho ricevuto alcuna notificazione mi è
giunta dalla S. Sede circa la classe cui appartiene la Nunziatura Apostolica
di Berlino,recentemente eretta, non ho mai osato di umiliare direttamente al
Trono di Sua Santità i miei voti filiali in tale
ricorrenza.
256v
Quanto alle Autorità civili, il
Sig. Ebert, Presidente della Repubblica in Berlino, ha
introdotto dal 1922primo Gennaio 1922 l'uso di ricevere per gli auguri del Capo d'annodi Capodanno <capo d'anno> i Capi-Missione del Corpo
diplomatico accreditati presso il Reich.
Il Nunzio come Decanoinvia nella qualità di Decano manda il
relativo invito ai suddetti Capi-Missione e pronuncia in loro nome un discorso di
circostanza. La prima volta, che talesimile ricevimento ebbe luogo, il menzionato Sig. Ebert mi fece
conoscere che gli sarebbe riuscito assai gradito, se avessi usato in la lingua
tedesca, come già in occasione della avevo già fatto per la presentazione delle
Lettere credenziali; ma io mi vidi nella necessità di rispondere che, per quanto
personalmente desiderassi di soddisfare il desiderio del Sig. Presidente, tuttavia,
poiché nella [o] nella circostanzain tale occasione non ero
sono <ero> se non l'interprete e, per così dire, il
portavoce dell'intiero Corpo diplomatico, non potevo usare se non una lingua da tutti
257r
compresa ed ammessa, vale a dire il francese. Questo punto
di vista è stato definitivamente adottato. Il Sig. Pr Ebert risponde invece in
tedesco.
In Monaco, ai tempi della Monarchia e prima della guerra mondiale, aveva luogo
la sera del 1º primo Gennaio un grande ricevimento a Corte,
cui interveniva il Corpo diplomatico. Dopo la rivoluzione non si è avuta più sino ad ora per la ricorrenza in parola alcuna simile cerimonia, ma il giorno di Ca capo d'anno il
Sig. Ministro Presidente e Ministro degli Esteri fa al Nunzio una visita di auguri,
ovvero, in caso di qualora questi trovisi sia assente (come mi è accaduto
negli ultimi anno per essermi dovuto trovare in Berlinonella ricorrenza suddetta in Berlino), lascia una carta da
visita o si iscrive in
nell'apposita lista.nel registro posto nell'anticamera della Nunziatura.Il Nunzio restituisce quanto prima la visita medesima. Mi è poi sembrato
conveniente di continuare a<d> firm apporre la mia firma nei registri dei
membri <Principi e delle Principesse> dell'antica Famiglia
Regnante<ale> di Baviera, sebbene ciò non abbia al presente carattere
ufficiale.
257v
IXFormalità da compiersi alla
fine della Missione.
In Monacoalai tempoi
della Monarchia, il Nunzio,
venil Nunzio, al termine della sua Missione,oltre
alle visite ai Principi ed alle
Principesse Reali,
il Nunzio, <allorché veniva, ad esempio, promosso ad una
Nunziatura di prima classe, chiedeva ed otteneva una udienza di congedo dal
Re.>
c<C>ondotto <col suo seguito> alla Residenza
reale in equipaggi di Corte ed accompagnato da un Ciambellano in funzione di
m<M>aestro delle Cerimonie, egli veniva ricevuto solennemente dal Sovrano, in
soll
solenneUdienza di congedo, cui assisteva
assistendo alla Udienza alla presenza anche del Ministro
degli Esteri. Visite di congedo faceva egli anche altresì ai
Principi ed alle Principesse della Famiglia Reale. Dopo la rivoluzione, non vi è
stata sino ad oggi alcuna occasione per regolare per regolare il cerimoniale
le formalità relative alla fine della Missione del Nunzio o di un
Ministroun MinistroMinistro accreditato al in Baviera; il Ministero degli Esteri
per ciò,perciò, da me parimenti interrogato,al riguardo, mi ha dato una risposta eguale a quella surriferita
concernente la presentazione delle Lettere credenziali.
Nemmeno in Berlino si
ha
sino è presentato finora un precedenteil caso della fine della Missione di un Nunzio; non posso quindi che
riferire il ceremoniale in uso per gli altri Ambasciatori, norile-
258r
tavando tuttavia che essoil medesimo non può applicarsi in modo del
tutto identico per i Nunzi, i quali, non
ricevono
rimettono
lettres de rappelcome nota,come è noto e rileva anche il Pradier-Fodéré
(op. cit. t. I pag. 441), non rimettono lettr le cosiddette
lettres de rappel. L'Amba Esso ha dunque luogo colle seguenti
formalitá:
L'Ambasciatore chiede per mezzo del Ministro degli Esteri un'Udienza di
congedo al Presidente della Repubblica, il quale fissa il giorno e l'ora dellaricevimento.medesima. L'Introduttore del Corpo diplomatico ne dà partecipazione
all'Ambasciatore e, venuto<venuto> recatosii
ail
momento stabilito, vasi recasi reca a prenderlo all'Ambasciata, ee lo conduce in una carrozzaautomobile del Presidente alla
residenzaal Palazzo
del medesimo. di questo. All'ingresso l'Ambasciatore è ricevuto da un addetto dell'al di lui Ufficio,
del
Capo dello Stato, che lo
Presidente medesimo,
ed attende
poi
e si reca accompagna nell'aAnticamera della Sala delle udienze,della Sala delle udienze, ove <egli> rimane sino a che, annunziato e preceduto dail
summenzionato Introduttore, lo
a
annunziatolo al Presidente,
lo
in
entra vien fatto entrare nella Sala delle udienze, ovestessa, in cui nella quale il Presidente, con alla destra il
Ministro degli Esteri ed alla sinistra il Capo del detto Ufficio, lo attende in piedi.
Do Fatto un inchino, l'Ambasciatore, pure in piedi,consegnarimette con alcune parole di circostanza (ma
senza un discorso formale) le lettres de rappel al Presidente, che le consegna subito
al Ministro degli Esteri e, dopo aver brevemente risposto, con
alsempre in piedi, invita l'Ambasciatore a sedersi e si
intrattiene alquanto con lui. Terminata l'Udienza e preso
congedoatosi dal Presidente,
l'Ambasciatore viene col collo stesso cerimoniale ricondotto alla sua residenza.
L'abito prescritto è la redingote. L'Ambasciatore non è in tale
occasione accompagnato dal suo personale.
258v
Altri modi La Missione di un Nunzio, come quella di
come <al pari che> quella di ogni altro Ambasciatore, può
terminare altresì, come è ben noto, anche per altra in altri modi, massimead esempio, in caso di rottura delle relazioni diplomatiche o della
morte del Nunzio stesso. Non sembrandomido tuttavia che il presente punto, qualecome esso è formulato, tocchicontempli tali casi, mi asterrò dall'intrattenermi intorno aidal dilungarmi discorrere dei medesimi, e mi
limitandomi ad osser a ricordare che del primo caso non vi sono è
statio, alcunda oltredurante più di un secolo, alcun esempio in Baviera, giacché dalla
venuta ina Monaco (Ottobre
1818) di Mons. Serra di Cassano, Arcivescovo di Nicea, dopo la
nell'Ottobre 1818 perdopo la esecuzioconclusione del Concordato, non vi è statasi è mai avuta interruzione delle relazioni
diplomatiche. Quanto al secondo, esso si verificò pur troppo
nell'Aprile 1917 colla perdita del compianto Mons. Aversa; le formalità compiute in
tale
occasiquella dolorosa occasionecircostanza trovansi esposte nel Rapporto dell'Illmo e Revmo
Mons. Schioppa, allora 259r
Uditore della Nunziatura in
Baviera, N. 64 del 18 Aprile 1917.
X
Titolo di Eccellenza Revma,
ufficialmente riconosciuto
Il Il [sic] titolo di
(Exzellenz
)Eccellenza Rev(Revma) è in tutta la Germania ufficialmente ed
universalmente riconosciuto alai Nunzio così di Berlino come di
Monaco.
XI
Prerogative protocollari di Decano del Corpo Diplomatico, in
relazione anche a Missioni Straordinarie
Il Nunzio, ha, cosìtanto in Berlino comequanto in Monaco, nella sua qualità dicome Decano del Corpo diplomatico, tutte le prerogative inerenti,
secondo le consuetudini,diplomatiche a tale qualità. Egli quindi non solo ha la
ha la precedenza suglituttigli altri membri del Corpo diplomatico, pronunzia li
riunisce in caso di bisogno,per questioni di comune interesse,
ed aglpronunzia discorsi ed agisce in loro nome, allorché il Corpo
diplomatico si presenta o svolge una determinata azione in modo collettivo, inviamanda le <varie> partecipazioni e gli inviti per varie cerimonie, alle quali esso interviene a capo,
interviene ufficialmente, come, ad esempio per il
ricevi-259v
mento di Capo d'anno, co prescrive (qualora
sia il caso, d'accordo col Ministero degli Esteri) l'abito da portarsi nelle medesime,
ecc.
Dopo la costituzione del nuovo regime repubblicano non vi si è finora
presentata per il Nunzio alcuna occasione di Missione straordinaria
ufficiale. Ai tempi non sono quindi in grado di dare informazioni Ai tempi della
Monarchia, anche il in tali circostanze ial Nunzio di Monaco erano
riconosciute le sue prerogative di Decano. Così ad esempio il Nun
Mons. Frühwirth (ora Emo Cardinale)di S. R. C.) ebbe nel Dicembre 1912
lo lo specialel'incarico di rappresentare il S. Padre ai funerali deldi S. A. R. il Principe
Reggente. Come si può rilev rilevare dal Rapporto del sullodato Nunzio N. 6191
in data del 20 di dellopredettostesso mese di Dicembre, egli ebbe prese posto, nel corteo
per il solenne trasporto della salma, subito dopo i Principi di sangue reale. Il
Sig. Cambon, Rappresentante della Francia, reclamòpretese<ndeva di avere> il passo sul Rappresentante del
S. Padre, asserendo che l'ordine doveva essere stabilito secondo la lettera alfabetica:
France, Saint Siège. Ma il Ministero degli Esteri bavarese tenne fermo, domandando anche all'uopo informazioni a Berlino, ove fu confermato che il
Rappresentante della S. Sede dovesse procedere, come di fatto
avvenne.
260r
XII
Indicazioni sulla posizione del
Personale subalterno ufficiale addetto alla Rappresentanza Pontificia, in relazione al
Personale subalterno delle Rappresentanze di altre Nazioni.
In
Berlino
,
ove non vi è stata sinora occasione di determinare questo punto. - In Monaco(come mi è stato testé confermato, dietro mia domanda,
<dichiarato> al Ministero degli Esteri) l'Uditore della Nunziatura ha il rango
di Consigliere di Legazione (Legationsrat) ed ha la precedenza su tutti gli altri
membri della del personale subalterno delle Rappresentanze diplomatiche in Baviera;
il Segretario della Nunziatura ha il rango di Segretario di Legazione
(Legationssekretär).senza alcuna speciale precedenza.
Dopo di ciò,
chinato
246r, hds. von unbekannter Hand oberhalb der Betreffzeile in roter
Farbe vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Vannutelli, Vincenzo vom 20. März 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14797, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14797. Letzter Zugriff am: 27.12.2024.