Dokument-Nr. 14797
Pacelli, Eugenio an Vannutelli, Vincenzo
[Berlin], 20. März 1924

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sul Quesiti di cerimoniale concernenti i Rappresentanti Pontifici all'estero
Mi pervenne con alcuni giorni di ritardo il venerato Dispaccio N. 00923 in data del 9 Febbraio scorso, nel quale l'E. V. R. mi ordinava d'inviare a cotesta S. Congregazione le indicazioni ed or concernenti corrispondenti ai punti ivi proposti. In esecuzione di tale ordine mi onoro di rispondere a ciascuno di essi, nel modo seguente:
I
I
Uso di fare atto di omaggio agli Emi Signori Cardinali di Curia, con visita personale, se il Rappresentante Pontificio riceve la nomina in Roma, con lettera se fuori di Roma: parimenti circa l'uso della stessa visita in occasione di congedo, specialmente per gli Emi Signori Cardinali componenti la S. Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari.
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Tale uso è, per quanto io sappia, comunemente praticato e sembrami del tutto commendevole ed opportuno.
II
Svolgimento della cerimonia della presentazione delle Lettere Credenziali, in conformità dell'uso della prassi vigente in cotesta Nazione.
1º) In Berlino, ove la Nunziatura Apostolica è stata eretta, come è ben noto, nel 1920, la cerimonia della presentazione delle Lettere credenziali si svolse in questo modo:
Alle ore 11½ l'Introduttore del Corpo diplomatico e Capo del Protocollo venne a prendermi nella mia residenza con due un automobili e ed insieme ad esso ed al del Sig. Presidente del Reich e, accompagnato da l esso ed al detto Signore (che prese posto alla mia sinistra) e dal mio Segretario mi recai al p Palazzo del Presidente del Reich. menzionato Presidente. Questi era ad attendermi nella Sala delle Udienze, ove venni immediatamente introdotto, ed ivi, alla presenza altresí del Ministro degli Esteri e di altri funzionari, pronunziai in lingua tedesca il un discorso di circostanza, comunicato il cui testo era stato da me comunicato in
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precedenza. Il Sig. Presidente rispose alla sua volta con un discorso, del quale mi era stata data
Mezz'ora prima del
Alle ore 11½ l'Introduttore del Corpo diplomatico venne a prendermi nella mia residenza con due automobili del Sig. Presidente del Reich.Nella prima presi posto insieme al detto Signore;nellaseconda era destinata per il mio seguito. All'ingresso del Palazzo del menzionato Presidente fui ricevuto da un Signore addetto alla di Lui persona, il quale mi condusse nell'anticamera della Sala delle udienze. Dopo di ciòL'Introduttore del Corpo diplomatico mi accompagnò nella Sala medesima, ove era il Presidentemi attendeva il Presidente, circondato dal il Sig. Ministro degli Esteri. Pronunziato in lingua tedesca un discorso di circostanza, consegnai le Lettere credenziali al Capo dello Stato, il quale rispose alla sua volta con un discorso egualmente in tedesco. D Quindi ven-
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ne introdotto nella Sala il mio seguito, che io presentai al Signor Presidente. Questi mi trattenne poi in per alcun tempo in cordiale colloquio, finito il quale, venni ricondotto dall'Introduttore alla mia residenza. Il Sig. Presidente, il Sig. Ministro degli Esteri ed il più volte menzionato Introduttore del Corpo diplomatico indossavano la redingote; ioportavo la sottana violacea con rocchetto e mazzetta.
2º) In Monaco al tempo della Monarchia la presentazione delle Lettere credenziali aveva luogo con speciale solennitá.
Una mezz'ora circa prima del momento fissato per l'Udienza reale, veniva alla Nunziatura un Cerimoniere di Corte a prendere il Nunzio. In una prima vettura prendeva posto saliva prendeva posto posto il il personale della Nunziatura; seguiva il battistrada a cavallo ed infine la in una grande berlina, in cui prendeva posto si trovava il Rappresentante Pontificio, avendo di fronte il menzionato Cerimoniere.
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Lungo la scala del Palazzo reale erano era schierata a due file la guardia del corpo, che presentava le armi al passaggio del Nunzio. Ai piedi della medesima gli venivano incontro due aiutanti di campo del Re, e nella prima sala dell'appartamento si trovava il Gran Maestro delle Cerimoniedi Corte il quale, introdotto il Nunzio nella salaseguente, gli presentava le alte cariche di Corte e la Casa civile e militare del Re. Dopo di che l'Inviato pontificio veniva dal suddetto Gran Maestro delle Cerimonie introdotto nella Sala del Trono alla presenza di Sua Maestà, al cui lato era il Ministro degli Affari Esteri. Il Nunzio, ossequiato il Sovrano, pronunziava il discorso di uso e rassegnava poi nelle Mani del Re le Lettere credenziali. Sua Maestà non era solito di rispondere in questa occasione con un discorso formale, ma intratteneva il
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Nunzio in colloquio; dopo di che questi veniva condotto nella Sala di ricevimento della Regina, cui egualmente rimetteva le Lettere credenziali.Infine collo stesso solen cerimoniale faceva ritorno alla sua al Palazzo della Nunziatura.
Dopo la rivoluzione del Novembre 1918 non vi è statapiù alcuna formale presentazione di Lettere credenziali nel ristrettissimo Corpo diplomatico accreditato in Baviera. Un unico caso, si è verificatosi per il Ministro di Francia, Sig. Dard, si svolse in modo affatto singolare. Egli, giunto a Monacosenza la consueta previa domanda di agrément da parte del suo Governo, chiese semplicemente una U udienza al Ministro Presidente e Ministro degli Esteri, il quale era allora il Sig. von Kahr,senza far cenno dello scopo dellasua visita Ottenutala e recatosi così dal men-
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zionato Ministro, gli consegnò senz'altro le Lettere credenziali, che questi, data la situazione politica, dovette accettare.Per rispondere [ein Wort unlesbar] al presente punto secondonei riguardi della Baviera,non mi è rimastocherivolgermi al aquesto Ministero degli Esteri, cui ho chiesto quale sarà il ceremoniale in occasione della presentazione delle Lettere credenziali da parte del nuovo Nunzio:; La risposta è stata la seguente: ma nemmeno il Ministero stesso è stato in grado di darmi una risposta alcuna indicazione e si è limitato a rispondere che, "non si è presentata ancora alcuna occasione per regolare il ceremoniale della presentazione delle Lettere credenziali, esso sarà determinato non è stato ancora determinato, e lo sarà allorché se ne darà presenterà il caso".
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III
Qualità ed uso degli abiti prelatizi nelle varie cerimonie religiose e civili, nei ricevimenti e pranzi ufficiali, e specialmente circa l'uso o meno della Mantelletta in alcune occasioni
Il Nunzio usa in Germania la cappa magna nei Pontificali od assistenze solenni in Trono, il rocchetto e la mozzetta nella celebrazione della Messa privata, se fatta con qualche solennità, ed in in occasione di altre funzioni ecclesiastiche o di altre funzioni ecclesiastiche, come ad es. la benedizione col SS.mo Sacramento; non usa mai la mantelletta nel territorio della Nunziatura. Nelle cerimonie civili, esso porta il rocchetto e la mozzettaper la presentazione delle lettere credenziali; per il ricevimento di Capo d'anno in Berlino, in cui il Presidente del Reich ed i Capi-Missioni [sic] del Corpo diplomatico indossano,
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per disposizione del Ministero degli Esteri, non l'uniforme, ma la semplice redingote, sono sino ad ora andato in abito piano con ferrajolo.

Nei ricevimenti e pranzi ufficiali il Nunzio porta egualmente l'abito piano con ferraiolo, mentre che nei ricevimenti o pranzi intimi, e soprattutto nei déjeuners, soglio usare il solo si suole usare l'abito anzidetto senza ferraiolo.
In questa, come anche in altre Nunziature, è uso che il Nunzio abbia la cappa e le altre vesti violacee di seta ondulata (amoerre), né sembra che tale consuetudine sia statarevocata, almeno espressamente, dal recente Decert Decreto della S. C. dei Riti del 26 Novembre 1919. Parmi subordinatamente conveniente che essa sia mantenuta, giacché serve a distinguere ed a circondare di maggior decoro il Rappresentante Pontificio di fronte ai Vescovi.
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IV
Precedenza e posto occupato nelle surriferite circostanze
Per ciò che riguarda le cerimonie religiose, al Nunzio, nelle ceri funzioni (piùfrequenti al tempo della del cessato regime monarchico)cui egli assiste ufficia nella Chiesa metropolitana di Monaco, si assegna un posto distinto nel presbiterio con inginocchiatoio e sedile. Tale uso era praticato anche sotto i miei Predecessori in questa Nunziatura.In tuttigli altri luoghi della Germania mi è stato dato in ogni occasione il primo posto, anche presente l'Ordinario. Così, ad esempio, essendo dovuto recarmi ufficialmente in Würzburg, il Revmo Vescovo, circondato dal Capitolo cattedrale, mi ricevette solennemente allapoi all'ingresso del Duomo, invitandomi poi a prender posto sul Trono, mentre egli rimaneva nel primo stallo del coro. In occasione del Congresso generale cattolico in Francoforte nel
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1921 la prima Messa solenne fu da me pontificata in Trono sedendo l'ordinario (Vescovo di Limburg) in rocchetto e mozzetta come primo fra gli altri Vescovi presenti. La seconda fu pontificata in Trono a latere Evangelici dal Vescovo di Fulda (nel cui territorio appè compresa una parte di detta città, sebbene non quella in cui si trova il cosiddetto Duomo), mentre io fui invitato ad assistere in cappa magnainTrono, a latere Epistolae,occupando il Vescovo di Limburg il postolo stesso posto, comesoprasi èaccennato.
Sarebbe, a mio subordinato parere, opportuno che il nuovo Protocollo Generale del Ceremoniale Pontificio regolasse chiaramente questo punto, anche perché, il distinguendo il Caeremoniale Episcoporum (lib. I cap. XIII n. 10) fra "Nuntii Apostolici habentes in eo loco facultates Legati de latere", e "Nuntii Apostolici non habentes facultates Legati de latere", si può creare qualche incertezza al presente, in cui che quella distinzione, di cui della
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quale lo stesso Codice di diritto canonico (cfr. lib. I tit. VII cap. V De Legatis Romani Pontificis) non fa alcuna menzione, non sembra più pratica. Anche il succitato Decreto della S. C. dei Riti in data del (26 Novembre 1919) (III ad 4.) parla di "Legati Apostolici Episcopali charactere insigniti"senza altra distinzione.
Per ciò poi che si riferisce alle cerimonie civili, ai ricevimenti ed ai pranzi ufficiali, la precedenza ed il posto occupato dal Nunzio dipende in primo luogo dalla sua qualità di Decano del Corpo diplomatico.Ora tale qualitàèriconosciuta in Monaco senza alcuna contestazione, sia in base alla nota disposizione del Congresso di Vienna, sia anche perché egli è il solo ad avere il rango di Ambasciatore. Quando in Berlino, la questione è stata risolta favorevolmente per la mia umile persona, in quanto che potei presentare le Lettere credenziali (o meglio una – d'intesa col
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Governo – una busta vuota, non essendo dette Lettere ancora giunte) un giorno prima dell'Ambasciatore di Francia e due gi e due giorni prima di quello d'Inghilterra, ma la quesessa èrimastateoricamenteinsoluta, in massima,sebbene impregiudicata, tuttavia ancora insoluta. Dalle pratiche svoltesi in occasione della questione sul diritto di precedenza decanatoprecedenzadel Nunzio Apostolico in Svizzera risulterebbe che il Governo di Berlino segue l'opinione di quegli autori di diritto internazionale, i quali ritengono che solo nei paesi cattolicispetti ai Nunzi la precedenza. Tale erronea opinio sentenza potrà essere [vittoriosamente] confutata coi validi argomenti esposti nel Dispaccio-Circolare dell'Eminentissimo Sig. Cardinale Segretario di Stato N. 15853 del 14 Aprile 1923; converrà tuttavia attendersi con probabilità aduna resistenza del da parte del Ministero degli Esteri di
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Berlino, ove predomina sempre lo spirito protestante avverso a Roma.
Posta la sua qualità di Decano, il Nunzio Apostolico ha nei in Baviera, ove non esiste un sino ad ora un Presidente dello Stato, ha (eccetto il primo nei ricevimenti e nei pranzi ufficiali il primo posto, anche colla precedenza anche sul Ministro PresidenteeMinistro degli Esteri; in casa, però, di diplomatici,precede invece il quest'ultimo. Egualmente in Berlino ovead eccezionedelle case di diplomatici, ove prende postodopo il Presidente della Repubblica, il Cancelliere ed il Ministro degli Esteri – hasempre ilprimo posto: Così, ad esempio, in un pranzo ufficiale dato dal Sig. Ebert, Presidente della Repubblica, al quale erano invitati il il Cancelliere con tutti i Ministri del Reich, i Capi-Missione del Corpo diplomatico, il Presidente del Reichstag ed altri personaggi politici, l'umile sottoscritto sedevail Nunzio accompagnò la Signora Ebert
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alla sala da pranzo e sedetti alla sua destra. A sinistra della stessa Signora prese posto il Sotto-decano del Corpo diplomatico, ossia l'Ambasciatore di Francia, ed a destra del Nunzio il Sig. Cancelliere Dr. Wirth, il quale era allora allo stesso tempo Ministro degli Esteri. In tal guisa il Nunzio ha, unalmeno per ciò che riguarda le case di Ministri e funzionaripersonaggi tedeschi, un rango anche superiore a quello indicato dal Martens (Guide diplomatique, 1866, tom. I pag. 133) o dal Pradier-Fodéré (Cours de droit diplomatique, t. I pag. 343-344), i quali così si esprimono: "Dans une maison diplomatique tout fonctionnaire du pays ayant un rang quelconque prend le pas sur les membres du corps diplomatique, les ambassadeurs exceptés. Ceux-là ne cèdent le pas qu'au ministre des affaires étrangères. – Par contre dans la maison d'un fonctionnaire ou d'un dignitaire du pays, les diplomates prennent le pas sur tous les personnages du pays, le ministre des affaires étrangères seul excepté".
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V
Uso del Trono nei Pontificali ed assistenze solenni, anche in caso d'intervento di Eminentissimi Cardinali.
Il Nunzio in Germania usa il Trono nei Pontificali e nelle assistenze solenni a norma del can. 269 § 3, e del Decreto della S. C. dei Riti, (26 Novembre 1919, III ad 4. – Non mi è mai occorso di usare il Trono alla presenza di Eminentissimi Cardinaliad eccezione di unavolta in occasione di una funzione pomeridiana, nellacui assisteva anche questo Emo Arcivescovo, nella Chiesa di S. Michele officiata dai RR. PP. della Compagnia di Gesù in Monaco; in quella circostanza vennero eretti due Troni, uno a latere Evangelii per il sullodato Cardinale, l'altro a latere Epistolae per il Nunzio.
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VI
Uso e modo di portare le decorazioni, cioè in quali ococcasioni, con quale abito e se eventualmente anche sopra la Mozzetta.
A tale riguardo occorre innanzi tutto ricordare che, secondo l'articolo 109 della Costituzione germanica dell'11 Agosto 1919, "lo Stato non può conferire decorazioni" (capov. 5) e "nessun tedesco può accettare da un Governo estero titoli o decorazioni ". La sola Potenza, che può conferire, dei titoli e di fatto conferisce, titoli e decorazioni a tedeschi, è la S. Sede, giacché (come mi feci un dovere di fare osservare subito al Governo del Reich) non si può dire che essasia un Governoestero, estendendosi la sua sovranità spirituale a tutto il mondo.
Il surriferito articolo è stato interpretato dal Governo bavarese nel senso che è bensì vietato ai cittadini tedeschi di accettare simili onorificenze
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(ad eccezione delle Pontificie), ma non già diportarequelle ottenute anteriormente. Le decorazioni vengono quindi portate in Baviera nei ricevimenti e pranzi ufficiali, nel modo universalmente praticato, ed anche il Nunzio come dagli altri personaggi, così pure dal Nunzio, sull'abito piano nel modo in uso in Roma. Prima della rivoluzione ho avuto occasione di portarle, anche sulla mozzetta, ad esempio per la cerimonia d sopra descritta della presentazione delle Lettere credenziali; dopo la rivoluzione non si è presenta offe data più alcuna simile circostanza.
In Berlino invece nelle cerimonie, ricevimenti o pranzi ufficiali presso le Autorità governative, non vi così sia del Reichcome dalla Prussia, non vi è più l'uso di portare le decorazioni. Ciò venne anzi espressamente significato in occasione d ai singoli Capi-
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Missione in occasione del pranzo uff p offerto dal Sig. Presidente della Repubblica, cui ho sopra accennato. I diplomat membri del Corpo diplomatico, portano e quindi anche il Nunzio, portano le decorazioni nel modo consueto le decorazioni nei ricevimenti o pranzi dati da un Ambasciatore o Ministro delle Potenze estere secondo il modo universalmente praticato.
VII
Uso della Croce pettorale sopra la Cappa
In Germania vi è l'uso che i Vescovi, gli Arciabati, e quindi anche il Nunzio, portino la Croce pettorale sopra la Cappa. Cotesta S. Congregazione giudicherà se possa mantenersi tale uso, il quale, salvo errore, non sembramiche sia espressamente vietato riprovato, come lo èsuper sacras vestes eamdem Crucem gestare in sacris functionibus (Caerem. Episcop. l. II cap. VIII n. 14; S. R. C. N. 3301 Arboren. 14 Junii 1873 ad 1., N. 3873 Sancti Jacobi de Cile 6 Septembris 1895 ad 2., N. 4035 Romana 20 Junii 1899 ad 2.).
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VIII
Consuetudine d'inviare lettere ufficiali di augurio nella ricorrenza del Santo Natale e del nuovo anno, ed a quali Personaggi.
In questa Nunziatura, per quanto ho potuto rilevare anche dall'Archivio, vi è la consuetudine di umiliare auguri per le SS. Feste Nataliziee per il nuovo anno, all'Eminentissimo Superio con lettera ufficiale o con telegramma, all'Eminentissimo Superiore e, per Suo mezzo, al S. Padre.
È noto che i Nunzi Apostolici di prima classe hanno il privilegio di poter scrivere direttamente al Sovrano Pontefice in occasione delle dette Feste. Siccome tuttavia nessuna dichiarazione notificazione mi è giunta dalla S. Sede circa la classe cui appartiene la Nunziatura Apostolica di Berlino, non ho mai osato di umiliare direttamente al Trono di Sua Santità i miei voti filiali in tale ricorrenza.
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Quanto alle Autorità civili, il Sig.  Presidente della Repubblica in Berlino, ha introdotto dal 1922 l'uso di ricevere per gli auguri del Capo d'anno i Capi-Missione del Corpo diplomatico accreditati presso il Reich.
Il Nunzio come Decanoinvia nella qualità di Decano il relativo invito ai suddetti Capi-Missione e pronuncia in loro nome un discorso di circostanza. La prima volta, che tale ricevimento ebbe luogo, il menzionato Sig. Ebert mi fece conoscere che gli sarebbe riuscito assai gradito, se avessi usato in la lingua tedesca, come già in occasione della avevo già fatto per la presentazione delle Lettere credenziali; ma io mi vidi nella necessità di rispondere che, per quanto personalmente desiderassi di soddisfare il desiderio del Sig. Presidente, tuttavia, poiché nella [o] nella circostanza non ero se non l'interprete e, per così dire, il portavoce dell'intiero Corpo diplomatico, non potevo usare se non una lingua da tutti
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compresa ed ammessa, vale a dire il francese. Questo punto di vista è stato definitivamente adottato. Il Sig. Pr Ebert risponde invece in tedesco.
In Monaco, ai tempi della Monarchia e prima della guerra mondiale, aveva luogo la sera del primo Gennaio un ricevimento a Corte, cui interveniva il Corpo diplomatico. Dopo la rivoluzione non si è avuta sino ad ora alcuna simile cerimonia, ma il giorno di Ca capo d'anno il Sig. Ministro Presidente e Ministro degli Esteri fa al Nunzio una visita di auguri, ovvero, in caso di qualora questi trovisi sia assente (come mi è accaduto negli ultimi anno per essermi dovuto trovare in Berlinonella ricorrenza suddetta in Berlino), lascia una carta da visita o si iscrive inapposita lista.
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IXFormalità da compiersi alla fine della Missione.
In Monacoal tempo della Monarchia, il Nunzio, venoltrele visite ai Principi ed alle Principesse Reali, veniva ricevuto dal Sovrano, inUdienza di congedo, cui assisteva anche del Ministro degli Esteri. Dopo la rivoluzione, non vi è stata sino ad oggi alcuna occasione per regolare per regolare il cerimoniale le formalità relative alla fine della Missione del Nunzio o di un Ministro accreditato al in Baviera; il Ministero degli Esteri per ciò, da me parimenti interrogato, mi ha dato una risposta eguale a quella surriferita concernente la presentazione delle Lettere credenziali.
Nemmeno in Berlino si ha sino è presentato finora un precedente della fine della Missione di un Nunzio; non posso quindi che riferire il ceremoniale per gli altri Ambasciatori, no
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tando tuttavia che esso non può applicarsi in modo identico per i Nunzi, i quali, non ricevono rimettono lettres de rappelcome nota, il Pradier-Fodéré (op. cit. t. I pag. 441), non rimettono lettr le cosiddette lettres de rappel. L'Amba Esso ha dunque luogo colle seguenti formalitá:
L'Ambasciatore chiede per mezzo del Ministro degli Esteri un'Udienza di congedo al Presidente della Repubblica, il quale fissa il giorno e l'ora delricevimento. L'Introduttore del Corpo diplomatico ne dà partecipazione all'Ambasciatore e, venutoil momento stabilito, vasi reca all'Ambasciata, e conduce in una carrozza del Presidente alla residenza del medesimo. di questo. All'ingresso l'Ambasciatore è ricevuto da un addetto dell' Ufficiodel Capo dello Stato, che lo Presidente medesimo, ed attende poi e si reca accompagna nell'anticamera della Sala delle udienze, sino a che, il summenzionato Introduttore, lo a annunziatolo al Presidente, lo in entra vien fatto entrare nella Sala delle udienze, ove il Presidente, con alla destra il Ministro degli Esteri ed alla sinistra il Capo del detto Ufficio, lo attende in piedi. Do Fatto un inchino, l'Ambasciatore, pure in piedi,consegna con alcune parole (ma senza un discorso formale) le lettres de rappel al Presidente, che le consegna subito al Ministro degli Esteri e, dopo aver risposto, con alsempre in piedi, invita l'Ambasciatore a sedersi e si intrattiene alquanto con lui. Terminata l'Udienza e preso congedo dal Presidente, l'Ambasciatore viene col collo stesso cerimoniale ricondotto alla sua residenza. L'abito prescritto è la redingote. L'Ambasciatore non è accompagnato dal suo personale.
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Altri modi La Missione di un Nunzio, come quella di ogni altro Ambasciatore, può terminare altresì, come è ben noto, anche per altra in altri modi, massime in caso di rottura delle relazioni diplomatiche o della morte del Nunzio stesso. Non sembrandomido tuttavia che il presente punto, quale esso è formulato, tocchi tali casi, mi asterrò dall'intrattenermi intorno ai medesimi, e mi limitandomi ad osser a ricordare che del primo caso non vi sono è statio, alcunda oltre un secolo, alcun esempio in Baviera, giacché dalla venuta in Monaco (Ottobre 1818) di Mons. Serra di Cassano, Arcivescovo di Nicea, dopo la nell'Ottobre 1818 per la esecuzione del Concordato, non vi è stata mai interruzione delle relazioni diplomatiche. Quanto al secondo, esso si verificò pur troppo nell'Aprile 1917 colla perdita del compianto Mons. Aversa; le formalità compiute in tale occasi dolorosa occasione trovansi esposte nel Rapporto dell'Illmo e Revmo Mons. Schioppa, allora
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Uditore della Nunziatura in Baviera, N. 64 del 18 Aprile 1917.
X
Titolo di Eccellenza Revma, ufficialmente riconosciuto
Il Il [sic] titolo di Exzellenz è in tutta la Germania ufficialmente ed universalmente riconosciuto al Nunzio così di Berlino come di Monaco.
XI
Prerogative protocollari di Decano del Corpo Diplomatico, in relazione anche a Missioni Straordinarie
Il Nunzio, ha, così in Berlino come in Monaco, nella sua qualità di Decano del Corpo diplomatico, tutte le prerogative inerenti, secondo le consuetudinidiplomatiche a tale qualità. Egli quindi non solo ha la ha la precedenza sututtigli altri membri del Corpo diplomatico, pronunzia li riunisce in caso di bisogno, ed agl agisce in loro nome, allorché il Corpo diplomatico si presenta o svolge una determinata azione in modo collettivo, invia gli inviti per varie cerimonie, alle quali esso interviene a capo, interviene ufficialmente, come, ad esempio per il ricevi-
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mento di Capo d'anno, co prescrive (qualora sia il caso, d'accordo col Ministero degli Esteri) l'abito da portarsi nelle medesime, ecc.
Dopo la costituzione del nuovo regime repubblicano non vi si è finora presentata alcuna occasione di Missione straordinaria ufficiale. Ai tempi non sono quindi in grado di dare informazioni Ai tempi della Monarchia, anche il in tali circostanze ial Nunzio di Monaco erano riconosciute le sue prerogative di Decano. Così ad esempio il Nun Mons. Frühwirth (ora Emo Cardinale) ebbe nel Dicembre 1912 l'incarico di rappresentare il S. Padre ai funerali del Principe Reggente. Come si può rilev rilevare dal Rapporto del sullodato Nunzio N. 6191 del 20 di delpredetto mese di Dicembre, egli ebbe prese posto, nel corteo per il solenne trasporto della salma, subito dopo i Principi di sangue reale. Il Sig. Cambon, Rappresentante della Francia, reclamò il passo sul Rappresentante del S. Padre, asserendo che l'ordine doveva essere stabilito secondo la lettera alfabetica: France, Saint Siège. Ma il Ministero degli Esteri bavarese tenne fermo, domandando all'uopo informazioni a Berlino, ove fu confermato che il Rappresentante della S. Sede dovesse procedere, come di fatto avvenne.
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XII
Indicazioni sulla posizione del Personale subalterno ufficiale addetto alla Rappresentanza Pontificia, in relazione al Personale subalterno delle Rappresentanze di altre Nazioni.
In Berlino , ove non vi è stata sinora occasione di determinare questo punto. - In Monaco l'Uditore della Nunziatura ha il rango di Consigliere di Legazione (Legationsrat) ed ha la precedenza su tutti gli altri membri della del personale subalterno delle Rappresentanze diplomatiche in Baviera; il Segretario della Nunziatura ha il rango di Segretario di Legazione (Legationssekretär)senza alcuna speciale precedenza.
Dopo di ciò, chinato
246r, hds. von unbekannter Hand oberhalb der Betreffzeile in roter Farbe vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Vannutelli, Vincenzo vom 20. März 1924, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 14797, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/14797. Letzter Zugriff am: 28.12.2024.
Online seit 23.07.2014.