Dokument-Nr. 15638
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 03. August 1926
Regest
Pacelli teilt mit, dass ihn der Rektor des Päpstlichen Orientalischen Instituts d'Herbigny bei seinem letzten Aufenthalt in Berlin auf den Fall des aus ungeklärten Motiven inhaftierten Apostolischen Administrators auf dem Gebiet der Diözese Schytomyr Skalski aufmerksam machte. Der Nuntius veranlasste den Mitarbeiter im Auswärtigen Amt Graf von Zech-Burkersroda dazu, seinen Cousin, den deutschen Botschafter in Moskau Graf Brockdorff-Rantzau, um Intervention zugunsten Skalskis zu bitten. Nun liegt die Antwort von Zech-Burkersrodas vor. Der Botschafter teilte ihm mit, dass er sich trotz seines bevorstehenden Urlaubs an den sowjetischen Ministerialdirektor Stein wandte, der zusicherte, sich der Angelegenheit anzunehmen. Brockdorff-Rantzau bedauerte, im Moment nicht mehr tun zu können. Pacelli hofft, den Botschafter demnächst in Berlin treffen und ihm das Schicksal Skalskis erneut empfehlen zu können.Betreff
Circa il Revmo Mons. Teofilo Skalski, prigioniero in Russia
In occasione del suo recente passaggio a Berlino il Remo P. Michele d'Herbigny mi ha esposto il pietoso caso del Remo Mons. Teofilo Skalski, Protonotario Apostolico a. i. p., incarcerato, non si sa per quale motivo, dai bolscevichi il giorno 9 dello scorso mese di Giugno.
Mi sono immediatamente rivolto al Sig. Conte von Zech, addetto a questo Ministero degli Esteri, pregandolo a voler interessare con ogni premura suo cugino, il Sig. Conte Brockdorff-Rantzau, Ambasciatore tedesco a Mosca, in favore del suddetto Prelato.
Il Sig. Conte von Zech mi ha dato ora comunicazione della risposta avuta da Mosca, nella quale il sullodato Sig. Ambasciatore gli partecipa che, pur essendo sul punto di partire per le ferie, e sebbene si fosse già congedato dal Sig. Cicerin, aveva tutta-
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via avuto occasione di rivolgersi al Direttore
Ministeriale Sig. Stein e di esporgli dettagliatamente il caso di
Mons. Skalski.Il Sig. Stein, che non era informato della cosa, suppose trattarsi di un sacerdote polacco e promise che ne avrebbe subito informato il Sig. Cicerin, e si sarebbe altresì adoperato, in quanto fosse possibile, nel senso desiderato.
Il medesimo Sig. Ambasciatore ha aggiunto che per il momento non era purtroppo in grado di fare di più e di darmi altre notizie al riguardo. Spero di vedere prossimamente in Berlino il Sig. Conte Brockdorff-Rantzau e di potere in tal modo raccomandargli di nuovo la sorte di Mons. Skalski.
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico