Dokument-Nr. 16075
Pacelli, Eugenio an [Pizzardo, Giuseppe]
, 30. September 1926
Regest
Pacelli teilt dem Substituten im Staatssekretariat Pizzardo im Nachgang zu seinem Brief vom Vortag in einem persönlichen und vertraulichen Schreiben mit, dass der ehemalige österreichische Diplomat Graf Pálffy am heutigen Tag nach Rorschach kam, um mit ihm über den von Pálffy geplanten Besuch des tschechoslowakischen Politikers Hodža zu sprechen, den der Graf als zukünftigen Regierungschef der Tschechoslowakei wähnt. Als Zweck eines solchen privaten und geheimen Besuchs nannte der Diplomat die Möglichkeit, über eine Wiederaufnahme der diplomatischen Beziehungen des Heiligen Stuhls und der Tschechoslowakei sowie über die Güter des Primas von Ungarn Csernoch in der Tschechoslowakei zu sprechen. Pacelli wies den Grafen erneut auf seine eigene Inkompetenz in diesen Angelegenheiten hin. Pálffy wird dennoch in den nächsten Tagen nach Rom reisen, wo der Nuntius ihm den Substituten als Ansprechpartner nannte. Pacelli erinnert daran, dass möglicherweise der ehemalige Schweizer Nuntius Maglione nähere Informationen über Pálffy geben kann.[Kein Betreff]
Facendo seguito alla mia lettera di ieri, mi do premura di significarLe che nel pomeriggio di oggi è venuto qui il Conte Pálffy, affine di parlarmi nuovamente della progettata visita dell'ex-Ministro cecoslovacco Hodza (si pronuncia Oggia), il quale (egli afferma) è uno dei più importanti uomini politici di quella Repubblica e, dopo un Gabinetto di transizione Svehla, sarà Capo del Governo. Scopo di detta visita, privata e segreta, sarebbe di discorrere intorno alla possibilità della ripresa dei rapporti colla S. Sede, ed in modo speciale circa la questione dei beni del Primate di Ungheria in Cecoslovacchia. Ho fatto di nuovo presente al Sig. Conte la mia incompetenza in tali materie, la quale avrebbe reso di ben poco profitto il desiderato colloquio. Il Signor Conte si recherà quindi nei giorni prossimi a Roma e mi ha pregato di darGliene previo avviso. Egli si presenterà innanzi tutto a Lei, che potrà alla Sua volta, se così Le sembrerà opportuno, rimandarlo all'Ufficio competente, vale a dire, a quanto parmi, alla prima Sezione.
Il Conte Pálffy, come ebbi già ad accennarLe, fu prima della guerra in Roma come Consigliere dell'Ambasciata di Austria-Ungheria presso la S. S<e>de2 col rango di Ministro Plenipotenziario, ed era allora diplomatico assai distinto ed apprezzato. Fu poi per vari anni in Svizzera, ove si trovò a contatto coll'Eccmo Mons. Maglione, che potrà eventualmente dare di lui più precise informazioni.
Intanto con inalterabile devota stima mi è caro di confermarmi
Sempre Suo Affmo
+ Eugenio Pacelli
1↑Protokollnummer rekonstruiert aus Entwurf.
2↑Hds. von unbekannter Hand,
vermutlich vom Verfasser, eingefügt.