TEI-P5
Dokument-Nr. 16791
Carissimo amico
Mi giunse in Berlino il 23 Maggio p. p. la tua graditissima lettera del 8 s. m. insieme ai relativiAllegati, che compio il dovere di restituire qui acclusi.
Senza indugio mi rivolsi al Revmo Mons. Prof. Mausbach
, che da vari anni conosco come ecclesiastico
coscienzioso e prudente. Lo pregai innanzi tutto di venire personalmente a Berlino od a
Monaco; ma avendomi egli risposto che ciò non gli sarebbe riuscito ora possibile a causa di
vari altri impegni, non mi rimase che di interrogarlo per iscritto, chiedendogli tuttavia di
mantenere il più stretto segreto, di distruggere la mia lettera, subito dopo averne preso
conoscenza, e di rispondermi reticito nomine. Ora egli mi ha
inviato
al Rev. P. Streit O. M. J.
e al Rev. P. Schmidt S. V. D.
e danno, se non erro, una idea abbastanza
chiara e completa della situazione
; mi è sembrato quindi non
necessario e per conseguenza, data la delicatezza dell'argomento, non opportuno di
indirizzarmi anche al menzionato Prof. Pieper; sono, ciò nondimeno, prontissimo a farlo
immediatamente ad un tuo cenno.
Ho interrogato, oltre a ciò, di viva voce e con ogni cautela il Rev. P. Sierp S. J.
, Superiore delle Stimmen der Zeit
, generalmente bene informato massime per ciò che riguarda i circoli intellettuali.
Mi è parso che non sapesse nulla dello stato d'animo dello Schmidlin
in ciò che concerne la fede; mi ha detto tuttavia essere egli originale,
Mando questa mia per mezzo di persona sicura, affine di evitare qualsiasi pericolo di indiscrezioni.
Con fraterno inalterabile affetto
16r, am oberen linken Rand hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten notiert: "C".
Online seit 24.06.2016, letzte Änderung am 01.02.2022.
Dokument-Nr. 16791
Pacelli, Eugenio
an Marchetti-Selvaggiani, Francesco
[Berlin], 03. Juni 1925
Regest
Pacelli sendet dem Sekretär der Kongregation für die Glaubensverbreitung Marchetti-Selvaggiani zwei Schreiben zurück, in denen die Glaubenskrise des Münsteraner Kirchenhistorikers und Missionswissenschaftler Schmidlin thematisiert wird. Der Nuntius teilt mit, dass er umgehend den ihm seit langem bekannten Münsteraner Moraltheologen Mausbauch zu einem persönlichen Gespräch nach Berlin oder München bat. Da Mausbach dies aus diversen Gründen nicht möglich war, musste der Nuntius ihm streng vertraulich eine schriftliche Anfrage stellen. Im beiliegenden Schreiben, in dem keine Namen genannt werden, bestätigt Mausbach im Wesentlichen die vorliegenden Darstellungen der Missionswissenschaftler Pieper und Streit sowie des Ethnologen Schmidt, so dass mach Pacellis Einschätzung ein recht eindeutiges Bild vorliegt. Folglich verzichtete er darauf, Pieper um eine weitere Darstellung zu bitten. Der Nuntius versichert, dies umgehend nachzuholen, sollte es gewünscht sein. Außerdem befragte Pacelli mündlich den über das Intellektuellenmilieu gut informierten Schriftleiter der Stimmen der Zeit Sierp. Dieser schien nichts über eine Glaubenskrise Schmidlins zu wissen, doch beschrieb er ihn als kauzig, unnormal und selbstgefällig. Diese Eitelkeit ist nach Sierp der Grund dafür, dass Schmidlin überall für Schwierigkeiten und Unordnung sorgt. Der Nuntius übersendet den Bericht mittels eines vertrauenswürdigen Boten, um jedwede Indiskretion zu vermeiden.Betreff
Sul Sac. Prof. Schmidlin
Mi giunse in Berlino il 23 Maggio p. p. la tua graditissima lettera del 8 s. m. insieme ai relativiAllegati, che compio il dovere di restituire qui acclusi.
Senza indugio mi rivolsi al Revmo Mons. Prof. Mausbach

12v
le informazioni, che troverai egualmente qui compiegate. Esse confermano nella
sostanza, sebbene con alcune mitigazioni, quelle comunicate già dal Prof. Pieper



Ho interrogato, oltre a ciò, di viva voce e con ogni cautela il Rev. P. Sierp S. J.



13r
anormale e soprattutto vanitoso in grado sommo. Questa
vanità, di cui il P. Sierp mi ha narrato alcune manifestazioni veramente ridicole, è, a
suo parere, la causa, per cui lo Schmidlin crea difficoltà e discordie ovunque
interviene.Mando questa mia per mezzo di persona sicura, affine di evitare qualsiasi pericolo di indiscrezioni.
Con fraterno inalterabile affetto