Dokument-Nr. 17100
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano
[Berlin], 05. Dezember 1928

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sul Sac. Prof. Carlo Bihlmeyer
Facendo seguito al mio rispettoso telegramma cifrato N. 514 del 29 Novembre p. p., mi do premura di inviare all'E. V. R. nella traduzione italiana la lettera (con Allegato) dell'Eminentissimo Signor Cardinale Schulte, Arcivescovo di Colonia, relativa alla proposta nomina del Sac.  Pr Dr. Carlo Bihlmeyer a professore di storia ecclesiastica nella Facoltà teologica della Università di Bonn.
Poiché il sullodato Eminentissimo chiedeva una risposta immediata, non mi fu possibile di domandare ulteriori informazioni e mi permisi quindi, di espime proporre subordinatamente in base a quanto sapevo già circa il menzionato ecclesiastico, che di esprimere il subordinato parere che potesse concedersi il "nulla osta", tanto più che dalla lettera succitata lettera risultava sembrava risultavare che sarebbe stato ben difficile, per non dire impossibile, di ottenere ormai un candidato migliore. Sembra Si dice anzi che l'attuale decano della Facoltà, Anzi, a quanto si dice, il Mi era stato anzi riferito che il sac. ArnProf. Rademacher, ben noto a cotesta S.  Congregazione, volesse <avrebbe voluto> far accettare il libero docente in Bonn, Sac. Dr  Greven, il quale <e che questi> si sarebbe schierato <si sarebbe unito> coi <allora unito coi> Professori di <a> tendenze avanzate, massime collo Junglas ed il Tillmann, coi quali coi quali si è già unito per lavori scientifici comuni. ([ein Wort unlesbar] <egli già lavora insieme nel campo scientifico.> L'E. V. si degnò di comunicarmi telegraficamente con ogni sollecitudine la decisione affermativa, che partecipai subito
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alla mia volta all'Eminentissimo Arcivescovo. Questi con lettera in data di ieri ha espresso tutta la sua gratitudine per una così pronta soluzione.
Il Rev. Carlo Bihlmeyer, nato in Aulendorf (diocesi di Rottenburg) il 7 Luglio 1874, compì gli studi ginnasiali in Ellwangen ed in Ehingen e quelli filosofico-teologici nella Università di Tübingen. Oordinato sacerdote il 20 Luglio 1897, nominato Professore straordinario fu nominato nel 1900 ripetitore in quel Convitto teologico <(Wilhelmsstift), e> e poi quindi il 10 Settembre 1907 ed ordinario l'11 Professore straordinario di storia ecclesiastica, patrologia e archeologia cristiana e e a l'11 Giugno 1916 nella Facoltà teologica della Università di Tübingen. ordinario> <Professore ordinario di storia ecclesiastica, patrologia ed archeologia cristiana nella Facoltà teologica di detta Università. I suoi principali lavori scientifici sono: Heinrich Seuse, Seuse, Deutsche Schriften, 1907; Funk, Lehrbuch der Kirchengeschichte, neubearb.eitet 6.  A. Aufl. 1911, 7.  A. Aufl. 1920; Die "syrischen" Kaiser zu Rom (211/35) und das Christentum, 1916; I. A. Möhler als Kirchenhistoriker (Jub.iläumsaus Gabe der Theol.ogischen Quartalschrift) 1919; Die selige ElisaElsbeth Achler v. Reuter, 1920. Nella Theol. ogische Quartalschrift  108 (1927) 369 ha preso combatté anche egli posizione contro il l'opinione del Karrer, il quale ha aveva voluto preteso <tentato> di dimostrare che il mistico tedesco Eckehar Eckehart era stato fu oggettivamente e soggettivamente del tutto ortodosso e che quindi la di lui condanna da parte di Giovanni XXII nella Bolla "In agro dominico" doveva attribuirsi soltanto a calunnie ed a false relazioni (cfr.  Scholastik, III. Jahrg. Heft 4, 1928, pag. 562).
Il sac sacerdote in discorso è ritenuto stimato
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da persone degne di fede, che ben lo conoscono come hanno avuto occasione di avvicinarlo, per come sacerdote pio ed irreprensibile, il quale ha esercitato buona influenza sui sugli studenti di teologia in Tübingen. Sebbene talvolta nelle conversazioni private si manifestino in lui dei sintomi di quello spirito ipercritico, che è nel sangue nel gli storici tedeschi e soprattutto svevi hanno, si può dire, nel sangue, [tuttavia] nondimeno, come mi si assicura, egli è nel fondo del suo cuore assolutamente attaccato alla Chiesa ed ha piena coscienza della grandve responsibilità del suo ufficio.
Quantunque,, però, in considerazione del suesposto, [pare] alm [pare], non avrebbe potuto vi fosse, , perciò a mio umile avviso, che sufficiente motivo per negare non avrebbe potuto negarsi ben poteva concedersi nel caso presente il "nulla osta" da parte di cotesta S. Congregazione, non posso e pur riconoscendo <pienamente> le ottime intenzioni dell'Eminentissimo Arcivescovo di Colonia, non posso e le difficoltà in cui egli si è trovato in questa circostanza, non posso nondimeno tuttavia non rilevare la anormalità del modo di procedere adottato al riguardo. Sebbene Infatti, Benché, infatti, l'Eminentissimo Ordinario egli conoscesse da già da alcune settimane il nome del candidato, non ne diede fin da d'allora avviso alla S. Sede, e soltanto dopoché av dopo che ebbe apertamente manifestato la sua preferenza per il Dr  Bihlmeyer
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al Ministero competente e che questi ebbe fatto in seguito a ciò la relativa formale presentazione, si è rivolto a questa Nunziatura, per il nihil "nulla osta" chiechiedendo una immediata decisione. Se un tale siffatto metodo dovesse divenire la regola, il Decreto di cotesta S.  Congregazione del 16 Luglio 1927 diverrebbe del tutto illusorio, giacché non si vede come, giunte le cose a tal punto, la S. Sede potrebbe più opporsi alla ad una nomina che giudicasse eventualmente forse inaccettabile, senza [che] sconfessare l'Ordinario e dare occasione alle cagionare le più gravi agitazioni anche anche nella pubblica opinione, così suscettibile sensibile in Germania per in tutto ciò che concerne le Università dello Stato. La necessità, d'altra parte, inoltre di dare una decisione in un termine troppo bre breve può dar luogo a seri pericoli, come mi permisi già di riferire all'E. V. nel rispettoso Rapporto N. 38524 del 15 Dicembre 1927. relativo Non essendo infatti possibile di conoscere così bene tutti gli eventuali candidati per le cattedre nelle Facoltà teologiche, da poter dare subito un giudizio sicuro, si corre facilmente il rischio: o di pronunziare un "nulla osta" riguardo ad un soggetto non degno, compromettendo in tal guisa la S. Sede in una materia così delicata; ovvero di escludere un candidato oggettivamente idoneo, il che provocherebbe
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sfiducia e diffidenza verso le decisioni della Suprema autorità ecclesastica. della S. Sede medesima. L'E. V. si degnò allora di provvedere col Decreto del 14 Gennaio c. a.; giova sperare che per l'avvenire esso incontri più esatta applicazione.
Chinato
13r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, in roter Farbe notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Bisleti, Gaetano vom 05. Dezember 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 17100, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/17100. Letzter Zugriff am: 07.05.2024.
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