Dokument-Nr. 17106
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 30. Juni 1928
Schreiber (Textgenese)
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Viaggio a Rottenburg
Accogliendo il cortese invito ripetutamente rivoltomi da quel Vescovo, Rev.mo Mons. Giovanni B.attista Sproll, sono intervenuto alle suddette feste, insieme a Mons. Centoz ed al Rev. P. Gehrmann, mio Segretario particolare.
A Stuttgart, ove si giunse alle ore 9 antim. del 25 correntec. m., erano a ricevermi alla stazione S. E. il Sig. Bolz, distintissimo ed ottimo cattolico, Presidente dello Stato
Il sullodato Sig. Bolz, il quale è anche Deputato al Reichstag, venuto poco tempo prima a trovarmi a Berlinoin Nunziatura, mi aveva espresso il desideriosignificato che, attesa l'incerta situazione di quel Governo,non avrebbetale ricevimento non avrebbe avuto alcun carattere ufficiale, ma solamente privato
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ed
intimo.Dopo aver celebrato la S. Messa nell'Istituto delle Figlie della Carità, sivisitò sotto la guida del direttore medesimo, il museo recentemente allestito in un'ala del Palazzo reale di Stuttgart e consistente specialmente in pitture e sculture di arte cristiana regionale dei secoli XV e XVI.
Il Sig. Bolz ci invitò quindi gentilmente a colazione nella sua villa; ad essa partecipò anche il Sig. Beyerle, attuale Ministro della Giustizia nel Würtemberg.
Alle ore 17.30 venne pure ad incontrarmi a Stuttgart Mons. Sproll, che mi accompagnò quindi in automobile fino alla sua sede vescovile.
Verso le 19.40 arrivammo a Rottenburg, graziosa cittadina sul Neckar di circa 8.000 abitanti, le cui vie, piazze e case erano riccamente addobbate con archi di verdura, festoni e ghirlande, e pavesate a colori pontifici, regionali e nazionali. Nel portico dellaDuomoCattedrale, dedicatao a S. Martino, Vescovo di Tours, eransi radunatio il Capitolo cattedrale. Erano pure presenti il Rmo Mgr. Arcivescovo di Friburgo nel Baden, metropolitano, ed il Rmo Mgr. Vescovo di Magonza. Dopo calde parole di cordiale benvenuto rivoltomi dal Rmo Mgr. SprollVescovo, si entrò nel Duomo, stipato di fedeli. Dette le orazioni rituali, impartii la benedizione.
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Erano giunti
intanto il Rev.mo Mons. Arcivescovo di Friburgo nel Baden,
metropolitano, i Rev.mi Vescovi di Magonza eMgr. Vescovo di Spira, (quelli di Fulda e di Limburgo,
impediti, eransi fatti rappresentare da membri del loro capitolo cattedrale), gli Abati di
Beuron, Weingarten, Weltingen-Mehrerau, Weisenhau [sic], Bronnbach, ed il Vicario generale
di Würzburg.Alle ore 21, si svolse attraverso le principali vie una ben riuscita fiaccolata, mentre tutti gli edifici, principalmente la torre e la facciata del Duomo, il palazzo vescovile, il municipio, erano artisticamente illuminati. Una gran folla gremiva la piazza prospiciente la Cattedrale. Eseguiti alcuni canti e pezzi di scelta musica, il borgomastro della città, Sig. Schneider, fervente cattolico, pronunziò dal balcone del municipio – ove mi ero recato insieme agli altri Rev.mi Prelati ed al Clero –, un breve discorso, esprimendo lacon viva soddisfazione e gratitudine della cittadinanza di Rottenburg nel ricevere il Nunzio Apostolico, sensi di devoto, filiale attaccamento alla S. Sede ed invitando gli astanti ad un triplice "hoch" all'Augusto ed amato Sommo Pontefice.
Risposi, ringraziando per la festosa
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accoglienza avuta e facendo i migliori voti per il
successo delle feste, per la città Rottenburg e l'intera popolazione del
Würtemberg [sic].L'indomani, 26, sin dalle prime ore del mattino, i fedeli giunti anche da varie parti della diocesi, riempirono le chiese, accostandosi in gran numero ai SS. Sacramenti.
Verso le ore 9 si andò processionalmente in Cattedrale dove celebrai un solenne Pontificale. Assistevano in posti riservati, oltre i Rev.mi Vescovi ed Abati, tutti i Professori della Facoltà teologica di Tübingen, in uniforme, i prelodati Signori Bolz e Beyerle, il Sig. Bazille, Ministro del Culto nel Würtemberg, il Ministro Sig. Dehlinger, il Presidente del Landtag, Sig. Pflüger (social-democratico e protestante), il Duca Filippo di Würtemberg, il summenzionato borgomastro, Sig. Schneider, nonché molte altre notabilità. Assistevano parimenti in bancate riservate nel non vasto Duomo, main verità troppo angusto per la circostanza, numerosi parroci e sacerdoti della diocesi, religiosi e
Prima del Pontificale Mons. VescovoSproll
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tenne dal pergamo un elevato ed appropriato discorso. Tanto la
musica come il canto gregoriano furono perfettamente eseguiti Terminata la
S. Messa, durante la quale la musica come le parti
in gregoriano furono molto bene eseguiti fu cantato il Te Deum in
fervente ringraziamento al Signore per i favori benignamente elargiti alla diocesi durante
il primo secolo della sua esistenza. Valendomi poi della facoltà
contenuta nel N. 21 dell'"Index facultatum" dei Rappresentanti
Pontifici, impartii la Benedizione Papale.Quindi seguendo lo stesso itinerario, si svolse nel ritorno una imponente processione tra due fitte ali di popolo devotamente raccolto.
All'1 pom. Mons. Vescovo offrì nel vasto palazzo vescovile un pranzo, cui parteciparono cento invitati all'incirca.
Affine di dar agio ad un buon numero di intervenuti di ripartire la sera stessa, si tenne alle ore 15 nella "Festhalle" della città una grande assemblea od accademia.
Dopo opportune parole di benvenuto del Rev.mo Mons. Kottmann, Vicario generale, pronunziai un discorso, che mi permetto di qui accludere e nel quale...
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Parlarono poscia egregiamente
il Rev.mo Mons. Arcivescovo di Friburgo, il, il più volte menzionato
Sig. Bolz, il borgomastro di Rottenburg, il presidente del Landtag, ed infine
Mons. Sproll, ringraziando le Autorità religiose e civili, clero e popolo, per il loro
numeroso interventoalle feste,per il numeroso intervento alle feste
giubilari per l'unanime consenso di tutti i cuori, per la cooperazione
al buon esito delle feste giubilarimedesime, e pregandomi di trasmettere al Santo Padre
l'espressione dei sentimenti di profonda devozione,eddi filiale ubbidienza ed indefettibile
attaccamento del Pastore e della diocesi alla Sede di Pietro, all'Augusta Persona del
Vicario di Gesù Cristo. Negli intermezzi fu eseguita scelta musica.Il giorno seguente, alle ore 9, Mons. Vescovo Sproll celebrò nella Cattedrale un solenne Pontificale per i Vescovi, sacerdoti e fedeli defunti della diocesi.
Alle ore 11 visitai il cosiddetto "Priesterseminar", [ove] in esso i chierici vitrascorrono l'ultimo anno di teologia in
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ginnasio, e dei
quali un buon numero suole poi abbracciare lo stato ecclesiastico.Alle 14.30, accompagnato dal Rev.mo, Mons. Vescovo e dal Vicario generale, mi recai a Tübingen, affine di visitare il Convitto teologico (Wilhelmsstift), destinato per i giovani, i quali frequentano la Facoltà teologica presso quella Università dello Stato. Radunatisi tutti gli alunni in una gran sala dell'Istituto, il Rettore, Rev.mo Mons. Stauber, alla presenza dell'intiero Collegio dei professori e degli altri Superiori, mi rivolse calde parole di benvenuto, cui risposi dicendomi lieto di trovarmi in mezzo ad essi ed esortando vivamente gli alunni medesimi a prepararsi con ogni cura al sublime stato ecclesiastico mediante un profondo studio delle sacre discipline, e l'acquisto di una solida pietà e delle virtù, che devono essere il degno e necessario ornamento del sacerdote. In considerazione poi delle ben note deficienze nella formazione dei giovani chierici presso la detta Facoltà teologica, insistei particolarmente sulla necessità che nel programma degli studi sia dato, conformemente alle istruzioni della S. Sede, il debito posto alla filosofia e teologia scolastica secondo il metodo e la dottrina dell'Angelico Dottore. Seguì la visita ai locali del Convitto e mi intrattenni infine a parlare fami-
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liarmente coi sunnominati professori circa i loro
lavori scientifici ed i bisogni dell'insegnamento teologico.Alle ore 19.30, Mons. Sproll volle gentilmente accompagnarmi di nuovo in automobile sino a Stuttgart; alla stazione venne anche ad ossequiarmi il Presidente dello Stato, Sig. Bolz.
Così ebbe termine il mio breve viaggio nel Württemberg, dal quale ho riportato la migliore impressione, tanto per l'unanime partecipazione di tutte le classi alle feste centenarie come per la fede e pietà del clero e del popolo.
Ho profittato altresì della occasione per discutere confidenzialmente coi due sullodati Ministri cattolici, Bolz, Presidente dello Stato, e Beyerle, circa le eventuali trattative per un Concordato col Württemberg. Da tale colloquio è risultato che la conclusione di una simile Convenzione è bensì
Chinato ...