Dokument-Nr. 1724
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 01. Februar 1924
Regest
Der Militärgeistliche Edmund Langenstein bittet den Papst um Ernennung des Generalvikars des Feldpropstes Paul Schwamborn zum Apostolischen Protonotar ad instar. Nach Einschätzung des Breslauer Fürstbischofs Kardinal Bertram ist Schwamborn trotz seiner formalistischen Grundzüge und seiner starken Anhänglichkeit an die militärischen Autoritäten ein verdienstvoller Geistlicher. Pacelli plädiert dafür, die Ernennung auf die Zeit nach der Neuordnung der Militärseelsorge im Deutschen Reich zu verschieben. Problematisch erscheint dem Nuntius auch der Titel des Feldpropstes, weil mit päpstlichem Breve vom 22. Mai 1868 die Feldpropstei als kirchliches Amt für die preußische Armee errichtet wurde, während eine solche für die Reichswehr noch nicht eingesetzt ist.Betreff
Proposta di nomina a Protonoratio Apostolico per il Sac. Dr. Paolo
Schwamborn
Il Sac. Dr. Edmondo Langenstein mi ha interessato a far pervenire nelle Auguste Mani del S. Padre la qui acclusa istanza, in cui egli, nella sua qualità di "vices capellani maioris exercitus Germanici eiusque vicarii generalis ad tempus gerens" chiede che il Vicario Generale Sac. Dr. Paolo Schwamborn (temporaneamente assente da Berlino per motivi di salute) sia nominato Protonotario Apostolico ad instar , e che, nel caso di favorevole accoglimento della supplica, venga esonerato, in considerazione dell'attuale situazione economica del Clero tedesco, dal pagamento della relativa tassa.
Il Sac. Schwamborn, come mi assicurava già il Sig. Cardinale Bertram con lettera del 27 settembre 1922, è ecclesiastico degno e benemerito, sebbene piuttosto formalista e (a quanto ho udito da altre parti) eccessivamente ligio alle Autorità militari; lo stesso Emo aggiungeva anzi sin d'allora che la concessione di una onorificenza Pontificia a di
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lui favore sarebbe generalmente
bene accolta.Pur aderendo volentieri a tale avviso, parmi tuttavia subordinatamente che una simile grazia riuscirebbe più opportuna, dopoché saranno terminate le lunghe trattative per il nuovo regolamento dell'assistenza religiosa dei militari in Germania, le quali, secondo una recente Nota del Ministero degli Esteri di Berlino in data del 26 Novembre 1923, lasciano sperare una prossima conclusione. Sarebbe inoltre al presente, e prima di detto definitivo regolamento, (come mi permisi di rilevare altresì in un caso analogo concernente il Sac. Guglielmo Keil – cfr. Rapporto N. 25314 del 6 Ottobre 1922) difficile di indicare, per la compilazione del relativo Breve, il vero titolo che spetta al Sac. Schwamborn. Infatti, a norma delle Lettere Apostoliche del 22 Maggio 1868, il Vicario Castrense (e, "vacante capellani majoris munere", il Vicario Generale) è costituito ed ha giurisdizione soltanto per "eos omnes, qui sub Borussiae vexillis militant" e "ad Borussiae exercitum secundum leges pertinent". Ora secundum leges non esiste più un esercito prussiano, ma soltanto un Reichswehr. Né, d'altra parte, se non m'inganno, egli potrebbe esattamente dirsi "capellani majoris exercitus Ger-
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manici vicarius generalis", come viene qualificato nella
istanza, giacché, almeno per quanto è a mia conoscenza, la S. Sede non ha fino ad oggi
costituito un nuovo Vicario castrense o Cappellano maggiore per l'esercito
germanico.Nel sottoporre tali rispettose osservazioni al superiore giudizio dell'Eminenza Vostra, e pregandoLa di volersi degnare di significarmi quale risposta debba dare al sunnominato Sac. Langenstein, m'inchino umilmente al bacio della sacra Porpora e con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Dell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico