Dokument-Nr. 1733
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 14. Februar 1924
Regest
Pacelli teilt mit, dass ihm der ungarische Ökonom Géza Lukàcz Empfehlungsschreiben des ehemaligen bulgarischen Ministerpräsidenten Vasil Radoslavov und des Wirtschaftswissenschaftlers Charles Emil Stangeland vorlegte und um den Apostolischen Segen für die Veranstaltung des Internationalen Komitees für den Frieden in Berlin am 16. Februar 1924 bat. Da Pacelli die Initiatoren des Komitees außer Radoslavov nicht kennt, lehnte er die Bitte ab. Géza bat ihn, dem Heiligen Stuhl wenigstens einen Bericht über die Diskussionen und Beschlüsse der anstehenden Versammlung zukommen zu lassen. Der Nuntius bittet um Weisungen.Betreff
Comitato internazionale per la pace in Berlino
La mattina del 9 corrente venne a visitarmi il Signor Géza Lukácz, ungherese, munito di una lettera di presentazione firmata dal Sig. Dr. Radoslavoff, già Presidente del Consiglio dei Ministri in Bulgaria, e dal Sig. Dr. Carlo Emilio Stangeland, già Professore di Economia nazionale in Washington, per significarmi che erasi costituito in Berlino un Comitato internazionale di personaggi appartenenti a quasi tutti gli Stati (ad eccezione di quelli, tra i quali sono attualmente più vivi i contrasti, come Francia e Germania), i cui nomi trovansi indicati nell'accluso "Invito". Detto Comitato, - aggiunse il menzionato Signore, - si propone di promuovere la vera pace fondata sulla giustizia e di studiare a questo scopo in modo sereno ed oggettivo i vari trattati, che han posto termine al conflitto mondiale. La sera del 16 corrente avrà luogo a tal fine nella nuova Aula della Università "Federico Guglielmo" di Berlino una manifestazione internazionale su "L'opera di pace di Parigi e la triste situazione dei popoli", ed egli mi chiedeva a nome del Comitato medesimo d'implorare per tale iniziativa
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la benedizione ed approvazione del S. Padre, dal Quale già così spesso è venuta tanta luce e tanto
calore alla traviata umanità.Confesso che dei nomi dei Signori, i quali costituiscono il Comitato, mi era ben noto soltanto il sunnominato Dr. Radoslavoff, il quale era Presidente del Consiglio dei Ministri, allorché la Bulgaria entrò in guerra al lato delle Potenze centrali. Non mi sembrò quindi possibile di accondiscendere alla domanda del Sig. Géza Lukácz, cui cortesemente risposi che senza dubbio il S. Padre favorisce ed incoraggia quanto può condurre alla vera pace fra i popoli, ma che non è in generale consuetudine della S. Sede di approvare o di benedire Opere o Comitati, i quali non abbiano già dato sicura prova di sé. Dopoché il detto Signore, in seguito ad inutili rinnovate insistenze, si accorse che non poteva ottenere da me l'esaudimento della sua richiesta, finì col contentarsi del permesso, - che mi sembrò di non potergli rifiutare, - d'inviarmi una relazione delle discussioni e risoluzioni dell'Adunanza, di cui avrei preso conoscenza, per trasmetterla poi, eventualmente, alla S. Sede. Egli si lusinga che in tal modo potrà conseguire più tardi quanto il Comitato desidera.
Tanto ho creduto mio dovere di riferire all'Eminenza Vostra Reverendissima per quelle istruzioni, che giudicasse di do-
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vermi impartire al riguardo, mentre, chinato
umilmente al bacio della sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di
confermarmiDell'Eminenza Vostra Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico