Dokument-Nr. 17773
Pacelli, Eugenio an Sanz de Samper y Campuzano, Riccardo
[München], 12. April 1925
Regest
Pacelli berichtet dem päpstlichen Maggiordomo Sanz de Samper y Campuzano, dass er Informationen über Hermann Freiherr von Wrede eingeholt hat, dessen Ernennung zum überzähligen päpstlichen Geheimkämmerer mit Schwert und Mantel der Paderborner Bischof Klein erbeten hatte. Es gibt zwei Mitglieder des alten westfälischen Adelsgeschlechts dieses Namens. Über die Eignung des einen, Hermann Rudolf Otto Georg Hieronymus Freiherr von Wrede, der in erster Ehe mit einer Geschiedenen verheiratet war, soll de Samper y Campuzano entscheiden. Gegen die Ernennung des anderen, Hermann Karl Ludwig Moritz Freiherr von Wrede, hat Pacelli nichts einzuwenden.Betreff
Proposta di nomina a Cameriere Segreto di Spada e Cappa soprannumerario per il Barone
Ermanno de Wrede
La Famiglia dei Baroni de Wrede (come risulta dal Gothaisches Genealogisches Taschenbuch der Freiherrlichen Häuser , 1924, pag. 800-801), appartente all'antica nobiltà della Westfalia, conta membri cattolici e protestanti. Due, - l'uno e l'altro cattolici, - portano il nome di Ermanno. Il primo (dimorante attualmente in Amecke), nato il 25 Maggio 1854 da padre cattolico e da madre protestante, sposò una donna divorziata, tale Ella Beveridge-Rutzer di
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New-York, e poi, dopo la di lei morte, in seconde nozze la
Baronessa Matilde de Posson, di famiglia olandese. Il suo stato
attuale è quindi regolare; mi si dice anzi che il Revmo Vescovo Ausiliare di Paderborn, Mons.
Haehling de Lanzenauer, ha con lui particolari vincoli di amicizia.
Qualora fosse questo il proposto per la onorificenza in discorso, l'E. V. giudicherà se
il fatto del suo primo matrimonio costituisca un impedimento per la concessione della
implorata grazia.Il secondo, dimorante attualmente in Bruninghausen, nato il 12 Agosto 1887 dal defunto Barone Ludovico (uomo, a quanto mi è stato riferito, di non buona fama), ha sposato recentemente una Baronessa von Ow, nipote del Revmo Vescovo di Passavia; a riguardo di lui non vi sarebbe, che io sappia, nulla da obbiettare.
Con sensi di profondo ossequio mi onoro di rassegnarmi
Dell'E. V. R.