Dokument-Nr. 18226
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[München], 08. Mai 1925

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Provvedimenti per la diocesi di Ratisbona
Insieme alla lettera dell'Emo Sig. Cardinale Frühwirth, che qui torno compio il dovere di ritornare qui accluso, mi è regolarmente pervenuto il venerato Dispaccio dell'E. V. R. N. 40974 del 14 Aprile u. s.
Mi sia permesso di ricordare che intorno ai contrasti esistenti nella diocesi di Ratisbona ho già avuto occasione di riferire all'E. V. nel mio rispettoso Rapporto N. 28005 del 14 Luglio 1923 (riscontrato coll'ossequiato Dispaccio N. 20366 del 28 s. m.). Mi asterrò quindi dal ripetere qui [ora] quanto allora esposi, valendomi altresì dei documenti concernentila Nunziatura del sullodato Eminentissimo. - È indubitato che in quella diocesi esiste una grave e dannosa scissione, trovandosi da un lato il Vescovo Mons. de Henle,
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il Vicario generale, Mons. Schegelmann, ed il Decano del Capitolo cattedrale Dr Kiefl, nominato dalla S. Sede nelil 1º Febbraio dello scorso anno Prelato Domestico, e dall'altro il Vescovo Ausiliare Mons. Hierl, il resto del Capitolo ed una grande parte del Clero.
L'Emo Frühwirth propone nel prelodatoEsposto tre provvedimenti:
1º) trasferire Mons. Hierl ad una Sede residenziale. - Il Governo bavarese e lo stesso Sig. Held, allora Capo della frazione del partito popolare bavarese al Landtag ed intimo amico del suddetto Prelato, chiesero insistentemente nel 1923 che egli venisse proposto alla diocesi di Würzburg (cfr. citato Rapporto N. 28005); ma il S. Padre non giudicò opportuna tale nomina (cfr. citato Dispaccio N. 20366), giacché e fu decisione sapientissima, giacché ora quella importante e vasta Diocesi, in cui ha la sua sede una Università
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dello Stato con facoltà teologica, è preposto, - invece di Mons. Hierl, settuagenario e non particolarmente versato nelle scienze teologiche, - un valido, dotto ed attivo Pastore. D'altra parte, nessuna altra Sede vescovile della Baviera è attualmente vacante, di guisa che attualmente al presente questo primo provvedimento non può essere effettuato e resterà anzi pur sempre, discutibile, a mio subordinato avviso, se convenga, in occasione di una futura vacanza, scegliere per Vescovo un soggetto di età già così avanzata.
2º) "obbligare il Vescovo, affinché...sia dato al Vescovo ausiliare l'esercizio della potestà vescovile per le funzioni pontificali, come l'ebbero già altri Vescovi ausiliari in Baviera". - È un fatto innegabile che Mons. Henle fin dal 1912 ha messo man mano il suo Ausiliare in disparte, non affidando a lui se non assai poche funzioni, anche per ciò che riguarda la Cresima.
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Qualora la S. Sede giudicasse di poter suggerire al menzionato Vescovo di volere volersi valere maggiormente dell'opera del suo Ausiliare, ciò non toglierebtoglierebbe,a mio umile parere, il penoso e profondo dissidio, ma potrebbe almeno a diminuirlo, eliminando una delle principali lagnanze contro Mons. Henle.
3º) "obbligare il Vescovo, affinché la diocesi abbia un altro Vicario generale". - Tale provvedimento, sotto forma di imposizione sembrami, se non m'inganno, alquanto duro e straordinario, tanto più che Mons. Henle è di natura assaipiuttosto suscettibile; di guisa che parrebbe forse più opportuno di proporre a lui la cosa per via tuttavia, in considerazione della penosa situazione della diocesi, la cosa potrebbe essere a lui proposta dalla S. Sede per modo di benevolo consiglio alla no per il bene della pace e della concordia, nella diocesi.Di Mons. Scheglmannsi diceessereegliuomo di carattere duro ed eccentrico; ignoro tuttavia se vi siano contro di lui addebiti speciali e concreti nell'amministrazione diocesana.
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Non so, del resto, se il suo allontanamento produrrà tuttequelle conseguenze che se ne s attendono, giacché il Vescovo probabilmente eleggerà un nuovo Vicario generaledello stesso partito e le cose rimarrebbero allora più o meno allo status quo ante. Un vero riordinamento della diocesi non potrà, se non m'inganno, aversi che allorquando a Mons. Henle (il quale conta ora 74 anni) potrà succedere un nuovo Pastore, scelto al di fuori della diocesi stessa, alieno alle fazioni che ora la turbano, atto a ricondurre la concordia e la fiducia nel Clero e nei fel fedeli.
Nel più volte citato Esposto dell'Emo Frühwirth si parla "degli ultimi deplorevoli eventi, che fanno temere pubblicità e scandalo". Suppongo che si voglia alludere al recente conflitto fra il Vicario generale ed il Dr Heim. È da premettere che questo uomo politico,
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appartenente al partito popolare bavarese ed amico dell'Held, èuomo malgrado le i suoi meriti e la sua passata attività, assai originale ed impulsivo;basta a provarlo, ad esempio, il recente il qui accluso manifesto per la elezione del Presidente del Reich, nel quale egli attacca vivamente il MarxMarx, concludendo: "Uomini e donne, se non volete distruggere la cultura cristiana, se non volete dare la scuola cristiana in mano ai nuovipagani, non votate per Marx".
Checché sia di ciò, circa lo scorso mese di Dicembre, il Vicario generale, parlando nella sua camera stanza di ufficio con un giovane sacerdote della diocesi, eletto recentemente Consigliere comunale di Ratisbona, mosse critiche contro il partito popolare bavarese. Il menzionato sacerdote affermò - (ciò che sembra invece negare lo Scheglmann in una lettere a me diretta l'8 Gennaio scorso) - che questi usò a riguardo del
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partito medesimo parole assai offensive, come "Saubande", "Verräter an der kath. Kirche", "Gesindel von Lumpen". La notizia si diff venne a diffondere ed l'H il Dr Heim minacciò di sporgere querela contro il Vicario generale per il che ott chiese ed ottenne anche il permesso del Vescovo. Al tempo stesso si rivolse anche a me, insistendo perché io intervenissi onde rimuovere lo scandalo ed indurre lo Scheglmann a ritirare le espressioni ingiuriose. Sebbene fosse per me cosa ben delicata di entrare in simili contese di partiti politici, pure, pregato vivamente anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri Dr Held, scrissi due volte, in termini tuttavia circospettie delicati, al Revmo Vescovo, pregandolo di adoperarsi, nell'interesse della causa cattolica, affinché il penoso incidente venisse risolto pacificamente. D'altra parte, avendo incontrato il Vescovo Ausiliare, Mons.
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Hierl presso il Dr Held in occasione del pranzo da lui offerto per la conclusione del Concordato bavarese il 19 Gennaio c. a., lo interessai caldamente a persuadere il Dr Heim, suo amico, a rinunziare al processo. Non si comprende del resto bene come una tale querela avrebbe potuto fondarsi, trattandosi di parole che pronunziate a quattr'occhi senza altri testimoni dirette n contro un partito che non ha personalità giuridica. Ad ogni modo l'Heim non ha eseguito la sua minaccia ed il processo non ha avuto più luogo.
Chinato
(1)<È tuttavia dovere di giustizia l'aggiungere che, allorquando nel 1922 i Capitoli metropolitani e cattedrali della Baviera inviarono alla S. Sede suppliche per implorare che fosse loro restituito l'antico diritto di elezione dei Vescovi, invece i Canonici Kiefl e Scheglmann chiesero instantemente che venisse applicato il can. 329 § 2 del Cod la scelta dei Pastori delle diocesi fosse, a norma del can. 329 § 2, riservata alla S. Sede (cfr. Rapporto N. 23740 del 15 Aprile 1922).>
51r, links oberhalb des Empfängers hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 08. Mai 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18226, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18226. Letzter Zugriff am: 22.12.2024.
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