Dokument-Nr. 18233
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 12. September 1925

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Memoriale su "la politica dei cattolici tedeschi"
Insieme al Memoriale su "la politica dei cattolici tedeschi", che qui accluso compio il dovere di ritornare all'E. V. R., mi è pervenuto il venerato Dispaccio N. 45372 del 31 Agosto p. p.
Come ho ampiamente esposto in vari miei rispettosi Rapporti, - fra i quali mi sia permesso di ricordare quello del 22 Ottobre 1924 N. 31414, - nel periodo, che susseg periodo, che primo periodo dopo la rivoluzione in Germania la partecipazione del Centro al Governo e la conseguente coalizione coi socialisti costituirono una dolorosa, ma inevitabile necessità, per scongiurare dalla C1hie Stato e dalla Chiesa stessa in quel periodo [ein Wort unlesbar] i più gravi e forse irreparabili danni. La situazione generale si venne tut-
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tavia in seguito progressivamente consolidando, e può quindi apparire discutibile, se fosse necessario ed opportuno il prolungarsi della collaborazione colla socialdemocrazia. Attualmente tale condizione è cessata per ciò che riguarda il Governo del Reich, ove il Centro fa ora parte di un Ministero, in cui non [fossero] in cui non [entra] alcun partito di sinistra; ma, oltre che a ciò avenne non senza esitazioni e contrasti ed anche recentemente il Centro ha rifiutato una più stretta unione col Gabinetto Luther, la coalizione coi democratici ed i socialisti perdura pur sempre nel Governo prussiano, in cui il Presidente del Consiglio Braun, appartenente al partito socialdemocratico , fu eletto grazie alla cooperazione del Centro. Senza dubbio in molti , sebbene non in tutti (si pensi al Wirth), - [nei] cattolici tale una simile linea di condotta non deriva da una qualsiasi propensione verso i socia listi, ma dalla convinzione soggettiva
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essere impossibile di collaborare collaborare a lungo coi partiti di destra a vantaggio della pacificazione dei popoli nei rapporti internazionali e degli stessi interessi della Chiesa cattolica.
Per ciò che riguarda gli anzidetti partiti di destra, [ein Wort unlesbar] è innegabile che essi sono la cittadella del liberalismo (Deutsche Volsk Volkspartei) e del pr luteranismo fanatico ed aggressivo (partito tedesco-nazionale). Specialmente quest'ultimo tende, più o meno apertamente, alla restaurazione dell'antica monarchia protestante degli Hohenzollern, la quale risveglia nell'animo di tanti cattolici così amari ricordi. Certamente quei i partiti in discorso sono più facili a guadagnarsi, in molte questioni religiose e culturali, come dimostrò la discussione del Concordato al Landtag bavarese e nello stesso Reichstag, e manifesterà ancor meglio il futuro progetto di legge scolastica, ora in preparazio-
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ne; tuttavia sarebbe dannoso d di prestar troppa fiducia ad elementi, sui quali sempre fortissima è l'avversione contro Roma, repressa soltanto a stento per imprescindibili necessità politiche. Dal punto di vista, quindi, degli interessi della Chiesa sembra men lodevole l'attitudine di non pochi membri della nobiltà ed anche di non pochi ecclesiastici, i quali, per [onore] all'antico regime, hanno de aderito al partito tedesco-nazionale, disertando le file del Centro, che, malgrado i suoi difetti ed errori, è pur sempre l'unico partito, su cui possa farsi sicuro affidamento, allorché sono in gioco gl'interessi anzidetti della Chiesa. È ben vero che quei cattolici, riuniti, come è ben noto all' E. V. (cfr. Dispaccio N. 34510 del 20 Settembre 1924 e Rapporto N. 31358 del 3 Ottobre s. a.), in speciale Comitato sotto la presidenza del Sig. Barone von Landsberg-Steinfurt, cercano
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di esercitare nel partito tedesco-nazionale una influenza a favore degli interessi anzidetti; ma, d'altra parte, la esperienza ha mostrato che, a causa dell'assoluta preponderanza degli elementi protestanti in quel partito, tali sforzi riescono spesso del tutto inefficaci, secondo che ha provato, ad es., la dis recentissima discussione sul Bilancio del Culto nella Commissione del Landtag prussiano, in cui anche i tedesco-nazionali hanno votato contro le legittime proposte del Centro relativamente alle prestazioni finanziarie dello Stato alla Chiesa cattolica. Ogniqualvolta, cioè, gl'interessi cattolici protestanti non sono inseparabilmente congiunti con quelli cattolici, di guisa che quelli non possano essere soddisfatti separatamente da questi, vi è da attendersi che il partito tedesco-nazionale prenda posizione contraria; che anzi talvolta il fanatismo anticattolico furor protestanticus può giunger perfino a sacri-
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ficare i propri interessi pur di danneggiare la Chiesa cattolica .
A mio subordinato avviso, una non sarebbe, almeno per ora, opportuno che la S. Sede si pronunziasse a favore dell'uno o dell'altro partito, per motivi analoghi a quelli accennati già nel mio rispettoso Rapporto N. 33513 del 6 corrente, né occorrerebbe quindi di dare al Memoriale inviato dall'ex-Cancelliere Sig. Marx una risposta, che, credo, non è attesa nemmeno dal mittente. Ciò non toglie, tuttavia, sempre a mio umile parere, che l' E. V. ed anche lo stesso Sovrano Pontefice, in occasione di viaggi a Roma di persona cattolici tedeschi, possano richiamare l'attenzione degli uni sui pericoli del socialismo e sulla necessità di evitare, in par qualsiasi confusione nelle coscienze dei cattolici fedeli, ed agli altri ricordino l'obbligo dei cattolici di aderire soltanto a quei partiti, i quali
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diano sufficiente e seria garanzia per la tutela dei superiori interessi religiosi, e la gravissima responsabilità, che incorrerebbero, se questi rimanessero per loro causa pregiudicati.
Chinato
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Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. September 1925, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18233, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18233. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
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