Betreff
Circa la nomina del nuovo Amministratore Apostolico di Tütz
Il venerato Dispaccio dell'E. V. R., N. 50539 del
31 Dicembre p. p. - partito da Roma (come risulta dal timbro postale,) il
13 corr.) - mi è giunto stamane.
Poiché, secondo
che l'E. V.
il sullodato Dispaccio sapientemente osserva,
essere prassi comune per la nomina di un Amministratore Apostolico
"ad nutum S. Sedis" è prassi comune di non sentire in
precedenza il Governo, che potrebbe avere ad essa interesse,
alla medesima, non mi è chiaro se l' l'E. V. abbia
inteso di autorizzarmi a trattare sin da ora col Governo prussiano,
- naturalmente in via confidenziale e per pura cortesia, -
affinché [non] non frapponga difficoltà alla nomina del Canonico Paech.
È
tuttavia mio dovere di coscienza di riferire all'Eminenza V. che il Direttore
ministeriale nel Ministero del Culto prussiano, Sig. Trendelenburg, venuto a visitare,
durante la mia assenza, nel Novembre scorso questo Mons. Consigliere della Nunziatura, gli
manifestò essere venuto a conoscenza del Governo che la stampa polacca
in Polonia aveva preso posizione contro la candidatura del Sac.
Gramse. In seguito, anche a me sono giunti giunti p da parlamentari
vari uomini politici della Germania ripetuti lamenti per inf asserite influenze, che da parte polacca si
69v
eserciterebbero sulla S. Sede circa la nomina in
discorso. V. E. vede quindi quanto estremamente delicata
sia
la q
la questione,
quanto delicata sia l'attuale vertenza, tanto più,
<che,> perché,
come mi permisi già di osservare
notare subordinatamente, non sarebbe
possibile
pericoloso di addurre di fronte al
a questo Governo il motivo della insufficiente conoscenza della
lingua polacca e, d'altra parte, lo stato di salute del Gramse sembra sembra,
essere
ora ottimo, almeno a quanto tutti affermano si
afferma.
,
essere ora ottimo<.>, di guisa che è
Se poi
dunquedunque la nomina dell'Amministratore
venisse fatta senza nella persona del Revmo Canonico Paech venisse fatta
compiuta senza interrogare
pr
in precedenza
previa intelligenza
i
del
col Governo prussiano, la S. Sede non farebbe, senza dubbio,
che esercitare un Suo sacro diritto, ma
<ma, se non m'inganno,> ciò solleverebbe, per quanto
ingiustamente, [ein Wort unlesbar] alle Autorità
col Governo medesimo un grave incidente,
un assai grave incidente, aumenterebbe nel
Governo stesso
la diffidenza ed il risentimento in
esso già cos così vivi (sebbene, certo,
irragionevoli) a causa delle disposizioni del Concordato
colla Polonia e distruggerebbe, in esso
distruggerebbe
in un le ultime tenuissime probabilità di70r
concludere,
in un avvenire non troppo lontano, un Concordato colla Prussia o col Reich.
In attesa,
peraltro, delle [ven] ossequiate istruzioni dell'E. V., m'inchino
69r,
oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 16. Januar 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18287, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18287. Letzter Zugriff am: 06.10.2024.