Betreff
Dichiarazione della Conferenza vescovile di Fulda intorno alle
trattative concordatarie
Ho avuto più volte occasione di riferire all'E. V. R. intorno
allal'accanita campagna scatenata sulla stampa protestante e
democratica contro il futuro Concordato colla Prussia o col Reich. Pur troppo ad essa non
sono rimasti estranei anche alcuni circoli cattolici di sinistra,
aderenti alla tendenza del Michel (cfr. Rapporto N. 36959 del 25 Febbraio 1927) e
della Rhein-Mainische Volkszeitung (cfr. Rapporto N. 37582 del 10 Giugno
1927).
L'Episcopato tedesco, riunito in questi giorni nella Conferenza annuale di Fulda,
ha preoccupato da detta campagna, ha creduto necessario di emanare una pubblica
dichiarazione, a mio umile avviso, assai lodevole ed opportuna,
della quale l'E. V. troverà qui unito il testo. In essa i Revmi Vescovi respingono,
come errore
la richiesta
come basata su falsi presupposti, la pretesa che i rapporti
fra595v
Chiesa e Stato, il cui nuovo ordinamento è divenuto
necessario in seguito ai profondi rivolgimenti dell'ultimo decennio, siano regolati con
legge unilaterale dello Stato. La dichiarazione prosegue
continua poi nei seguenti termini: "Per la Chiesa cattolica è
competente in tale nuovo ordinamento, non il singolo Vescovo, e nemmeno la Conferenza
vescovile, ma la Sede Apostolica, giacché, secondo la dottrina fede cattolica, il
primato di giurisdizione del Romano Pontefice come Successore di Pietro, basato sulla
istituzione di Cristo, abbraccia il
g [regime] comprende il governo della Chiesa universale, mentre che al singolo
Vescovo è conferita soltanto la potestà pastorale nella singola diocesi, affine di
"reggere la Chiesa di Dio" affinché in essa, secondo il detto dell'Apostolo, "regga
la Chiesa di Dio" in subordinazione alla Suprema Autorità ecclesiastica. - Perciò l'intero
popolo cattolico ha diritto ha diritto a
a ciò che il nuovo anzidetto
anzidetto ordinamento, nel quale non vi è da temere in alcun modo
una violazione596r
della competenza dello Stato, abbia luogo
mediante trattative colla Santa Sede. Il rendere impossibili queste trattative sarebbe un
attentato ai diritti dell'Autorità ecclesiastica e del popolo cattolico, il quale giammai
non rinunzierà a che il menzionato nuovo ordinamento si compia nel
in modo corrispondente così agli inalienabili diritti della Chiesa
cattolica come alla posizione dello Stato. Non gioverebbe alla pace, se si [ein
Wort unlesbar] esso si volesse invece attuare in una
maniera, la quale non avesse, come si addice, riguardo ai diritti fondamentali della Chiesa cattolica".
La opportuna dichiarazione
I Revmi Prelati conchiudono
termina affermando avere che la surriferita
dichiarazione ha unicamente per iscopo la di eliminare gli errori circa la natura e
la necessità dei pendenti negoziati e quindi di mantenere
contribuire al
la
al mantenimento della pubblica pace.
Chinato
595r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 11. August 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18558, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18558. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.