Dokument-Nr. 18558
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 11. August 1927

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Dichiarazione della Conferenza vescovile di Fulda intorno alle trattative concordatarie
Ho avuto più volte occasione di riferire all'E. V. R. intorno allal'accanita campagna scatenata sulla stampa protestante e democratica contro il futuro Concordato colla Prussia o col Reich. Pur troppo ad essa non sono rimasti estranei anche alcuni circoli cattolici di sinistra, aderenti alla tendenza del Michel (cfr. Rapporto N. 36959 del 25 Febbraio 1927) e della Rhein-Mainische Volkszeitung (cfr. Rapporto N. 37582 del 10 Giugno 1927).
L'Episcopato tedesco, riunito in questi giorni nella Conferenza annuale di Fulda, ha preoccupato da detta campagna, ha creduto necessario di emanare una pubblica dichiarazione, a mio umile avviso, assai lodevole ed opportuna, della quale l'E. V. troverà qui unito il testo. In essa i Revmi Vescovi respingono, come errore la richiesta come basata su falsi presupposti, la pretesa che i rapporti fra
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Chiesa e Stato, il cui nuovo ordinamento è divenuto necessario in seguito ai profondi rivolgimenti dell'ultimo decennio, siano regolati con legge unilaterale dello Stato. La dichiarazione prosegue continua poi nei seguenti termini: "Per la Chiesa cattolica è competente in tale nuovo ordinamento, non il singolo Vescovo, e nemmeno la Conferenza vescovile, ma la Sede Apostolica, giacché, secondo la dottrina fede cattolica, il primato di giurisdizione del Romano Pontefice come Successore di Pietro, basato sulla istituzione di Cristo, abbraccia il g [regime] comprende il governo della Chiesa universale, mentre che al singolo Vescovo è conferita soltanto la potestà pastorale nella singola diocesi, affine di "reggere la Chiesa di Dio" affinché in essa, secondo il detto dell'Apostolo, "regga la Chiesa di Dio" in subordinazione alla Suprema Autorità ecclesiastica. - Perciò l'intero popolo cattolico ha diritto ha diritto a a ciò che il nuovo anzidetto anzidetto ordinamento, nel quale non vi è da temere in alcun modo una violazione
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della competenza dello Stato, abbia luogo mediante trattative colla Santa Sede. Il rendere impossibili queste trattative sarebbe un attentato ai diritti dell'Autorità ecclesiastica e del popolo cattolico, il quale giammai non rinunzierà a che il menzionato nuovo ordinamento si compia nel in modo corrispondente così agli inalienabili diritti della Chiesa cattolica come alla posizione dello Stato. Non gioverebbe alla pace, se si [ein Wort unlesbar] esso si volesse invece attuare in una maniera, la quale non avesse, come si addice, riguardo ai diritti fondamentali della Chiesa cattolica".
La opportuna dichiarazione I Revmi Prelati conchiudono termina affermando avere che la surriferita dichiarazione ha unicamente per iscopo la di eliminare gli errori circa la natura e la necessità dei pendenti negoziati e quindi di mantenere contribuire al la al mantenimento della pubblica pace.
Chinato
595r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 11. August 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 18558, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/18558. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
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