Dokument-Nr. 19023
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe
[Berlin], 06. Januar 19271

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulla collaborazione dei cattolici coi socialisti in Germania
Mi è giunta stasera iersera la venerata lettera dell'E. V. R. in data del 2 corrente, nella quale Ella, in vista della prossima venuta a Roma di un Signore del Centro, mi chiede un rapporto sulla questione dell'alleanza dei cattolici coi socialisti, speci [tende] specialmente di fronte agli interessi religiosi.
Trovandomi in letto a causa di una forte influenza, con febbre e bronchite, con bronchite, chiedo venia all'E. V. se, (anche a causa motivo degli innumerevoli altri lavori, cui cono costretto ad attendere, malgrado il mio attuale stato di salute), mi permetto oso di pregarLa, nella impossibilità di eseguire convenientemente l'ordine impartitomi, a voler far riassumere alcuni dei i seguenti miei antecedenti rispettosi Rapporti, nei quali detta questione è stata già da me ampiamente trattata.: Essi sono:
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Rapporto N. 31414 del 22 Ottobre 1924 (in risposta al Dispaccio N. 34408 del 12 Settembre s. a.)
N. 33513 del 6 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 41965 del 28 Maggio s. a.)
N. 33567 del 12 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 45372 [sic] del 31 Agosto s. a.)
Come mi permisi di osservare anche nell'ossequioso Rapporto N. 35269 del 26 Maggio 1926 "Sulla relazione del Rev. P. Bea S. J. = de statu rei catholicae in Germania =" (riscontrato col Dispaccio N. 1360/26 del 9 Giugno s. a.)., Come mi permetto mi permisi di osservare anche in quest'ultimo Rapporto, è vero che i partiti di destra, composti nella grande maggioranza (non totalmente) di protestanti, sono spesso ostili ala Chiesa cattolica, e che anzi talvolta il furor protestanticus può [giu] spingerli perfino a sacrificare gli stessi propri interessi pur d' di combattere la odiata Roma; tuttavia (come ha dimostrato anche ancora una volta la discussione e votazione della recente legge contro le pubblicazioni oscene e spregevoli) non meno avversi alla ai principi cattolici sono i socialisti, atei e materialisti, i quali,
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soltanto per ragioni prevalentemente tattiche, e quindi transitorie, hanno moderato negli ultimi tempi i la loro condotta ed i loro attacchi. Sembra del resto dimostrato dall'esperienza che un buon Concordato (si ricordi il precedente della Baviera) ed una legge scolastica favorevole alla scuola confessionale – le due più importanti questioni religiose del momento presente – potranno aversi, sempre bensì con enorme difficoltà, ma nondimeno più probabilmente, mediante un'alleanza col partito tedesco-nazionale anziché coi socialisti. La stessa democratico-giudaica Frankfurter Zeitung nel N. 851 del 14 Novembre 1926 riconosceva espressamente che una favorevole soluzione della questione concordataria in senso favorevole alla Chiesa "è concepibile soltanto, se si addivenisse nel campo dei partiti politici ad una intesa fra il Centro ed i tedesco-nazionali". È ben vero che il Centro ed il partito tedesco-nazionale questi e i due partiti frazioni gruppi non formano raggiungono da soli ei la maggioranza nel Parlamento; tuttavia non sembra che sarebbe forse del tutto impossibile a in una coalizione dei partiti di destra di attirare anche altri elementi a tendenze conservatrici. Senonché pur troppo nella maggior parte dei membri del Centro (essi hanno, ad esempio, finora dim manifestato, salvo con lodevoli eccezioni, scarsissimo scarso interesse per il Concordato) a simili interessi problemi religiosi prevalgono le ragioni considerazioni, ritenute da essi dai medesimi più importanti ed urgenti, della politica estera e della politica interna sociale, nonché lae loro non dissimulate simpatiae per i socialisti e
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nonché l'avversione, in parte senza dubbio giustificata, contro l'antico regime. contro la forma monarchica di dello Stato. (Si confronti, ad. es., anche il discorso pronunziato dallo Stegerwald, e riprodotto dalla Germania del 17 Novembre 1926 N. 336, ove si nega espressamente che la questione scolastica possa essere "la pietra angolare" della politica del partito). È così che il Centro, come si è visto anche in questi giorni, respinge subito con ogni energia qualsiasi proposta di coalizione coi tedesco-nazionali o di formazione di un blocco dei partiti borghesi. Del resto, quanto alla politica politica estera, dopo il patto di Locarno e l'Entrata della Germania nella Società delle Nazioni, non sarebbe più possibile, nemmeno nell'eventualità della partecipazione dei tedesco-nazionali al Governo, di cambiare il corso attuale; e quanto alla restaurazione monarchica, almeno i più chiaroveggenti membri di questo partito, ad esempio il Prof. Hoetsch, Hoetzsch, sono essi stessi persuasi della impossibilità, almeno per ora, di una restaurazione. dell'antico regime.
Lascio <Tralascio> poi dal m di menzionare la confusione, che negli animi dei cattolici debbono possono apportare gli elogi, incondizionati e senza restrizioni, fatti dal partito del Centro a personaggi socialisti, come ad esempio all'Ebert in occasione d al Presidente Ebert, morto apostata ed impenitente, ed al Ministro Severing, in occasione delle<a> sue<a> recenti<e> dimissioni<e> per ragioni di salute, da Ministro dell'Interno in Prussia. (cfr. la lettera del Sig. Porsch nella Germania <Kölnische Volkszeitung> N. 745 dell'8 Ottobre 1926).
È superfluo poi infine che richiami l'alta attenzione dell'E. V. sul bisogno, di usare, a mio umile avviso, di usare, a mio umile avviso, grande riserva e circospezione nei colloqui col det detto Signore del centro, affinché non si ripeta il fatto del Sig. Marx, il quale, tornato dal suo viaggio di Roma nel Maggio 1925, pretese di affermare che la politica del partito i aveva incontrato la piena comprensione ed il gradimento della S. Sede (cfr. succitato Rapporto N. 33513) e Dispaccio N. 41965). dell'8 Maggio 1925. È d Sembra del resto alquanto strano che il Centro, il quale si è proclamato sinora partito puramente politico, non-confessionale ed indipendente, desideri ora adesso le istr direttive della S. Sede circa la prossima eventuale campagna elettorale.
Profitto dell'incontro per confermami con sensi di profondo ossequio
Dell'E. V. R.
163r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
1Ursprünglich angegebenes Datum "5 Gennaio 1926" hds. von Pacelli korrigiert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe vom 06. Januar 19271, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19023, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19023. Letzter Zugriff am: 19.05.2024.
Online seit 25.02.2019.