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Dokument-Nr. 19023
Mi è giunta stasera la venerata lettera dell'E. V. R. in data del
2 corrente, nella quale Ella, in vista della prossima venuta a Roma di un Signore del
Centro, mi chiede un rapporto sulla questione dell'alleanza dei cattolici coi socialisti,
speci specialmente di fronte agli interessi
religiosi.
Trovandomi in letto a causa di una forte influenza, con febbre e bronchite, chiedo venia all'E. V. se,anche a causa degli innumerevoli altri lavori, cui cono costretto ad attendere, malgrado il mio attuale stato di salute)mi permetto di pregarLa a voler far riassumere alcuni dei miei antecedenti rispettosi Rapporti, nei quali detta questione è stata già da me trattata.Essi sono:
N. 33513 del 6 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 41965 del 28 Maggio s. a.)
N. 33567 del 12 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 45372 [sic] del 31 Agosto s. a.)
N. 35269 del 26 Maggio 1926 "Sulla relazione del Rev. P. Bea S. J. = de statu rei catholicae in Germania =" (riscontrato col Dispaccio N. 1360/26 del 9 Giugno s. a.).Comemi permettodi osservarein quest'ultimo Rapporto, è vero che i partiti di destra, composti nella grande maggioranza di protestanti, sono spesso ostili ala Chiesa cattolica, e che anzi talvolta il furor protestanticus può [giu] spingerli perfino a sacrificare gli stessi propri interessi pur d'
di combattere la odiata Roma; tuttavia non meno avversi alla ai principi cattolici sono i
socialisti i quali,
formano raggiungono da soli la maggioranza nel Parlamento; tuttavia non sembra che sarebbe impossibile a una coalizione dei partiti di destra di attirare anche altri
elementi a tendenze conservatrici. Senonché pur troppo nella maggior parte dei membri del
Centro a simili interessi religiosi prevalgono le ragioni considerazioni,
ritenute da essi più urgenti,
della politica estera e della politica interna sociale, nonché la loro simpatia per i socialisti edidello Stato. Del resto, quanto alla
politica politica estera, dopo il patto di Locarno e l'Entrata della Germania
nella Società delle Nazioni, non sarebbe più possibile, nemmeno nell'eventualità della
partecipazione dei tedesco-nazionali al Governo, di cambiare il corso attuale; e quanto alla
restaurazione monarchica, almeno i più chiaroveggenti membri
di questo partito
sono essi stessi persuasi della impossibilità, almeno per ora, di una restaurazionedell'antico regime.
È superfluo poi che richiami l' attenzione dell'E. V. sul bisogno,di usare,a mio umile avviso, di usare grande circospezione col det detto Signore del centro, affinché non si ripeta il
fatto del Sig. Marx, il quale, tornato dal suo viaggio di Roma nel Maggio 1925, pretese di
affermare che la politica del partito i aveva incontrato la piena comprensione ed il
gradimento della S. Sede (cfr. succitato Rapporto N. 33513) e Dispaccio
N. 41965)dell'8 Maggio 1925.
Profitto dell'incontro per confermami con sensi di profondo ossequio
Dell'E. V. R.
163r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Online seit 25.02.2019.
Dokument-Nr. 19023
Pacelli, Eugenio an Pizzardo, Giuseppe
[Berlin], 06. Januar 19271
Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
Sulla collaborazione dei cattolici coi socialisti in Germania
Trovandomi in letto a causa di una forte influenza, con febbre e bronchite, chiedo venia all'E. V. se,anche a causa degli innumerevoli altri lavori, cui cono costretto ad attendere, malgrado il mio attuale stato di salute)mi permetto di pregarLa a voler far riassumere alcuni dei miei antecedenti rispettosi Rapporti, nei quali detta questione è stata già da me trattata.Essi sono:
163v
Rapporto N. 31414 del 22 Ottobre 1924 (in risposta
al Dispaccio N. 34408 del 12 Settembre s. a.)N. 33513 del 6 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 41965 del 28 Maggio s. a.)
N. 33567 del 12 Settembre 1925 (in risposta al Dispaccio N. 45372 [sic] del 31 Agosto s. a.)
N. 35269 del 26 Maggio 1926 "Sulla relazione del Rev. P. Bea S. J. = de statu rei catholicae in Germania =" (riscontrato col Dispaccio N. 1360/26 del 9 Giugno s. a.).Comemi permettodi osservarein quest'ultimo Rapporto, è vero che i partiti di destra, composti nella grande maggioranza di protestanti, sono spesso ostili ala Chiesa cattolica, e che anzi talvolta il furor protestanticus può [
164r
soltanto per ragioni
tattiche, e quindi transitorie, hanno moderato negli ultimi tempi i loro attacchi. Sembra
del resto dimostrato dall'esperienza che un buon Concordato ed una legge scolastica favorevole alla scuola
confessionale – le due più importanti questioni religiose del momento presente – potranno
aversi, sempre bensì con enorme difficoltà, ma nondimeno più probabilmente, mediante
un'alleanza col partito tedesco-nazionale anziché coi socialisti. È ben vero che il Centro ed il partito
tedesco-nazionale non 164v
nonché l'avversionecontro laforma monarchica
È superfluo poi che richiami l' attenzione dell'E. V. sul bisogno,
Profitto dell'incontro per confermami con sensi di profondo ossequio
Dell'E. V. R.
1↑Ursprünglich angegebenes Datum "5 Gennaio 1926" hds. von Pacelli
korrigiert.