Dokument-Nr. 1910
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele
[München], 29. November 1921

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Istanza di Mons. Vescovo di Eichstätt circa l'applicazione della Messa pro populo nelle feste soppresse
Mi è pervenuto il venerato Foglio N. 4721/21 in data del 20 Ottobre p. p., nel quale l'E. V. R. mi ordinava di esprimere il mio umile parere circa l'acclusa istanza di Mons. de Mergel, Vescovo di Eichstätt.
Con legge votata nel Landtag bavarese il 9 Agosto del corrente anno sono stati regolati in modo uniforme per tutta la Baviera i supplementi di congrua dovuti al Clero parrocchiale. Sembra quindi che le particolari ragioni, le quali indussero la S. Sede nel 1853 a concedere uno speciale indulto circa l'applicazione della Messa pro populo nelle feste soppresse a favore dei parroci della diocesi di Eichstätt, siano cessate, e che non vi sia quindi più motivo, perché questi conservino un privilegio, di cui nelle medesime condizioni non godono i loro confratelli delle altre diocesi bavaresi.
D'altra parte, Mons.  Vesc. de Mergel, (come, del resto, vari altri Ordinari della Baviera, ad es. l'Arcivescovo di Monaco-Frisinga) Vescovo di Eichstätt, come ho potuto apprendere, ha già avuto in passato ad triennium da cotesta S. Congregazione la facoltà di dispensare i parroci dall'obbligo di applicare la Messa pro populo nelle feste soppresse, affine di esig erogare la relativa elemosina per re i restauri delle chiese specialmente nella Diaspora; detta facoltà, però, che, in considerazione del succitato indulto del 1853, era da lui usata dal Vescovo di Eichstätt era usata soltanto relativamente alle quattro feste indicate
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nella menzionata istanza. Sembra quindi conveniente di prorogare ulteriormente il la suddetta facoltà in parola, dichiarando al tempo stesso che, cessato il suddetto l' indulto del 1853, essa si estende a tutte le feste soppresse e che la rispettiva elemosina può essere adibita, come chiede Mons. de Mergel, e per i monumenti restauri come secondo la domanda di Mons. de Mergel, sia le Chiese della Diaspora, ed anche come per il Seminario diocesano. La diocesi di Eichstätt è, invero, non solo una delle più piccole e delle meno ricche della Baviera, ma, a differenza delle altre, deve essa stessa essa stessa mantenere (salvo alcune sovvenzioni dello Stato) le sue scuole di filosofia e di teologia; il che, se ha il grande vantaggio di assicurare al Vescovo una maggiore libertà dalle ingerenze governative, rappresenta nondimeno un notevole peso per la diocesi stessa. Del resto di una simile facoltà è stata concessa da con rescritto di cotesta S. Congregazione anche ad altri Ordinari della Baviera, ad esempio all'Arcivescovo di Monaco-Frisinga.
Essendo chiara, a norma della anzidetta legge, la situazione economica dei parroci in discorso, non ho stimato necessario né opportuno d'interrogarli circa la presente questione, pronto tuttavia a farlo senza indugio, qualora così piacesse a cotesto S. Dicastero.
Nel sottomettere quanto sopra al superiore giudizio dell'E. V., m'inchino
169r, mittig oberhalb des Textes, hds. von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Sbarretti, Donato Raffaele vom 29. November 1921, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1910, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1910. Letzter Zugriff am: 11.05.2024.
Online seit 14.05.2013.