Dokument-Nr. 19271
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 12. Januar 19291

Schreiber (Textgenese)
StenotypistCentozCentozPacelliPacelli
Betreff
Circa istanza domanda del Gran Maestro del Sovrano Ordine Militare di Malta per il ricupero di S. Reliquie, già appartenenti all'Ordine, le quali si trovano attualmente presso il Vescovo Tiychon in Berlino
Mi pervenne a suo tempo regolarmente il venerato Dispaccio N. 75501 del 4  Dicembre p. p., col quale l'E. V. R. nel rimettermi si degnava di rimettermi una domanda, con relativi Allegati, direttaLe il 3 dello stesso mese da S. A. E.ma il Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta in merito a Reliquie della S.  Croce di Nostro Signor Gesù Cristo, ad un quadro di Maria SS.ma e ad una Reliquia di S. Giovanni Battista, già appartenenti all'Ordine medesimo ed ora in possesso del Vescovo Tychon in Berlino,. mi ordinava di interessarmi di tale istanza.
Interessai, Pregai perciò il senza indugio il il Rev. Demetrio Kuzmin-Karawajew, già alunno dell' Pontificio Istituto per gli studi Orientali Collegio Greco in Roma, ed attualmente, incaricato da circa due un annoi e mezzo, incaricato dalla Pontificia Commissione per la Russia dell'assistenza spirituale dei russi suoi connazionali in questa capitale, sacerdote sicuro e fidato, di assumere con tutta prudenza e riservatezza informazioni in proposito.
Egli mi ha pertanto in data del 2 corr. mese, inviato al riguardo una una breve relazione, accompagnata con alcuni documenti, inserti, che compio il dovere di trasmettere qui acclusa a V. E.
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In essa, come V. E. potrà rilevare, egli espone che, in seguito a come ha potuto constatare è risultato in seguito alle ricerche fatte in proposito, da lui compiute, nessun sacerdote rispondente al nome di Jankowski trovasi né nella parrocchia "ortodossa" del vescovo Tychon, né in quella del preposto Prosoroff. Abita però in Berlino e precisamente all'indirizzo dato nella lettera al sullodato Gran Maestro dell'Ordine di Malta - Berlin-Charlottenburg, Wallstr. 30 -, un certo Sig. P. Jankowski, il quale si dà il titolo di "Delegato, Delegato Incaricato generale del Sinodo russo vescovile per danni perdite e sepolture di guerra all'estero". Siccome le sue carte da lettera recano impresso unoa speciale impronta o rilievo timbro con una croce ortodossa, ciò ha potuto far supporre, credere erroneamente che egli sia sacerdote. Nell'Agosto 1927 egli si presentò negli uffici del Caritasverband tedesco, s(Sezione per l'assistenza degli emigranti,), chiedendo di essere aiutato nell'adempimento del suo incarico. mandato. Il suo desiderio non poté essere soddisfatto, essendo il Curato Rev. Sac. Wienken, venu direttore del Caritasverband di Berlino, venuto a sapere che il Sig. Jankowski è poco degno di fiducia.
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Le Reliquie, che furono già proprietà dell'Ordine di Malta, come risulta si rileva anche eziandio dall' qui unito passo brano del periodico russo, intitolato "L'aquila russa", ( di cui un brano è qui unito, sono state sono furono poco tempo fa consegnate, offerte alla chiesa russa "ortodossa" della Risurrezione di Nostro Signore in Berlin-Wilmersdorf, Fehrbellinerplatz, come dono della defunta imperatrice russa Maria Feodorowna. Esse consistono in una mano di S. Giovanni Battista, di in un quadro di Maria SS.ma, dipinto da attribuito a S. Luca, ed in una piccola parteicella della S.  Croce.
Circa l'autenticità di queste Reliquie ed in modo speciale particolare del quadro della Madonna, come di cui dipinto dall' l'Evangelista S.  Luca, sarebbe l'autore, occorre osservare essa deve essere accolta essa non può il Rev. Kuzmin-Karawajew afferma che essa non può essere ammessa se non con una certa riserva, ciò il come è non di rado il caso che è pure la qual regola è pure da dirsi, applicarsi a assai spesso da osservarsi a proposito di Reliquie del medio evo. Il Prof. Stratonoff specialmente ha diffuso nei circoli russi il dubbio sull'autenticità della mano venerata come quella di S. Giovanni Battista; egli presume, ritiene trattarsi invece della mano di S.  Giovanni Elemosinarioniere (S. Joannes Elemosinarius, Episcopus Alexandr. - Martyr. Rom. 22 Jan.).
Le reliquie sono conservate nelle [sic] suddetta chiesa stessa e ed esposte nei giornoi festivi al culto, alla venerazione dei fedeli. Si ha Sembra che si abbia in animo di ac-
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quistare una cassaforte per una più sicura custodia delle menzionate Reliquie; fintanto che non sarà provveduta medesime; frattanto è stata frattanto costituita fra gli umo uomini della parrocchia una guardia d'onore.
Per il ricupero ottenere la restituzione delle Reliquie da parte deall' all'Ordine di Malta, vi sarebbero, a parere giudizio del Sac. Kuzmin-Karawajew, due modi possibili: 1º.) un regolare processo dinanzi ai tribunali, oppure 2º.) amichevoli trattative col vescovo Tychon.
L'intentare un processo non gli sembra nel caso attuale affatto opportuno. Le Reliquie si trovano in possesso della Famiglia imperiale russa già da più di un secolo fa [sic]. Qualunque sia la loro provenienza, il loro possesso da parte della Famiglia imperiale è sarebbe diventato legittimo per mezzo in forza della prescrizione. Occorre inoltre tener conto tener presente della circostanza per riflettere, considerare che, qualora l'affare fosse portato davanti ai tribunali, il Governo dei Soviety non mancherebbe di intervenire, sotto il pretesto che le Reliquie dopo la rivoluzione le Reliquie sono pure diventate proprietà dello Stato,. non mancherebbe di intervenire. C Il che susciterebbe Ne deriverebbe una specie di sac scandalo europeo, dal il quale l non farebbe che peggiorare i rapporti tra gli "ortodossi" e la Chiesa cattolica. non sarebbero che peggiorati.
Sembra anche avere che avrebbe poca probabilità di
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successo il tentar d' l'intavolare trattative private col vescovo Tychon, 1º) perché la chiesa suddetta chiesa della Risurrezione di Nostro Signore, come ogni altra nuovamente eretta, fondata, annette grandissimo altissimo valore a S.  Reliquie, per attirar e vi le quali attirano ad essa i fedeli, ad essa, e 2º) perché è ben noto il poco amichevole atteggiamento del vescovo Tychon di fronte alla Chiesa cattolica.
Nel caso però in cui l'Ordine di Malta fosse eventualmente disposto a fare grandi cospicue donazioni e volesse dirigere questa intera azione allo scopo di riavvicinare gli ortodossi alla Chiesa cattolica, si potrebbe forse, sempre a parere del Rev. Kuzmin-Karawajew, prendere la seguente via: L'Ordine dovrebbe fondare a Berlino un iIstituto di beneficenza a favore dei russi, ad es. una cCasa per i vecchi, la cui necessità s'impo opera così necessaria, di assoluta urgente necessità in Berlino e che il vescovo Tychon si propone di erigere, creare, ma anche questo non offre senza tuttavia grande speranza di raggiungere il desiderato intento. Bisognerebbe nNella casa in detto nell'ospizio per i vecchi si dovrebbe erigere una cappella cattolica. In seguito a ciò, Dopo di che si potrebbe far comprendere,significare alla parrocchia comunità russa che il dono, ritorno "la restituzione delle Reliquie a questa cappella sarebbe la migliore espressione di ringraziamento ed un e l'auspicio di un ulteriore, maggiore riavvicinamento delle Chiese".
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Del surriferito progetto, che il quale è semplicemente un suo pensiero personale, il più volte menzionato sacerdote incaricato dell'assistenza spirituale dei russi dice di non aver finora fatto parola parlato con nessuno, e di non volerlo manifestare fare se non dopo essere stato averne ricevuto dopo essere stato a ciò autorizzato. qualora ne avesse per ciò la debita autorizzazione. Egli osserva però che, sebbene tale progetto sia sembri seducente, nondimeno la sua attuazione presenteràebbe gravi gravi difficoltà, e richiedendoerebbe molta buona volontà e spirito di sacrifizio.
Insieme all'unita relazione, il Sac. Kuzmin-Karawajew mi ha inviato, oltre ad un alla traduzione del succitato brano del succitato periodico "L'Aquila russa" (edito a cura del Consiglio Superiore monarchico russo in Parigi), un breve esposto sull sui parimenti qui allegato, sui ra prapporti tfra l'Ordine di Malta e la Corte imperiale russa, specialmente il Gran Maestro ai tempi dell' iImperatore Paolo I, esposto che egli ha riassunto compilato servendosi daell'opera del P.  Pierling S. J. "La Russie et la Saint-Siège".
In attesa pertanto di quelle ulteriori istruzioni, che all'E. V. piacesse eventualmente d'impartirmi nella presente questione, che tanto giustamente interessa l'Ordine Sovrano, m'inchino
50r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
1Ursprünglich angegebenes Datum "8 Gennaio 1929" hds. von Pacelli geändert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 12. Januar 19291, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19271, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19271. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 20.01.2020.