Dokument-Nr. 19277
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 16. März 1929

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sulla Nnomina del Vescovo Ausiliare in Berino
La morte del Revmo Mons. Giuseppe Deitmer, Vescovo Ausiliare di in Berlino, avvenuta la sera del 16  Febbraio Gennaio scorso, ha aperto la assai difficile questione della di lui success successione in questa Capitale.
L'Eminentissimo Signor Cardinale Bertram mi indirizzò sin dal 1° Febbraio scorso p. p. sull'argomento il il Foglio, di cui l'E. V. R. troverà qui acclusa la traduzione italiana. (Allegato I). In esso egli parla distintamente di due offici: Preposto di S. Edwige (e Delegato vescovile) in Berlino, e Vescovo Ausiliare.
Quanto al primo, l'Eminentissimo si riferisce ad una Convenzione conclusa nel 1854 fra la Curia vescovile di Breslavia ed il Governo prussiano, istanza (alla quale a cui ebbi già occasione di accennare nel mio rispettoso Rapporto N. 39268 del 1° Aprile 1928), in virtù del quale il Preposto di S. Ed-
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wige deve essere nominato in seguito a previa intesa fra il Vescovo di Breslavia ed il Ministero del Culto. Di essa si trattasi ampiamente nell'Archiv für katholisches Kirchenrecht, vol. 27, 1872, pag. 78 e segg., e nella monografia del Prof. Heckel, Die Besetzung katholischer Pfarrstellen fiskalischen Patronats in den Delegaturen Brandenburg-Pommen und Preussen links der Elbe und Havel (Sonderabdruck aus der Zeitschrift des Savigny-Stiftung für Rechtsgeschichte, pag. 156 e segg.). Dalle queste citate pubblicazioni risulta che la l'anzidetta Convenzione fu rappresenta un compromesso per risolvere la dibattuta questione del diritto di patronato preteso <preteso> reclamato dallo dello Stato. su quell' sul detto ufficio. Questo Questo tuttavia mantenne <però> in massima la sua pretesa il suo punto di vista, ed anzi ottenne che nel nuovo "Statuto della parrocchia cattolica di S. Edwige in Berlino" si dicesse si aggiungesse espressamente: "senza pregiudizio della del patronato dello Stato sulla C chiesa di S. Edwige" (cfr.  Arkiv für K. K., l. c., pag. 97) pagg.  789-81, 97 § 4). Se quindi l'Emo Bertram afferma nella nel sullodato suo Foglio che l'ufficio di Preposto
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è secondo l'accordo del 1854 liberae collationis, ciò corrisponde senza dubbio al punto di vista da lui sostenuto e manifestato anche in occasione della nomina a Preposto del defunto Mons. Deitmer, ma non a quello dello Stato (cfr.  Heckel, op. cit., pag. 163). Del resto, anche prescindendo da ciò, la Convenzione in discorso fu conclusa dal Vescovo di Breslavia, per quanto io sappia, senza precedente autorizzazione o posteriore approvazione della S. Sede. Sarebbe quindi, a mio subordinato avviso, conveniente che il il prelodato Eminentissimo non chiedesse il gradimento del Governo per la nomina scelta del nuovo Preposto senza la clausa se non colla clausola: "senza pregiudizio per il futuro".
Potrebbe altresì notarsi non è inoltre forse inutile di notare [altresì] <eziandio> che il compianto Mons. Deitmer, prima della sua nomina a Vescovo Ausiliare, fu elevazione alla dignità vescovile, era stato pr nominato Protonotario Apostolico ad instar; <potrebbe> può quindi sorgere il dubbio che parim il detto beneficio è quindi pure, se pure sia riservato nel caso attuale riservato alla S. Sede in base al can. 1435 § 1 n. 1°. Per ciò che riguarda il poi l'ufficio di Vescovo Ausiliare, che è almeno provvisoriamente unito nella persona
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stessa del Preposto, occorre notare di rilevare che, essendo prevista in vista della progettata erezione di una diocesi in questa Capitale, futuro candidato da eleggersi dovrà essere altresì pure atto come quale futuro Vescovo di Berlino. Le doti, che per esso richiede l'Emo Bertram, sono certamente di importanza essenziale, quantunque sebbene anche una qualche certa <qualche> distinzione dei finezza di modi (che faceva difetto mancava al defunto Mons.  Deitmer, con qualche non lieve danno del suo man della sua azione e della sua influenza presso le classi elevate colte) sia un sembri [non] una qualità non del tutto inutile in un centro come Berlino. Ma un punto speciale parmi che debba inoltre essere tenuto in specialissima soprattutto in considerazione, tenuto presente, vale a dire la educaformazione del clero della erigenda diocesi. Infatti, come pur troppo dimostra l'esperienza, la istruzione ed educazione, che i giovani gli aspiranti al sacedozio ricevono presso la Facoltà teologica ed il Convitto di Breslavia, lascia molto a desiderare; è sotto vari aspetti assai difettosa; sembra quindi indispensabile che, una volta separato il territorio del Brandenburgo e della Pomerania, il nuovo Presule procuri di inviare gli studenti di sacra teologia
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<principalmente> preferibilmente al Collegio Germanico-Ungarico in Roma ed all'istit od all'Istituto filosofico di Francoforte, od almeno anche, in parte se si vuole, in parte in qualche Seminario vescovile (ad es., a Treviri od a Fulda), che dia maggiori garanzie a tal riguardo.
L'Emo Bertram ha proposto tre condidati: in prima linea il Revmo Dr. Ferdinando Piontek, Canonico della Cattedrale di Breslavia. Egli è certamente assai benemerito del Bonifatiusverein, nella Slesia, ma, del resto, come ho appreso da varie fonti, di qualità mediocri, ed inoltre continuerebbe lasce senza dubbio a lasciare lascerebbe che gli giovani alunni della su futura diocesi continuino a frequentare la Università di Breslavia; sembrami quindi subordinatamente che esso non possa essere preso in considerazione. Come terzo candidato l'Eminentissimo nomina il Revmo Mons.  Massimiliano Kaller, Amministratore Apostolico di Schneidemühl, Prelato assai zelante e fedele alla S. Sede, e che molto molto bene adempie il suo attuale uffi-
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cio; ma oltre che egli potrebbe, a mio modesto parere, dubitarsi se egli risulti realmente del tutto sia egualmente atto per a governare una diocesi così difficile così importante come quella di Berlino, sarebbe, d'altra parte, difficilmente sostituibile assai difficile di sostituirlo a Schneidemühl, la cui provvista, per le ragioni e le complicazioni ben note all'E. V., presentò già così gravi ostacoli.
Rimane Resta il secondo candidato, che l'Eminentissimo propone, pur sebbene con qualche riserva, vale a dire il Revmo Mons. Paolo Steinmann, dottore in nato il 30 Ottobre 1871, ordinato sacerdote il 25 Luglio 1896, dottore in diritto canonico, Arciprete, Preposto e Commissario vescovile in Stettino. Come l'E. V. potrà rilevare anche altresì dalle informazioni f datemi dal Revmo Mons. Cristiano Schreiber, Vescovo di Meissen, (Allegato II), egli possiede senza du notevoli qualità assai notevoli doti di attività, di abilità e di esperienza anche per ciò che riguarda concerne Berlino. Fedele com'è verso la S. Sede, vi è da sperare che egli si uniformerebbe pienamente corrisponderebbe alle istruzioni della medesima per ciò che si riferisce alla formazione del clero nel senso suaccennato; ad ogni modo,
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sarebbe forse, se pur non erro, necessario di avere in via segreta assicurazioni su questo punto fondamentale, ad esempio per mezzo del di lui fratello, Mons. Giovanni Steinmann, Consigliere ecclesiastico anche perché potrebbe esservi il pericolo che egli, pur evitando la Univesità di Breslavia, inviasse i suoi chierici all'Accademia teologica dello Stato in Braunsberg (diocesi di Ermland), nella quale è professore di Esegesi del Nuovo Testamento un di lui fratello, il Sac. Alfonso Steinmann, ma ove le cose non vanno molto meglio che in Breslavia nella Facoltà suddetta. Qualche dubbio lascia anche il carattere di questo candidato, che da alcuni si dice di natura alquanto imperiosa, pur coi suoi confratelli, e che quindi non sembra godere [sim] troppo larghe speciali simpatie in una parte del <nel> clero. Ma, tutto sommato, parmi che egli possa possa essere riguardato come un soggetto sicuramente idoneo.
In fine della sua lettera l'Emo Bertram osserva che "nella ricerca di un candidato più idoneo potrebbe rivolgersi il pensiero e lo sguardo anche oltre i confini della Germania orientale". Con queste parole egli allude principal-
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mente al Revmo Mons. Ludovico Kaas, Canonico della Cattedrale di Treviri, del quale egli pure mi parlò in occasione della sua venuta a Berlino per i funerali del di Mons. Deitmer. Di lui ebbi trasmisi già occasione di inviare all'E. V.  il curriculum vitae con rispettoso Rapporto N. 18785 del 30 Dicembre 1920, allorché venne fu nominato Prelato Domestico di Sua Santità. Antico alunno del Collegio Germanico-Ungarico, è uomo di qualità doti veramente superiori ed eccezionali, universalmente stimato, e riunirebbe in sé , a giudizio comune, tutti i requisiti necessari per un Vescovo residente nella capitale del Reich. Mi permetto a tal scopo di compiegare il giudizio, che di ne dà altresì il suo Ordinario, Revmo Mons.  Francesco Rodolfo Bornewasser, Vescovo di Treviri (Allegato III). Due difficoltà considerazioni rendono tuttavia, almeno per il momento, alquanto difficile la di lui nomina. Innanzi tutto egli è stato recentemente eletto, pur suo malgrado, capo del partito del Centro durante la grave crisi del Congresso di Colonia, e non si vede quindi come potrebbe essere subito tolto sostituito. da un altro. Inoltre la sua salute, in seguito all'eccessivo lavoro, agli ai continui
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strapazzi derivanti dalle molteplici [res] mansioni a lui affidati affidate, ed anche ad un [sic] operazione chirurgica subita nel Novembre 1927, lascia di tempo in tempo alquanto a desiderare. ed avrebbe quindi bisogno di ristabilirsi mi consolidarsi.
Mi sia del resto permesso di rilevare infine lecito di osservare che fino all'anno 1923 non vi era alcun Vescovo Ausiliare in Berlino; non sembra quindi che la nomina del medesimo sia assolutamente urgente, presenti una urgenza assoluta, mentre che è essenziale di fare una scelta [es] buona scelta. [assolutamente] <veramente> buona.
Ciò è quanto mi è possibile di riferire sino ad oggi all'E. V. intorno a questo grave argomento, sul quale mi riservo naturalmente di ritornare ed mentre intanto, chinato,
13r, oben links hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 16. März 1929, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19277, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19277. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
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