TEI-P5
                        
                            Dokument-Nr. 19277
                         
                        
                        
                             
                        
                             
                        La morte del Revmo Mons. Giuseppe Deitmer, Vescovo Ausiliare diin Berlino, avvenuta la sera del 16  Febbraio Gennaio scorso, ha aperto la assai difficile questione della di lui
            success successione in questa Capitale.
L'Eminentissimo Signor Cardinale Bertram mi indirizzò sin dal 1° Febbraio scorsop. p. sull'argomentoil il Foglio, di cui
        l'E. V. R. troverà qui acclusa la traduzione italiana.(Allegato I). In esso egli parla distintamente di due
        offici: Preposto di S. Edwige (e Delegato vescovile) in
        Berlino, e Vescovo Ausiliare.
Quanto al primo, l'Eminentissimo si riferisce ad una Convenzione conclusa nel 1854 fra la Curia vescovile di Breslavia ed il Governo prussiano, istanza (alla qualea cui ebbi già occasione di accennare nel mio rispettoso Rapporto N. 39268 del 1° Aprile 1928), in virtù del quale il Preposto di S. Ed-fu rappresenta un compromesso per
        risolvere la dibattuta questione del diritto di patronato preteso<preteso> reclamatodallodello Stato.
                            su quell'sul detto ufficio.QuestoQuesto tuttavia mantenne <però> in
            massima la sua pretesail suo punto di vista, ed anzi ottenne che nel nuovo "Statuto
        della parrocchia cattolica di S. Edwige in Berlino" si
            dicessesi aggiungesse espressamente: "senza pregiudizio della del
        patronato dello Stato sulla C chiesa di S. Edwige" (cfr. Arkiv für K. K., l. c., pag. 97) pagg. 
        789-81, 97 § 4). Se quindi l'Emo Bertram afferma nella nel sullodato suo
        Foglio che l'ufficio di Preposto il il prelodato Eminentissimo non chiedesse
        il gradimento del Governo per la nominascelta del nuovo Preposto senza la
                            clausase non colla clausola: "senza pregiudizio per il futuro".
Potrebbe altresì notarsinon èinoltre forse inutile di notare [altresì]
            <eziandio> che il compianto Mons. Deitmer, prima della sua nomina a Vescovo Ausiliare, fuelevazione alla dignità vescovile, era stato
                            prnominato Protonotario Apostolico ad instar; <potrebbe> può quindi sorgere il dubbio che
                            parim il detto beneficio è quindi
                            pure,
                            se pure sia riservato nel caso attuale riservato alla S. Sede in base al
        can. 1435 § 1 n. 1°. Per ciò che riguarda ilpoi l'ufficio di Vescovo Ausiliare, che è almeno provvisoriamente
        unito nella personacerta <qualche>distinzione deifinezza di modi (che faceva difettomancava al defunto Mons.  Deitmer, con qualchenon lieve danno del suo man della sua azione e della sua
        influenza presso le classi elevatecolte) sia un sembri [non] una qualità non del tutto
        inutile in un centro come Berlino. Ma un punto speciale parmi che
        debba inoltre essere tenuto in
            specialissimasoprattutto inconsiderazione,tenuto presente, vale a dire la educaformazione del clero della erigenda diocesi. Infatti,
        come pur troppo dimostra l'esperienza, la istruzione ed educazione, che i giovani gli
        aspiranti al sacedozio ricevono presso la Facoltà teologica ed il Convitto di Breslavia,
            lascia molto a desiderare;è sotto vari aspetti assai difettosa; sembra quindi indispensabile
        che, una volta separato il territorio del Brandenburgo e della Pomerania, il nuovo Presule
        procuri di inviare gli studenti di sacra teologia preferibilmente al Collegio
        Germanico-Ungarico in Roma ed
                            all'istitod all'Istituto filosofico di Francoforte, od almenoanche, in parte se si vuole, in parte in qualche Seminario
        vescovile (ad es., a Treviri od a Fulda), che dia maggiori garanzie a tal riguardo.
L'Emo Bertram ha proposto tre condidati: in prima linea il Revmo Dr. Ferdinando Piontek, Canonico della Cattedrale di Breslavia. Egli è certamente assai benemerito del Bonifatiusverein,nella Slesia, ma, del resto, come ho appreso da varie fonti, di qualità mediocri, ed inoltrecontinuerebbe
                            lasce senza dubbio a lasciare lascerebbe che gli giovani alunni della su futura diocesi continuino a
        frequentare la Università di Breslavia; sembrami quindi subordinatamente che esso non possa
        essere preso in considerazione. Come terzo candidato l'Eminentissimo nomina il Revmo
        Mons.  Massimiliano Kaller, Amministratore Apostolico di Schneidemühl, Prelato assai
        zelante e fedele alla S. Sede, e che moltomolto bene adempie il suo attuale
        uffi-egli potrebbe, a mio modesto
        parere, dubitarsi se egli risulti realmente del tuttosia egualmente atto pera governare una diocesi così difficilecosì importante come quella di Berlino, sarebbe, d'altra parte, difficilmente sostituibileassai difficile di sostituirlo a Schneidemühl, la cui provvista, per
        le ragioni e le complicazioni ben note all'E. V., presentò già così gravi ostacoli.
                            Rimane Resta il secondo candidato, che l'Eminentissimo propone, pur
                                sebbene con qualche riserva, vale a dire il Revmo Mons. Paolo Steinmann, dottore in
        nato il 30 Ottobre 1871, ordinato sacerdote il 25 Luglio 1896, dottore in diritto
        canonico, Arciprete, Preposto e Commissario vescovile in Stettino. Come l'E. V. potrà
        rilevare anchealtresì dalle informazioni f datemi dal Revmo Mons. Cristiano
        Schreiber, Vescovo di Meissen,(Allegato II), egli possiede senza du
                            notevoli qualità assai notevoli doti di attività, di abilità
        e di esperienza anche per ciò che riguardaconcerne Berlino. Fedele com'è verso la S. Sede, vi è da
        sperare che eglisi uniformerebbe pienamentecorrisponderebbe alle istruzioni della medesima per ciò che si
        riferisce alla formazione del clero nel senso suaccennato; ad ogni
        modo,ad
            esempio per mezzo del di lui fratello, Mons. Giovanni Steinmann, Consigliere
            ecclesiastico anche perché potrebbe esservi il pericolo che egli, pur evitando la
        Univesità di Breslavia, inviasse i suoi chierici all'Accademia teologica dello Stato in
        Braunsberg (diocesi di Ermland), nella quale è professore di Esegesi del Nuovo Testamento un
        di lui fratello, il Sac. Alfonso Steinmann, ma ove le cose non vanno molto meglio che in
            Breslavia nella Facoltà suddetta. Qualche dubbio lascia anche il carattere di questo
        candidato, che 
                                da alcuni si dice di natura alquanto imperiosa, pur coi suoi
            confratelli, e che quindi non sembra godere [sim] troppo larghespeciali simpatie 
                                in una parte del <nel> clero. Ma, tutto sommato, parmi che egli
            possa possa essere riguardato come un soggetto 
                                sicuramente idoneo.
In fine della sua lettera l'Emo Bertram osserva che "nella ricerca di un candidato più idoneo potrebbe rivolgersi il pensiero e lo sguardo anche oltre i confini della Germania orientale". Con queste parole egli allude principal-del di Mons. Deitmer. Di lui ebbitrasmisi già occasione di inviare
        all'E. V.  il curriculum vitae con rispettoso Rapporto N. 18785 del
        30 Dicembre 1920, allorché vennefu nominato Prelato Domestico di Sua Santità. Antico alunno del
        Collegio Germanico-Ungarico, è uomo di qualità doti veramente superiori ed eccezionali, universalmente
            stimato, e riunirebbe in sé
                                , a giudizio comune,
        tutti i requisiti necessari per un Vescovo residente nella capitale del Reich. Mi permetto a
        tal scopo di compiegare il giudizio, che di ne dà altresì il
        suo Ordinario, Revmo Mons.  Francesco Rodolfo Bornewasser, Vescovo di Treviri
            (Allegato III). Due difficoltà considerazioni rendono tuttavia, almeno per il momento, alquanto difficile la di lui nomina.
        Innanzi tutto egli è stato recentemente eletto, pur suo malgrado, capo del partito del
        Centro durante la grave crisi del Congresso di Colonia, e non si vede quindi come potrebbe
        essere subito tolto sostituito.da un altro. Inoltre la sua salute, in seguito all'eccessivo lavoro,
            agliai continui
                            res] mansioni a lui affidati affidate, ed anche ad
        un [sic] operazione chirurgica subita nel Novembre 1927, lascia
            di tempo in tempo alquanto a desiderare. ed avrebbe
        quindi bisogno di ristabilirsi
                                mi consolidarsi.
Mi sia del resto permesso di rilevareinfine lecito di osservare che fino all'anno 1923 non vi era alcun Vescovo Ausiliare in Berlino; non sembra quindi che la nomina del medesimo sia assolutamente urgente,presenti una urgenza assoluta, mentre che è essenziale di fare unascelta [es] buona scelta.[assolutamente] <veramente> buona.
Ciò è quanto mi è possibile di riferire sino ad oggi all'E. V. intorno a questo grave argomento, sul quale mi riservo naturalmente di ritornare edmentre intanto, chinato, 
                        13r, oben links hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
        notiert: "C". 
                        
                             
                        Online seit 20.01.2020. 
                    
    Dokument-Nr. 19277
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
[Berlin], 16. März 1929
                        Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelliBetreff
SullaNnomina del Vescovo
        Ausiliare in Berino
                        L'Eminentissimo Signor Cardinale Bertram mi indirizzò sin dal 1° Febbraio scorsop. p. sull'argomento
Quanto al primo, l'Eminentissimo si riferisce ad una Convenzione conclusa nel 1854 fra la Curia vescovile di Breslavia ed il Governo prussiano, istanza (alla qualea cui ebbi già occasione di accennare nel mio rispettoso Rapporto N. 39268 del 1° Aprile 1928), in virtù del quale il Preposto di S. Ed-
13v
wige deve essere nominato in
            seguito a previa intesa fra il Vescovo di Breslavia ed il Ministero del Culto. Di
        essa si trattasi ampiamente
            nell'Archiv für katholisches Kirchenrecht, vol. 27, 1872, pag. 78 e
        segg., e nella monografia del Prof. Heckel, Die Besetzung katholischer
            Pfarrstellen fiskalischen Patronats in den Delegaturen Brandenburg-Pommen und Preussen
            links der Elbe und Havel (Sonderabdruck aus der Zeitschrift des Savigny-Stiftung für
        Rechtsgeschichte, pag. 156 e segg.). Dallequestecitate pubblicazioni risulta che lal'anzidetta Convenzione 14r
 è secondo l'accordo del
        1854 liberae collationis, ciò corrisponde senza dubbio al punto di vista da lui sostenuto e manifestato anche in occasione della nomina a Preposto
        del defunto Mons. Deitmer, ma non a quello dello Stato (cfr. Heckel, op. cit., pag. 163). Del resto, anche prescindendo da ciò,
        la Convenzione in discorso fu conclusa dal Vescovo di Breslavia, per quanto io sappia, senza
        precedente autorizzazione o posteriore approvazione della S. Sede. Sarebbe quindi, a
        mio subordinato avviso, conveniente che Potrebbe altresì notarsinon è
14v
stessa del Preposto, occorre notaredi rilevare che, essendo previstain vista della progettata erezione di una
        diocesi in questa Capitale, futuro candidato da eleggersi
        dovrà essere altresìpure atto comequale futuro Vescovo di Berlino. Le doti, che per esso richiede
        l'Emo Bertram, sono certamente di importanza essenziale, quantunquesebbene anche una qualche
                                15r
<principalmente> L'Emo Bertram ha proposto tre condidati: in prima linea il Revmo Dr. Ferdinando Piontek, Canonico della Cattedrale di Breslavia. Egli è certamente assai benemerito del Bonifatiusverein,nella Slesia, ma, del resto, come ho appreso da varie fonti, di qualità mediocri, ed inoltre
15v
cio; ma oltre che 16r
sarebbe forse, se pur non erro, necessario di avere
            in via segreta assicurazioni su questo punto fondamentale, In fine della sua lettera l'Emo Bertram osserva che "nella ricerca di un candidato più idoneo potrebbe rivolgersi il pensiero e lo sguardo anche oltre i confini della Germania orientale". Con queste parole egli allude principal-
16v
mente al Revmo Mons. Ludovico Kaas, Canonico della
        Cattedrale di Treviri, del quale eglipure mi parlò in occasione della sua venuta a Berlino per i funerali
            17r
 strapazzi derivanti
        dalle molteplici [Mi sia del resto permesso di rilevareinfine lecito di osservare che fino all'anno 1923 non vi era alcun Vescovo Ausiliare in Berlino; non sembra quindi che la nomina del medesimo sia assolutamente urgente,presenti una urgenza assoluta, mentre che è essenziale di fare una
Ciò è quanto mi è possibile di riferire sino ad oggi all'E. V. intorno a questo grave argomento, sul quale mi riservo naturalmente di ritornare edmentre intanto, chinato,
