Betreff
Provvista della diocesi di Hildesheim
Non appena mi pervenne il venerato Dispaccio N. 2040/28 in data
dell'11 Settembre p.p., mi diedi premura di ricercare una formula, grazie alla quale
fosse possibile pro hac vice di accordarsi col Governo prussiano per la provvista
della vacante diocesi di Hildesheim. Ciò mi parve in realtà
tanto più opportuno, in quanto che le numero gravi
ssime
difficoltà, che si oppongono ancora alla conclusione
del
incontrano ancora nelle trattative per il Concordato, non lasciano
tuttora prevedere se e quando potrà giungersi alla conclusione del medesimo. In tale
condizione di cose poteva
può veramente sembrare [veram]
dannoso di lasciare la
diocesi vaca
che quella Sede vescovile rimanga più a
lungo vacante,
per un tempo così lungo, anche a causa della età avanzata del
Vicario capitolare, Revmo Mons. Giovanni Hagemann.27v
Esclusa la
elezione capitolare pura e semplice, la quale non era nella
mente
che non è nelle intenzioni della S. Sede, come
secondo quanto mi venne comunicato anche in
Roma nello scorso
nel passato
mese mese di Maggio, rimanevano,
possibili, a mio umile avviso, due
sole
possibi
soltanto le due seguenti soluzioni, pro hac vice sempre
naturalmente pro hac vice: 1º) il modo adottato nello scorso
anno 1927 per la provvista della diocesi di Rottenburg, ove il Capitolo elesse il
nuovo Vescovo fra tre candidati proposti dalla S. Sede, la quale poi chiese il "nulla
osta" politico del Governo del Württemberg. 2º) la [sic] nomina da parte della
S. Sede,
medesima, previa intesa del col Governo, come si praticò più volte
ripetutamente
anche
prima della rivoluzione. Avendo fatto conoscere
ciò manifestato
questo
punto di vista, – come da me e dichiarando esplicitamente che
non avevo alcuna istruzione in proposito dalla S. Sede – al Sig. Ministro del
Culto, questi,
egli, dopo aver portato la questione28r
nel
dinanzi al Consiglio dei Ministri, si dichiarò pronto ad accettare
il
la
secondoa
punto,
soluzione,
a condizione
purchcheé il capitolo cattedrale rinunziasse al suo diritto.
di elezione.
Gli sembrava infatti che questa fosse più conforme alle Bolle di
circoscrizione (che il Governo ritiene come tuttora in vigore), anziché
dell'altra,
la prima soluzione, la quale introdurrebbe, già prima del futuro Concordato, un
nuovo modo di elezione vescovile. Mi rivolsi allora al
medesimo,
a questo,
proponendo una formula di
al Capitolo, invitando<lo> a rimettermi una dichiarazione
scritta ostensibile, nella quale
in <secondo una formula da me preparata, in> cui però non si
parlasseava
più
di
del detto diritto (il
(il quale
di elezione (che non esiste più secondo la [re] mente della
S. Sede), ma nella quale il Capitolo, pregava invece il
S. Padre, in vista degli inevitabili danni che deriverebbero alla diocesi da un
ulteriore prolungarsi della vacanza, ed in considerazione del
fatto che non può ancora prevedersi con sicurezza il termine delle
delle pendenti negozia trattative concordatarie, pregava
supplicava il S. Padre di procedere Egli stesso alla provvista
della diocesi. Il Capitolo, sebbene non senza deplorare (come
mi ha partecipato
significato in una missiva, lettera confidenziale)
non senza deplorando<i> che il Governo non abbia
aderito accettato il primo dei succitati
surriferiti modi, il quale gli avrebbe pur
lasciato una qualche parte-28v
cipazione
nella scelta del nuovo Pastore, mi ha tuttavia rimesso la suaccennata dichiarazione, che
l'E.V.R. troverà
mi permetto di qui acclusa
accludere in copia, e che è stata tr trovata sufficiente
soddisfacente dal Signor Ministro del Culto. Se quindi Sua Santità
si degnasse di approvare quanto sopra,
un tale modus procedendi, nulla più osterebbe alla immediata nomina del nuovo Vescovo,
da parte della S. Sede, salvao la previa
interrogazione al Governo che il [ein Wort unlesbar] previo "nulla
ostia" politico del Governo.
Per venire ora a parlare del caso dei candidati, i quali
a mio umile
potrebbero essere presi in considerazione,
per l'alto ufficio in discorso
nel presente caso, mi sia lecito di premettere che il Capitolo
cattedrale, in via di semplice informazione personale, mi ha es
sig partecipato con foglio del 24 Ottobre u.s. i nomi
degli
di tre ecclesiastici della diocesi di Hildesheim, i quali che
sarebbero, a suo avviso, atti per l'ufficio in discorso: Essi il Revmo Giovanni
Bluel, Canonico e Reg Rettore del Seminario, ve il Revmo Canonico Dr
Ottone Seelmeyer, ed il Rev. Dr
Giuseppe Mackens, professore nel Seminario anzidetto.
medesimo. Dalle informazioni
notizie,29r
che ho potuto
mi è stato possibile di assumere, sembra che il secondo, vale a dire
il Seelmeyer, potre
potrebbe essere
abbia
qualità notevoli
avrebbe buone qualità,
per il governo diocesano; secondo quanto mi scriveva
anzi, a giudizio
dell'l'Eminentissimo Sig. Cardinale Bertram (oriundo di
e poi Vescovo di Hildesheim),
in una lettera dir da lui direttami in data del 15 Maggio
c. a., dieci giorni dopo la morte del compianto Mons. Ernst, il Seelmeyer,
egli
,
indica
"un
"sacerdote irreprensibile, che ha dato
p
buona prova di sé <e sperimentato> nelle questioni giuridiche e nella
trattazione degli affari", anzi sarebbe "tra i membri del Capitolo
cattedrale l'unico che possa essere designato come persona idonea",.
come
ricordo che mi
mi
scriveva
con
in
nella
una
lettera
direttami in data
del 15 Maggio c. a.,
poco
dieci giorni
dopo la morte del compianto
Vescovo
Mons. Ernst. Nato il 3 Gennaio 1877 in Nordstemmen
(diocesi di Hildesheim), studiò dal 1
compiuto il corso ginnasiale studiò dal 1895 al 1899 filosofia
e teologia nella Università di Münster e nel Seminario vescovile di Hildesheim, e quindi dal
19202 al 1904 (come cappellano di S. Maria dell'Anima in
Roma) dirit
diritto canonico nella Pontificia Università
Gregoriana,
in Roma, ove conseguì il dottorato
la laurea
in detta disciplina
dottorale. la laurea in questa disciplina. Dopo aver aver ricoperto varie
mansioni, sia nella cura delle anime, come cappellano, sia
nell'amm
nella'amministrazione
Curia diocesana, venne nominato il 29 Marzo 1928 Canonico
della Cattedrale.29v
Quantunque perciò
però il Seelmeyer possa considerarsi come un
candidato per sé atto,
ritenersi per sé quale
come candidato idoneo, le sue qualità non sono
sarebbero tuttavia, come
secondo che mi risulta anche da ottima
buona fonte, talmente convincenti, che non
giovi
molto al di sopra della media, di guisa che mi è parso conveniente
di cercare altri soggetti più capaci
anche
fuori della diocesi di Hildesheim. Ciò ammetteva, del resto,
lo stesso Capitolo, allorché nel succitato foglio del 24 Ottobre soggiungeva: "Abbiamo
altresì esaminato la opportunità di nominare
indicare pure persone appartenenti ad altre diocesi, ma abbiamo
lasciato aperta tale questione, perché, da una parte, non conosciamo le medesime come
sarebbe necessario e, dall'altra, nell'assumere informazioni avrebbe potuto essere messo in
pericolo il mantenimento del segreto". Ed egualmente l'Eminentissimo
Bertram nella prelodata lettera così si esprimeva: "Se si dovesse fare una lista (di
candidati), dovrebbe rivolgersi lo sguardo anche a persone all'in fuori della diocesi".
A tale scopo mi permetto di richiamare umilmente
l'attenzione della S. Sede sul Rev. Sac. Dr. Adolfo Donders, nato il
15 Marzo 187730r
in Anholt (diocesi di Münster), ordinato
sacerdote il 9 Giugno 1900. Dal
Fu cappellano dal 1900 al 1902 fu
cappellano in Duisburg,
e dal 1902 al 1911 cappellano in
Münster. Nel 1911 divenne fu nominato Vicario e predicatore nella
di
in quella Cattedrale; nel 1919 divenne libero docente e nel 1921
professore di omiletica nella fFacoltà teologica della Università di Münster. Egli gode
generalmente fama di [ein Wort unlesbar] ecclesiastico assai
pio e devoto al S. Padre; è assai ammirato come oratore; ricopre anche
ha ricoperto per molti anni altresì l'ufficio di Segretario generale
del Comitato centrale per i Congressi cattolici della Germania. Il Rev. P. Ernesto
Böminghaus S.J., professore nell'Istituto filosofico-teologico di Francoforte, il quale
ha avuto occasione di avvicinare per ben sei anni in Münster il Sac. Donders, da me
interrogato, mi ha scritto che egli
lo ritiene come del tu del tutto adatto al per
l'ufficio episcopale.
vescovile.
Nella sua Egli loda altamente la sua sincera pietà, il suo
senso cattolico, il suo zelo, il
nella cura delle anime, il suo spirito apostolico, che si rivela
anche nelle sue lezioni, colle quali e esercita la migliore
30v
influenza sugli studenti di teologia. Stima quindi che il
Donders sarebbe "un ornamento dell'Episcopato tedesco". – Meno note sono
le sue doti qualità come <di> amministratore, non avendo egl
a egli avuto speciale occasione di occuparsi in questo campo; ma sembra che
potrebbe eventualmente essere aiutato da un buon Vicario generale, ad esempio dal
sunnominato Canonico Seelmeyer, <forse> più versato di lui in simili affari.
È noto
L'E.V. ben sa che la diocesi di Hildesheim è sprovvista di un
proprio Istituto per gli studi
filosoficio-teologicio, onde i candidati allo stato ecclesiastico sono debbono compiere,
il detto corso
, i loro studi
(ad eccezione dell'ultimo anno di Seminario pratico) fuori della
diocesi. Il defunto Mons. Ernst pur troppo non solo non inviava egli stesso giovani
della chierici
a studiare in Roma
a Roma nel Collegio Germanico-Ungarico,
a Roma, ma nemmeno permetteva di andarvi a coloro che lo
avrebbero desiderato. Certamente lo stesso non avverrà avverrebbe per il
Donders.
, attaccato alla S. Sede ed amico della Compagnia di Gesù. Per ogni
buon fine,
Qualora tuttavia, qualora
egli dovesse
egli
essere egli il <il> prescelto dal S. Padre,
sarebbe, a mio subordinato avviso, assai opportuno che,
richiamare
seche, nel comunicargli riservatamente, prima della
pubblicazione della nomina,
ufficiale della nomina, l'intenzione di Sua Santità di preporlo alla Sede
vescovile di Hildesheim, gli si facesse delicatamente e sub secreto presente
l'assoluto
il
bisogno che una parte notevole di
la convenienza che una qualche parte degli alunni, – massime tra
quelli, che danno di sé maggiori speranze i quali per la loro intelligenza, assiduità
allo studio e pietà danno di sé maggiori speranze, – 31r
siano vengano formati ed educati o nel sullodato Collegio Germanico-Ungarico, o
presso la Facoltà teologica di Innsbruck, ovvero nel nuovo Istituto filosofico-teologico di
Francoforte.
Mi sia permesso infine di aggiungere che la nomina del Sac. Donders
produrrebbe buoni effetti anche in vista delle pendenti e così incerte trattative
concordatarie. Essendo egli, infatti,
invero, professore di [gr] in una Università dello
Stato, ciò
la sua scelta farebbe ottima impressione in
una gran parte della
nella opinione pubblica e sarebbe la
migliore risposta
al
alla
anche non cattolica e gioverebbe così a ribattere col fatto
l'accanita campagna, che si muove
ed alle
e le maligne insinuazioni, che si muovono <in vista
del futuro Concordato si muovono> attualmente nella stampa contro la
S. Sede a riguardo della elezione dei Vescovi.
Chinato
112r, oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. November 1928, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 19291, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/19291. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.