Betreff
Amministrazione Apostolica di Tütz - Progetto di nuova circoscrizione
diocesana nella Germania orientale
Nell'Udienza benignamente concessami dal S. Padre prima della mia partenza da Roma
il Sabato 8 Maggio scorso, l'Augusto Pontefice si degnò di autorizzarmi a
procurare di risolvere la molesta questione della nomina dell'Amministrazione
Apostolica di Tütz per mezzo della unione di questa regione colla Pomerania, in guisa da
formare così una nuova e più ampia aAmministrazione Apostolica con sede in Stettino. Questo
Tale piano corrispondeva altresì ad una proposta fattami già
dall'Eminentissimo Signor Cardinale Bertram, Vescovo di Breslavia, con Fogli del
24 Novembre e del 4 Dicembre 1925. Il medesimo Emo ha anche recentemente negli
Appunti rimessi a Sua Santità il 15 Maggio p. p. (cfr. Dispaccio N. 1206/26
del 28 s. m. e Rapporto N. 35320 del 31 s. m.)
ripetuto131v
lo stesso concetto, toccando anche la connessa
questione della Delegazione di Berlino, il cui territorio (ad eccezione della Pomerania)
egli vorrebbe unito alla diocesi di Breslavia con un proprio Vicario generale. Poiché anche
su questo punto l'E. V. R. nel prelodato Dispaccio N. 1206/26 mi ordinò di
esprimere il mio subordinato avviso, ciò mi porge l'occasione di trattare qui brevemente
tutto
l'
l'intiero argomento della nuova circoscrizione diocesana nella Germania orientale, cui
riferivasi pure l'ossequiato Dispaccio N. 46846 del 29 Ottobre 1925, e che rientra
nelle materie formanti oggetto delle pendenti trattative concordatarie colla Prussia. La
carta geografica, che ho l'onore di accludere al presente rispettoso Rapporto, vorrà
servire potrà forse servire a facilitare l'intelligenza
delle seguenti modeste osservazioni al riguardo.132r
Innanzi
tutto, per ciò che riguarda
concerne la porzione della
dell'antica diocesi di Culma ad oriente del corridoio polacco,
rimasta alla Prussia, vale a dire il Decanato di Pomesania, essa fu già nel Dicembre 1922,
come è ben noto
all'E. V.,
ricorda senza dubbio, affidata provvisoriamente in
Amministrazione Apostolica, al Remo Mons. Vescovo di Ermland. - Detto Decanato
comprende 6 parrocchie e 5 curazie con 12 sacerdoti. Il numero dei cattolici
è di 10.989 di fronte a 149.213 non cattolici (cfr. Krose, Kirchliches Handbuch
für das katholische Deutschland, vol. XII, 1924-1925, pag. 554). Esso non
può costituire un territorio separato, ed essendo confinante colla diocesi di Ermland e
lontano da ogni altra, altro non rimane se non che venga a
quella definitivamente incorporato.
Più difficile è la sistemazione del
ter-132v
ritorio ad ovest del corridoio polacco. - Come
l'E. V. rileverà subito dalla summenzionata carta geografica, l'attuale Amministrazione
Apostolica di Tütz consta di frammenti, senza connessione fra di loro, e comprende otto
decanati: Lauenburg, Schlochau, Flatow (appartenenti già all'Archidiocesi di Gnesna e
Posnania), Deutsch-Krone, Schneidemühl, Betsche, Bomst, e Fraustadt (appartenenti già
alla diocesi di Culma). Secondo la statistica del Krose (opera cit.,
pag. 573), lo stato dei decanati in discorso era il seguente nell'anno 1923:
Decanati |
Parrocchie |
Filiali |
Numero dei sacerdoti con cura
d'anime |
Popolazione |
|
|
|
|
Numero dei cattolici |
Numero dei non cattolici |
1. Betsche |
12 |
1 |
16 |
21.512 |
22.034 |
2. Bomst |
8 |
1 |
8 |
8.542 |
13.362 |
3. Deutsch-Krone |
14 |
4 |
22 |
25.844 |
42.796 |
4. Flatow |
7 |
1 |
11 |
13.673 |
27.899 |
5. Fraustadt |
10 |
- |
10 |
12.146 |
12.606 |
6. Lauenburg |
5 |
1 |
6 |
10.272 |
58.780 |
7. Schlochau |
11 |
1 |
16 |
21.833 |
32.666 |
8. Schneidemühl |
6 |
- |
8 |
22.380 |
63.100 |
Totale |
73 |
9 |
97 |
136.202 |
273.243 |
133r
L'Amministrazione Apostolica di Tütz è ad occidente
circondata intieramente dalla diocesi di Breslavia. - A norma della Bolla De salute
animarum del 16 Luglio 1821 (n. XXXIII) oc occorre distinguere il
territorio della diocesi stessa in senso stretto (comprendente la Slesia ed una parte della
dell'attuale provincia del Brandenburgo) da quello della Delegazione
di Berlino (abbracciante il resto del Brandenburgo e la Pomerania, ad eccezione della
parrocchia di Tempelberg, che appartiene ecclesiasticamente a Tütz), quest'ultimo affidato in perpetuo al Vescovo pro tempore di Breslavia, il quale
deve amministrarlo in virtù di suddelegazione per mezzo del Preposto della Chiesa
parrocchiale di S. Edwige. La summenzionata Delegazione comprende attualmente
9 decanati, così costituiti secondo il Krose (op. cit., pag. 553):133v
Decanati |
Parrocchie |
Filiali |
Numero dei sacerdoti con cura
d'anime |
Popolazione |
|
|
|
|
Numero dei cattolici |
Numero dei non cattolici |
1. Berlino |
16 |
6 |
69 |
216.900 |
2.495.000 |
2. Charlottenburg |
15 |
7 |
42 |
105.074 |
1.115.451 |
3. Francoforte sull'Oder |
8 |
5 |
18 |
24.557 |
487.873 |
4. Köslin |
6 |
6 |
12 |
11.620 |
722.350 |
5. Neukölln |
10 |
4 |
26 |
78.800 |
738.500 |
6. Potsdam |
7 |
6 |
24 |
32.990 |
592.750 |
7. Stettino |
6 |
5 |
15 |
20.285 |
518.200 |
8. Stralsund |
4 |
1 |
8 |
9.339 |
281.403 |
9. Wittenberge |
5 |
3 |
9 |
6.750 |
230.000 |
Totale |
77 |
43 |
223 |
551.315 |
7.181.527 |
N.B. = Berlino, Charlottenburg e Neukölln sono attualmente
formano attualmente
al presente non tre separate località, ma la
complessivamente la grande città di Berlino (Grossberlin).
Nel
1821, vale a dire all'epoca in cui fu prom pubblicata la Bolla De salute
animarum, la città di Berlino non contava che 7736 cattolici ed il resto della
Delegazione alcune poche migliaia; ora detta Capitale col distretto della Delegazione ne ha
551.315.
(fra i quali
134r
41.244 dimorano nella Pomerania). Nel 1821 la succitata Bolla
enumerava in una nella Delegazione medesima soltanto sei parrocchie (Berlino,
Potsdam, Spandau, Francoforte sull'Oder, Stettino e Stralsund); ora possiede
77 parrocchie e 43 filiali o curazie, vale a dire complessivamente 120 posti
con cura d'anime, senza contare le chiese o cappelle degli Istituti religiosi. È perciò che
si è venuto manifestando nel clero e nel popolo sempre più vivo il desiderio di un nuovo
ordinamento. L'Emo Sig. Cardinale Bertram, come mi riferiva nella menzionata lettera del
24 Novembre 1925, ha cominciato già a prendere dei provvedimenti tendenti alla
decentralizzazione dell'amministrazione diocesana:, 1º) ampliando le facoltà del Delegato (il quale,
secondo i termini della Bolla, dovrebbe più esattamente chiamarsi Suddelegato) in Berlino,
ed im-134v
plorando per lui dalla S. Sede la dignità
episcopale come Vescovo ausiliare, e 2º) istituendo un proprio
Commissarioato vescovile per la Pomerania con sede in Stettino,
(Mons.
Paolo
Steimann), perché la popolazione di questo territorio
(comprendente i tre Decanati di Köslin, Stettino e Stralsund, con 41.244 cattolici di fronte
a 1.521.953 di
protestanti acattolici) si lamentava di non essere abbastanza curata dal Delegato (o
Suddelegato) di Berlino. Gli affari riguardanti la Pomerania vengono quindi dall'Emo
Ordinario di Breslavia trattati ora nella massima parte dei casi direttamente col
Commissario di Stettino, che è attualmente il Revmo Mons. Paolo Steinmann. Sembrami tuttavia
dubbio se tale disposizione (presa dall'Emo Bertram, almeno per quanto io
sappia, senza autorizzazione della S. Sede) sia in armonia colla Bolla De
salute animarum, quale prescrive che tutta il territorio affidato in perpetuo al
Vescovo di Breslavia, quella regione, compresa quindi la
Pomerania, debba essere amministrata vi135r
subdelegationis
Episcopi Wratislaviensis dal Preposto di S. Edwige in Berlino.
Da quanto si è sopra
esposto sembra potersi concludere che sarebbe conveniente la [ein Wort unlesbar]
creazione di un'Amministrazione Apostolica od anche di una vera e propria diocesi,
costituita dalla provincia di Pomerania (la quale rimarrebbe così staccata dalla Delegazione
di Berlino) e dall'
dal territorio dell'attuale territorio
Amministrazione Apostolica di Tütz, della di cui già una
parrocchia, Tempelberg, come si è visto più sopra, è compresa in quella provincia. Il
frammento più meridionale, abbracciante i decanati di Betsche, Bomst e Fraustadt, è
circondato completamente, secondo che si è pure già rilevato, dal territorio della diocesi
di Breslavia (Driesen, Landsberg, Cüstrin, Zielenzig, Liebenau, Züllichau, Glogau) e
dovrebbe quindi, dal punto di vista geografico, essere piuttosto unito alla medesima. È
tuttavia da135v
notare che la futura diocesi od
Amministrazione Apostolica o diocesi non avrebbe in tal caso se non un territorio a grande
maggioranza protestante, mentre che in detto frammento il numero dei cattolici eguaglia
quasi quello dei non cattolici; il che può essere assai importante, sia per avere un
sufficiente numero di vocazioni sacerdotali, sia per altri bisogni dell'ammi del
go regime diocesano, ad esempio per traslazioni di ecclesiastici, non di rado
necessarie, da regioni della diaspora ad altre con più numerosa popolazione cattolica. Del
resto, per avere un territorio continuo, basterebbe d staccare dalla diocesi di
Breslavia ed unire alla nuova Amministrazione Apostolica o diocesi le
i tre distretti
parrocchieali di
Landsberg a. W., Driesen e Soldin, e l'Emo Bertram con Foglio del 19 Gennaio
c. a. mi dichiarò, dietro mia domanda, che non muoverebbe obbiezioni contro la
in contrario.136r
Quanto al Governo, esso consentirebbe per ora
soltanto ad una unione personale, nel senso che l'attuale Commissario vescovile di
Pomerania, Mons. Steinmann, potrebbe essere nominato in pari tempo Amministratore Apostolico
di Tütz, a condizione però che egli risieda non a Stettino, ma a Tütz od anche a
Schneidemühl. La ragione di questa condizione è il timore dei
protestanti, i quali, come as a quanto asserisce il Governo stesso, sarebbero assai
eccitati, se la Pomerania, considerata dai medesimi come regione di loro esclusivo dominio,
venisse ad avere un Vescovo cattolico. Il Ministero del Culto afferma invece non
essere invece possibile una unione territoriale senza una nuova legge, opponendosi anche alle
trovandosi essa in opposizione colle disposizioni della Bolla De
salute animarum, che sottomette
la quale, come si è parimenti più sopra accennato, sottomette tutto
quel territorio all'amministrazione del Vescovo di Breslavia per mezzo del sSuddelegato di
Berlino.136v
Il Signor Ministero tuttavia,
a quanto sembra finora, non respinge senz'altro l'idea di tale
unione e sarebbe disposto a discuterla nel corso
nell'ambito delle trattative concordatarie per il Concordato.
Evidentemente egli non vuole farsi togliere sin da ora di mano questa che si
considera come una concessione da parte dello Stato, e desidererebbe, quasi come
corrispettivo e sempre in vista delle suscettibilità dei protestanti, che la S. Sede
rinunciasse da parte sua all alla
piano della erezione di una diocesi in Berlino. Con questo
piano coincide in certo modo
in sostanza la proposta contenuta negli Appunti dell'Emo Cardinale
Bertram citati in principio,
(e di cui questo
(
(proposta, della quale il Ministero
del Culto ha avuto, non so per qual via, subito notizia), vale a
dire della unione del rimanente territorio della Delegazione (Berlino colla Marca del
Brandenburgo) alla diocesi di Breslavia.
Se a me fosse lecito di
esprimere137r
il mio subordinato avviso circa questa grave e
complicata questione, lo riassumerei nei seguenti punti:
1º) Il suaccennato progetto, immediatamente attuabile, della unione puramente
personale sembrami di ben poca utilità pratica. Inoltre il Prelato, che
riunirebbe in sé i due uffici, sarebbe in Pomerania semplice Suddelegato del Vescovo
dell'or
dell'Ordinario
del Vescovo di Breslavia, mentre che a Tütz o a Schneidemühl egli
avrebbe, come Amministratore Apostolico, giurisdizione ordinaria giurisdizione
ordinaria con tutti i poteri dei Vescovi residenti, esclusi soltanto quelli che richiedono
il carattere vescovile
episcopale (cfr. cifrato dell'E. V.
R. N. 7 del 20 Novembre 1925); ora ciò costituirebbe,
se pur non erro, una situazione alquanto anormale. Meglio quindi sarebbe, se a mio
umile parere, di continuare le trattative per la unione
territoriale.137v
2º) Poiché, tuttavia, pare
sembra, d'altra parte, che non possa senza grave danno
differirsi più oltre un qualche provvedimento, per il
territorio di Tütz, che
il quale trovasi da oltre circa un anno senza regolare
governo ecclesiastico, oso di aggiungere ai vari nomi di candidati, già presi in
considerazione per l'ufficio di Amministratore Apostolico ad nutum S. Sedis, quello del
Rev. Sac. Massimiliano Kaller, parroco di S. Michele in Berlino. Egli è forse il più
zelante e pio degli ecclesiastici di questa cCapitale, attaccatissimo alla S. Sede, ottimo
organizzatore e conoscitore dei bisogni del sacro ministero nella Diaspora; possiede inoltre
la lingua polacca, nella quale può anche predicare ed ascoltare le confessioni. È autore del
libro "Unser Laienapostolat in St. Michael – Berlin", di cui egli ha fatto omaggio al S. Padre (cfr. Rapporto
N. 34838 del 16138r
Marzo scorso) e che ha meritato una
lusinghiera lettera di elogio dell'E. V. Pur troppo il Kaller ha compiuto gli studi
filosofici e teologici soltanto nella Facoltà teologica di Breslavia; ma i suoi sentimenti
profondamente romani danno garanzia che egli anche nella importantissima questione della
formazione del clero applicherebbe colla massima fedeltà le istruzioni della S. Sede.
Tutto ciò deve essere tenuto in considerazione, giacché è ben
ben probabile che il territorio di Tütz, con o senza la Pomerania,
finisca per essere eretto in diocesi o che almeno l'Amministratore Apostolico, venga
se così piacerà al S. Padre, venga insignito, del carattere
vescovile. Come l'E. V. ricorderà senza dubbio (cfr. Rapporto N. 33663 del
27 Settembre 1925), già da tempo avevo pensato di proporre subordinatamente il Kaller
per Tütz, ma me ne astenni, perché all'Emo Bertram riusciva di penoso di privarsi
dell'opera sua in Berlino.138v
Ora però, data l'importanza che
quell'ufficio potrà assumere nell'avvenire, ho creduto mio dovere di fare di lui speciale
menzione.
3º) Per ciò infine che riguarda il piano dell'unione d
eli
Berlino colla
della Marca di Brandenburgo alla diocesi di Breslavia, temo che,
qualora (malgrado quanto sembra credere l'Emo Bertram) che, qualora esso venisse
accolto
accettato dalla S. Sede nel futuro Concordato colla Prussia,
l'erezione di una diocesi di Berlino diverrebbe,
rimarrebbe, salvo avvenimenti imprevisti, per lungo tempo
impo esclusa per un tempo indefinito. Ora, secondo il parere di persone competenti,
tra le quali questo
lo stesso Vescovo Ausiliare, Mons. Deitmer, da me riservatamente
interrogato, ciò cagionerebbe vivo dispiacere e disillusione nei cattolici di questa
metropoli e riuscirebbe di danno per il buon regime ecclesiastico: 1º) perché la
diocesi di Breslavia è troppo vasta e 2º) perché139r
le
popolazioni della Slesia e del Brandenburgo sono di carattere del tutto indiff
differente ed abbisognano quindi di una diversa cura pastorale. Il piano anzidetto
rappresenterebbe invece, a quanto sembra, piuttosto un
regresso di fronte alla Bolla De salute animarum, ed è perciò che il Ministero del
Culto, premuroso innanzi tutto di soddisfare i desideri dei protestanti, lo ha subito
favorevolmente accolto. Sembra, del resto, ingiusto da parte del Governo di negare una
propria amministrazione diocesana ad una popolazione di oltre mezzo milione di cattolici,
quanti ora ne conta, come si è già veduto, la Marca di Brandenburgo.
Nel sottoporre
quanto sopra all'illuminato giudizio dell'E. V., m'inchino
131r, links oberhalb
der Betreffzeile hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten,
notiert: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 09. Juni 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20050, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20050. Letzter Zugriff am: 24.11.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 28.10.2019.