Dokument-Nr. 20108
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele
[Berlin], 24. Februar 19261

Schreiber (Textgenese)
PacelliPacelli
Betreff
Sul Sac. Prof. Giuseppe Wittig
Ho l'onore di accusare all'E.V.R. regolare ricevimento del venerato Dispaccio N. 829/1924 del 18 corrente relativo all'infelice sacerdote Prof. Giuseppe Wittig.
Anche le notizie a me giuntemi da varie parti non sembrano pur troppo lasciare confermare non esservi pur troppo molta speranza che egli si sottometta alla condanna dei suoi libri pronunziata da cotesta Suprema. Né ciò può recar molta meraviglia, se si pensi che il Wittig è assai vanitoso, pieno di sé, insolente arrogante verso lo stesso suo Ordinario (come ha avuto a dirmi ripetutamente il medesimo Eminentissimo Bertram), solito uso ad esprimersi usare espressioni irriverenti ed ironiche nei riguardi delle S. Congregazioni Romane. Se però egli, per la natura poetica dei e novellistica dei suoi scritti, ha numerosi ammiratori nel mondo fra i laici, soprattutto nell'elemento femminile, è ammirato ed adulato largamente dagli dall'element oi femminil ei, non pare, a quanto invece, almeno a quanto mi si riferisce, assicura, che egli goda invece la stima né dei suoi Ccolleghi nella Università di Breslavia né degli stessi studenti, di teologia, di teologia. essendo la sua scienza teologica assai scarsa e superficiale. Mi è stato anzi inoltre riferito confidenzialmente da buona fonte che l'origine dei suoi errori delle sue erronee dottrine non sarebbe deve non di da ricercarsi non in difficoltà int intellettuali, ma nelle
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gravi lotte, interne, cui egli sarebbe è già da tempo esposto in ordine alla castità sacerdotale; ciò questa tale penosa circostanza sar sarebbe abbastanza noto nota a parecchi in Breslavia a non pochi in Breslavia, compreso naturalmente il sullodato quell'Eminentissimo Vescovo.
Ciò premesso, poiché l'E.V. mi ha ordinato di esprimere il mio umile parere in questa dolorosa vertenza, dirò rispettosamente che convengo pienamente del tutto con quanto si espone nel sullodato Dispaccio. - Dal momento che la professione di fede ed il giuramento antimodernistico debbono essere rinnovati in segreto, il Wittig non ha alcun motivo ragionevole per rifiutarvisi. A lui sono pure g già stati altrimenti manifestati gli errori, in cui è incorso; dato il suo carattere arrogante e vanitoso, egli non si piegherebbe assai probabilmente neppure se se cotesta Suprema consentisse a comunicargli le ragioni dell'anzidetta condanna. - Se il Wittig dopo Pasqua riprenderà le sue lezioni, l'Emo Ordinario sarà evidentemente obbligato a proibire agli studenti di teologia ed agli ecclesiastici di assistervi;
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né occorre intimorirsi eccessivamente per le eventuali clamorose proteste del ribelle sacerdote; maggior scandalo e danno sarebbe, se qualora egli continuasse ad insegnare, e del resto sarà [e] riuscirà tale provvedimento riuscirà di salutare esempio per non pochi superbi professori di teologia, i quali si consi troppo volentieri si considerano come infallibili ed indipendenti da ogni autorità.
In questa occasione stimo altresì mio dovere di trasmettere qui accluso (Allegato I) all'E.V. un deplorevolissimo articolo circa la condanna delle opere del Wittig, riprodotto sul apparso sulla Germania giornale Germania del 19 Dicembre 1925 dal periodico Pfingstfeuer, e del quale è autore un sacerdote professore di religione nel Ginnasio, Al Hindenburg in Beuthen O.S. (diocesi di Breslavia), Rev. Alfredo Hoffmann. Da parte mia non ho mancato di muoverne muovernee i più gravi lamenti col Presidente del Consiglio di Amministrazione di quel giornale, di quel giornale, e l'Emo Bertram ha Sig. von Papen, il quale mi ha p confessato risposto che tale riprovevole riprovevole pubblicazione pubblicazione è è avvenuta a sua completa insaputa e mi ha assicurato che farà del tutto per impedire che si ripetano nel-
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l'avvenire simili inescusabili inconvenienti. Procurerò Sarà anzi inoltre opportuno che sia venga riparato, in quanto è possibile, a tanto male colla inserzione nel menzionato foglio di qualche scritto, che il quale illumini lettori cattolici sull'argomento. L'Emo Card. Bertram diresse dal canto suo alla Redazione del giornale una lettera in data del 24 Dicembre d.m. (Allegato II), nella quale in cui egli esprimeva la sua riprovazione la sua disapprovazione per la le espressioni offensive verso lae supremae Autorità ecclesiasticahe contenute nell'articolo, ma in cui, nella quale, se pur non m'inganno, si desider sarebbe desiderata una più chiara affermazione della necessità e della giustizia della condanna delle opere sunnominate.
Chinato
77r, rechts oberhalb des Adressaten hds. von unbekannter Hand, vermutlich von einem Nuntiaturangestellten, notiert: "C".
1Ursprünglich angegebenes Datum "13 Febbraio 1926" hds. von Pacelli geändert.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Merry del Val, Raffaele vom 24. Februar 19261, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 20108, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/20108. Letzter Zugriff am: 19.04.2024.
Online seit 29.01.2018.